11-09-19
Sveglia e colazione
Anche stavolta la scelta di strade secondarie mi ripaga.La strada più a ovest per rientrare a Medellin, per quasi 80 km è un bellissimo saliscendi, intervallato da paesini multicolori e pieni di fiori.
Arrivato a Medellin poco prima di mezzogiorno…giusto per ricordarmi che in albergo ho lasciato una delle batterie della macchina fotografica più il caricabatterie ! Fortuna ce l’altra batteria è carica.
Sono passato dall’agenzia e la ragazza mi ha detto che non c’era nessun problema se riportavo la moto il giorno dopo verso mezzogiorno: ha avvisato i titolari e mi regalano un giorno di noleggio. Dove andare ? Lei mi suggerisce, visto che sono interessato ai murales di andare alla Comuna 13. L’area urbana di Medellin è divisa in 6 zonas, a loro volta divise in comunas, per un totale di 16. La comuna 13 è l’unica chiamata co lsuo numero. Nata come un barrio povero, dove la criminalità era la scelta più facile, si trovava vicino all’autostrada, quindi una via perfetta per il trasporto di armi e droga verso la città. In questa zona Pablo Escobar arruolò moltissimi dei suoi sicari, e dopo la sua morte vi si insediarono i gruppi dei guerriglieri: FARC ed ELN principalmente. Poi nel 2002 arrivò un’ulteriore ondata di violenza, decisa stavolta dal presidente Uribe che lanciò l’operazione Mariscal e poi l’operazione Orion. Per due giorni la vita degli abitanti della comuna fu nelle mani di un uomo incappucciato, che indicava alle forze statali dove si trovassero le persone da uccidere. Persino dagli elicotteri si sparò sulla comuna. Alla fine la popolazione stremata uscì nelle strade sventolando fazzoletti bianchi
Poi però è arrivata la metrocable che ha riavvicinato periferie e centro
Ed infine nella comuna 13 è arrivato il progetto dell’ingegner Cesar Augusto Hernandez che con la sua escalera electrica ha come aperto una porta alla comuna 13 sul mondo
Le cose sono cambiate alla comuna 13: oggi abbiamo i graffiti, l’hip hop. Si sta costruendo una biblioteca, c’è il progetto di un’università (dove prima sorgeva un carcere femminile), di un’ospedale col wifi. C’è un’andirivieni continuo di turisti, hanno aperto negozi per lo shopping, c’è un teatro di musica e recitazione: c’è una speranza insomma.
Potete visitarlo per conto vostro o prenotare uno degli innumerevoli tour urbani di walking che esistono per questa destinazione.
Il metodo di carico di queste casse di bibite è davvero intelligente
https://youtu.be/RXjY3jclmpI
poi via per l’escalera
Bravi
https://youtu.be/_iFoGi-38Hw
questo dedalo è un continuo scoprire angoli e vedute suggestive
Più che un’incrocio è uno scontro di svariate razze
Poi inizia ad essere l’ora di rientrare: visto che il parcheggio alle 22.00 chiude, devo trovar qualcosa da fare stasera, e raggiungibile a piedi. Dall’ostello due ragazze distribuiscono un volantino, che poi noto anche affisso ad un palo: proprio a due passi, tanto vale provare a vedere cosa c’è.
La scelta casuale premia: è una delle zone di divertimento notturno di Medellin…ovviamente mi accorgerò anche di toleranzia, ma il tutto separato
Qua e là qualche ragazza sta “lavorando”, ma la quasi totalità dei locali sono pub, disco bar ristoranti ecc…
E in una zona di un piccolo parchetto arriva il colpo di fortuna che ti cambia la serata. Un gruppo di persone sta suonando e bevendo. Scoprirò poi che sono turisti messicani in vacanza in Colombia
Questi bevono sul serio: in Russia si ambienterebbero all’istante
https://youtu.be/1EFj4sMh3ic
https://youtu.be/Vo8SPxln2Kg
La serata si anima: vicino a noi il ragazzo con i pantaloni rossi tenta di rubare la rivoltella ad un poliziotto: viene bloccato ed ammanettato. Devo ammettere che non avrei scommesso su un’arresto indolore: la polizia semplicemente lo blocca, nemmeno uno scapaccione.
