2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Da casa al bar... ritorno non certo.
momi20
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2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Messaggio da momi20 »

Un grande saluto e/o abbraccio a tutti i due ruotisti, ma anche a chi non lo è. Quest’anno vacanza sud americana e precisamente in Colombia ed Ecuador. Non ho avuto molto tempo per organizzarmi e quindi ho pensato di evitare almeno gli intoppi linguistici. Inoltre, dovendo partire dopo Ferragosto, anche il clima ha avuto il suo peso nella mia decisione. Grosso modo i rischi di pioggia mi erano sembrati paragonabili a quelli del 2012 in Vietnam. Infine, per ultimo , ma non meno importante motivo, non ero mai stato in questi due paesi.
Guardando la mappa, sono partito da Medellin (Colombia) ed ho percorso il tracciato evidenziato in blu in senso antiorario: i punti rossi sono i posti dove ho dormito, che non necessariamente sono posti imperdibili

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Primo passo: trovare la moto e per me le variabili sono sempre le medesime. Poter uscire dallo stato dove noleggio ed una moto con un costo ragionevole, meglio se molto basso. Per quello che ho trovato su internet, nei due paesi, solo la Odyessy Colombia di Medellin era disposta a farmi uscire dal proprio paese. Non è poi facile trovare persone che lavorano in modo professionale, ma i 3 ragazzi che gestiscono questa agenzia, lo fanno anche con passione: consigliatissima. Casualmente erano anche quelli con delle moto a prezzi abbordabili per il mio budget. Inoltre mi accorgo che noleggiano anche l’Honda XR 150 cc che avevo già guidato nelle Filippine. Desiderando un poco di potenza in più hanno anche l’AK TTR 180 cc. Scelgo la prima. Decido per l’Honda 150, che già conosco…insomma so come fare il pieno, gonfiare le gomme, regolare il minimo, accenderla, spegnerla e controllare il livello dell’olio. I documenti per andare in Ecuador con la moto costano 88 €. Peccato che una settimana prima della partenza un turista americano la danneggi seriamente: non sarà possibile ripararla in tempo. Chiedo per il 180 cc, ma non è disponibile. Gentilissimi mi offrono con uno sconto “La Esmeralda”, uno scrambler 220 cc tutto wrappato

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Io preferisco girare con moto piccole, ma “anonime”. Alla fine 4 giorni prima di partire rimediamo con un’Honda 250 cc XR Tornado, la stessa che avevo usato nel 2014 in Perù, Bolivia,Cile ed Argentina. Prezzo un poco più alto, ma davvero gentili, applicano uno sconto.
Ho buttato giù un’itinerario di massima fra i 2 paesi, scegliendo fra i luoghi “imperdibili”…tranquilli che qualcuno lo lasciate indietro. Tanto quando ritorni dalle vacanza c’è sempre lo spaccamaroni che ti fa la classica domanda “ Ma sei stato a (segue nome di località pressochè sconosciiuta) ?” Alla risposta no di solito compare un’espressione di dispiacere “ Peccato, è fuori dalle rotte turistiche, ma davvero è l’essenza del paese”
Riassumo qui le spese sostenute

624 € volo Air France Bologna-Parigi-Panama-Medellin (andata) e Medellin-Bogotà-Parigi-Bolgna
(ritorno): solo bagaglio a mano, che però con Air France è di 12 kg

946 € noleggio Honda XR 250 Tornado = 22 giorni a 39 €/gg + 88 € per i documenti per l’Ecuador

214 € per 14 gg in Colombia (vitto, alloggio, benzina ecc…)

172 € per 9 gg in Ecuador (vitto, alloggio, benzina ecc…)

227 € per 3 giorni/2 notti nella riserva amazzonica di Cuyabeno (Ecuador)

41 € per la gita marittima a Isla La Plata (Le Galapagos dei poveri – Ecuador)

Totale 2.224 €, 24 giorni e 4.857 km percorsi.

Acquisto tecnico fondamentale alla Decathlon (Quechua): pantalone antipioggia con cerniere laterali alte: comodissimo, si infila facilmente senza dover togliere le scarpe. 39 €, ma molto più performante del modello da 15 € che avevo sino a questo momento utilizzato.

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Per il bagaglio, solito problema di andare via con solo bagaglio a mano. Ho visto che da quest’anno i classici 23 kg in stiva sono a pagamento (nel mio caso erano 160 € in più !!!). Quindi dovevo preparare bagaglio unico sia per l’andata che per il ritorno. Inoltre, come in Nuova Zelanda e Africa, volevo usare il mio casco. Ho deciso quindi di sacrificarmi un poco in volo, indossando i jeans imbottiti e gli scarponcini da trekking e portando a mano la giacca a vento col piumino

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In queste due immagini tutto l’occorrente per la vacanza in moto

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Tolto ciò che indossavo, alla fine ero sugli 11,2 kg con zaino chiuso

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20-08-19

Il volo d’andata prevedeva partenza alle 9,35 Bologna-Parigi-Panama City-Medellin con arrivo alle 22.35…mamma mia che incubo, tutto quel tempo, mi dicono di solito. Invece dopo oltre 30 week end consecutivi a lavorare, il tempo vola. Bellissima l’idea del pianoforte al Charles De Gaulle di Parigi: ovvio dipende da chi si siede a suonare.