2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
12-09-19
Mi alzo davvero presto: non voglio esagerare e quindi devo riportare la moto per le 12.00.
Decido di tenermi l’ultima parte della mattinata per i souvenir e come meta scelgo di andare a vedere il barrio che a suo tempo, riciclando il denaro, Pablo Escobar costruì, regalando un’alloggio ad oltre 16.00 persone. Il quartiere non è mai stato riconosciuto dal governo. Ai tempi venne presa la decisione di distruggere le abitazioni, che ovviamente non possedevano i regolari permessi urbani. Escobar inviò in tutta fretta dei camion, caricò le persone e le trasferì nel barrio, prima della demolizione. Più volte , dopo la morte di Escobar il governo ha tentato di sfrattare gli abitanti, che all’inizio hanno avuto difficoltà ad accedere ai servizi pubblici. La memoria è un fatto complesso, difficile da rendere con chiarezza ed alla fine individuale. C’è chi ancora venera Escobar come un Robin Hood, nonostante quello che ha fatto, chi lo ricorda con orrore e dolore e chi mischia il tutto, tra speculazione e memoria. L’esempio più lampante è il figlio di Escobar, Sebastian Marroquin. Architetto ha ora una sua linea di moda con vestiti che riportano stampati foto e documenti riguardanti il padre. Lui dichiara per portare un messaggio a favore della pace e della non-violenza, però è tutto molto discutibile. La cosa che però mi ha lasciato più di stucco è stato scoprire che uno dei killer più sanguinari di Escobar John Jairo Velásquez Vásquez, detto Popeye, autore di oltre 250 omicidi, uscito di prigione nel 2014, era diventato una star. Canale Youtube in cui parla della corruzione del paese, consulente per una serie Netflix tratta da un suo libro. Su You Tube si trova un video in cui spiega ad una giornalista della BBC come si uccide una persona: con la pistola, sparando alla testa. Ci sono persone (tante, troppe dico io) che si fanno i selfie con Popeye, i video, chiedono autografi. Io capisco che si possa aver guardato una serie su Netflix, che sia piaciuta, ma di fronte ad una persona del genere, coi crimini che ha commesso, almeno dovrebbe rimanere una condanna morale: si dovrebbe distinguere fra la star della serie e lo spietato killer
Questo fotogramma è tratto dal documentario Hitman di Escobar
https://www.youtube.com/watch?v=BQy_LJdZ7qw
Medellin è suddivisa in 16 comunas: il Toc Toc Hostel è nella 14, il barrio in questione nella 10, La Candelaria
Precisamente nell’angolo formato dalla Calle 38b e dalla Carrera 26c
Oviamente è mattina presto e tutte le attività stanno iniziando. Proprio di fronte al murales è possibile fare colazione.
Parlando con la signora e altre due persone sedute, arriva per me la domanda a sorpresa : “Cosa ne penso di questa specie di economia sorta sul ricordo di Escobar”. Domandone, anche per il fatto che comprendo, ma spiegarmi in spagnolo è un’altra faccenda. Grosso modo riesco a farmi capire: se questo interesse porta dei guadagni per le persone del posto, va bene. Però bisognerebbe sempre ricordare la realtà ed i fatti accaduti, evitando di mitizzare figure malvagie: per esempio quello che sta accadendo col sicario Popeye. Approvano.
Poi vado a fare 2 passi per il barrio
Dopo un po’ su questa scala, incrocio un ragazzino che sta giocando col pallone. Gli faccio cenno di lanciarmelo: sorride e calcia, lui in alto e io in basso. Gli piace giocare portiere. Ok un paio di cose me le ricordo e lanciandogli la palla forte o piano gli dico di ribatterla coi pugni o di controllarla. Poi lo avviso che non gli dirò più se gliela lancerò piano o forte. Poche spiegazioni, un pallone di plastica e passa mezz’ora. Alla “lezione” assistono i vicini di casa dalle finestre. Non mi ricordo come si chiama.
Questo barbiere ci ha proprio spinto la mano coi narco souvenir
La signora delle frittelle mi ha detto il nome di un posto dove trovare dei souvenir a poco: lungo il tragitto incontro però una manifestazione di insegnanti
Io ho trovato i souvenir all’almacen El Hacendado grosso modo incrocio fra Calle 46 e Carrera 53°
Qui troverete diversi blocchi dove si vende e si compra di tutto: avrete solo l’imbarazzo della scelta
Rientro dall’agenzia: c’è solamente la ragazza. Le piacerebbe tantissimo visitare l’Italia, ma scopro che c’è un’inghippo per i colombiani per venire in Italia (non so se sia così per tutti i paesi). Devono dimostrare di avere sul proprio conto corrente l’equivalente di 30.000 €.
Visto che deve chiudere per il pranzo mi accompagna alla stazione della metro: da qui mi recherò all’hotel Nutibara da dove partono i bus per l’aeroporto della Combuses. Alla fine ve la cavate con meno di 11 $ in tutto.
Per il ritorno mi attende il percorso Medellin-Bogotà-Parigi-Bologna, sempre col casco nello zaino a mano, la giacca a vento con piumino sotto braccio, assieme alla felpa, i jeans pesanti e gli scarponi, insomma, la parte più dura della vacanza. Anche questo ritorno comunque passa in un’attimo ed io ringrazio tutti per il tempo e l’eventuale lettura delle mie righe. Felice di aver “incontrato” nuovamente tanti moto maniaci. Vi saluto, tolgo il disturbo e rimango a disposizione per due chiacchere..eventualmente.
Mi alzo davvero presto: non voglio esagerare e quindi devo riportare la moto per le 12.00.
Decido di tenermi l’ultima parte della mattinata per i souvenir e come meta scelgo di andare a vedere il barrio che a suo tempo, riciclando il denaro, Pablo Escobar costruì, regalando un’alloggio ad oltre 16.00 persone. Il quartiere non è mai stato riconosciuto dal governo. Ai tempi venne presa la decisione di distruggere le abitazioni, che ovviamente non possedevano i regolari permessi urbani. Escobar inviò in tutta fretta dei camion, caricò le persone e le trasferì nel barrio, prima della demolizione. Più volte , dopo la morte di Escobar il governo ha tentato di sfrattare gli abitanti, che all’inizio hanno avuto difficoltà ad accedere ai servizi pubblici. La memoria è un fatto complesso, difficile da rendere con chiarezza ed alla fine individuale. C’è chi ancora venera Escobar come un Robin Hood, nonostante quello che ha fatto, chi lo ricorda con orrore e dolore e chi mischia il tutto, tra speculazione e memoria. L’esempio più lampante è il figlio di Escobar, Sebastian Marroquin. Architetto ha ora una sua linea di moda con vestiti che riportano stampati foto e documenti riguardanti il padre. Lui dichiara per portare un messaggio a favore della pace e della non-violenza, però è tutto molto discutibile. La cosa che però mi ha lasciato più di stucco è stato scoprire che uno dei killer più sanguinari di Escobar John Jairo Velásquez Vásquez, detto Popeye, autore di oltre 250 omicidi, uscito di prigione nel 2014, era diventato una star. Canale Youtube in cui parla della corruzione del paese, consulente per una serie Netflix tratta da un suo libro. Su You Tube si trova un video in cui spiega ad una giornalista della BBC come si uccide una persona: con la pistola, sparando alla testa. Ci sono persone (tante, troppe dico io) che si fanno i selfie con Popeye, i video, chiedono autografi. Io capisco che si possa aver guardato una serie su Netflix, che sia piaciuta, ma di fronte ad una persona del genere, coi crimini che ha commesso, almeno dovrebbe rimanere una condanna morale: si dovrebbe distinguere fra la star della serie e lo spietato killer
Questo fotogramma è tratto dal documentario Hitman di Escobar
https://www.youtube.com/watch?v=BQy_LJdZ7qw
Medellin è suddivisa in 16 comunas: il Toc Toc Hostel è nella 14, il barrio in questione nella 10, La Candelaria
Precisamente nell’angolo formato dalla Calle 38b e dalla Carrera 26c
Oviamente è mattina presto e tutte le attività stanno iniziando. Proprio di fronte al murales è possibile fare colazione.
Parlando con la signora e altre due persone sedute, arriva per me la domanda a sorpresa : “Cosa ne penso di questa specie di economia sorta sul ricordo di Escobar”. Domandone, anche per il fatto che comprendo, ma spiegarmi in spagnolo è un’altra faccenda. Grosso modo riesco a farmi capire: se questo interesse porta dei guadagni per le persone del posto, va bene. Però bisognerebbe sempre ricordare la realtà ed i fatti accaduti, evitando di mitizzare figure malvagie: per esempio quello che sta accadendo col sicario Popeye. Approvano.
Poi vado a fare 2 passi per il barrio
Dopo un po’ su questa scala, incrocio un ragazzino che sta giocando col pallone. Gli faccio cenno di lanciarmelo: sorride e calcia, lui in alto e io in basso. Gli piace giocare portiere. Ok un paio di cose me le ricordo e lanciandogli la palla forte o piano gli dico di ribatterla coi pugni o di controllarla. Poi lo avviso che non gli dirò più se gliela lancerò piano o forte. Poche spiegazioni, un pallone di plastica e passa mezz’ora. Alla “lezione” assistono i vicini di casa dalle finestre. Non mi ricordo come si chiama.
Questo barbiere ci ha proprio spinto la mano coi narco souvenir
La signora delle frittelle mi ha detto il nome di un posto dove trovare dei souvenir a poco: lungo il tragitto incontro però una manifestazione di insegnanti
Io ho trovato i souvenir all’almacen El Hacendado grosso modo incrocio fra Calle 46 e Carrera 53°
Qui troverete diversi blocchi dove si vende e si compra di tutto: avrete solo l’imbarazzo della scelta
Rientro dall’agenzia: c’è solamente la ragazza. Le piacerebbe tantissimo visitare l’Italia, ma scopro che c’è un’inghippo per i colombiani per venire in Italia (non so se sia così per tutti i paesi). Devono dimostrare di avere sul proprio conto corrente l’equivalente di 30.000 €.
Visto che deve chiudere per il pranzo mi accompagna alla stazione della metro: da qui mi recherò all’hotel Nutibara da dove partono i bus per l’aeroporto della Combuses. Alla fine ve la cavate con meno di 11 $ in tutto.
Per il ritorno mi attende il percorso Medellin-Bogotà-Parigi-Bologna, sempre col casco nello zaino a mano, la giacca a vento con piumino sotto braccio, assieme alla felpa, i jeans pesanti e gli scarponi, insomma, la parte più dura della vacanza. Anche questo ritorno comunque passa in un’attimo ed io ringrazio tutti per il tempo e l’eventuale lettura delle mie righe. Felice di aver “incontrato” nuovamente tanti moto maniaci. Vi saluto, tolgo il disturbo e rimango a disposizione per due chiacchere..eventualmente.
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
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"Siamo un gruppo di persone semplici e le canzoni riflettono quello: Alcol, donne, sesso, rock'n'roll. E' il senso della vita." Bon Scott (AC/DC)