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Grazie alla cineteca dell’Air France ho visto un bel film e scoperto un grande personaggio: Rudolph Nureyev.

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Sono arrivato a Medellin alle 22,35. A quell’ora i bus pubblici sono fermi dall’aeroporto. Potete però evitare i 20 $ della tratta dall’aeroporto alla città. C’è infatti un sevizio di bus che vi porta fino all’inizio dell’abitato, dove dei taxi (ufficiali) aspettano. Ve la cavate con circa 3 $ per il bus e 6 $ per il taxi. Scendo davanti al Toc Toc Hostel, 7,56 €/notte, con colazione ( sono circa 28.300 COP., il peso colombiano). Certi prezzi ve li fornirò in euro, altri in dollari USA, dipende da come li ho annotati.

21-08-19

Come prima cosa, dopo la colazione, mi devo procurare una sim locale: m’interessa solamente avere un Giga per Google Maps e What’s Up. Per il resto ci si arrangia col wifi. Ho scelto come operatore Claro: credo 3000 COP (0,80 €) 1 GB +chiamate + sms+ What’s Up illimitato per una settimana

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Arepas al formaggio

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Apre l’agenzia Odyssey, che è a 100 mt dall’ostello: l’ho scelto per questo ovviamente.
Hanno aperto da poco: sono 2 ragazzi svizzeri ed uno colombiano. Rimangono un poco sorpresi dall’essenzialità del mio bagaglio. Riesco anche a far entrare nello zaino una loro busta con camera d’aria anteriore e posteriore, una candela, una chiave e una bomboletta di spray per la catena. Firmo il contratto, pago con la carta di credito e tutto è a posto in meno di un’ora. Iniziano a darmi alcuni avvertimenti circa il traffico in Colombia. Li tranquillizzo dicendogli di digitare su You Tube “Napoli Traffic Jam”. Una volta in vacanza ci ho guidato per una settimana. Dopo quell’esperienza, devo dire di non aver mai avuto il minimo problema in nessun continente.

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Dopo aver riportato lo zaino in ostello ( ho provato l’appoggio sul portapacchi), che fare ? Semplice tour di Medellin in sella all’Honda 250 XR.

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Avevo trovato un’ottimo spunto in rete della Toucan Tour and Cafè el’ho quindi inserito nella mia guida

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Prima tappa (dato che la mappa metteva il n°1 è stato il centro amministrativo Alpujarra, poi ho seguito la numerazione progressiva

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Le prime inequivocabili tracce di Fernando Botero pittore e scultore colombiano

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Una sosta dalla tristemente nota Piazza di San Antonio, dove nel 1995 dieci chili di dinamite uccisero 28 persone e ne ferirono oltre 200. Alle 22.00 di un sabato, la bomba caricata con chiodi e bulloni esplode, scuarciando le grigliate collettive che si stavano svolgendo. Venne anche parzialmente distrutto un monumento ,Gli Uccelli, di Botero, che decise di lasciarlo in quello stato a perenne ricordo della tragedia. La colpa fu attribuita al cartello del narcotraffico di Calì: Escobar era morto 2 anni prima.

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Faccio spesa prima di rientrare e mi preparo un maxi hamburger con cipolla e formaggio

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Domattina si parte.
cristiano
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Messaggio da cristiano »

Oh che bello: sono sicuro che questo report darà parecchi spunti per gli anni futuri...
Bravo Momi!
momi20
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Messaggio da momi20 »

22/08/19
Primo vero giorno di guida in terra boliviana. La prima impressione che mi ha dato Medellin è comunque di un traffico molto ordinato e molto controllato. Polizia e militari ovunque a controllare traffico e conducenti. A Medellin sono inflessibili: non si parcheggia la moto sui marciapiedi: ci sono tantissimi parquedero a pagamento e bisogna usare quelli.
La prima tappa è il Triangolo del Caffè (Eje Cafetero) che comprende 3 dipartimenti: Caldas,Risaralda e Quindio. Fra le città che meritano una sosta, io ho scelto Filandia, meno nota di Salento, una delle mete principali. Se vi interessa qui è possibile visitare una Finca (tenuta) dedita alla coltivazione del caffè.Il paradosso della Colombia è che perlopiù sono piccole tenute a conduzione famigliare che non sono in grado di processare il caffè, ma solamente di venderlo alle aziende che lo lavorano. I l loro guadagno è così minimo. Inoltre, dato che il caffè colombiano è uno dei prodotti di punta dell’export, ho letto che la maggior parte del caffè consumato in Colombia viene importato dall’Ecuador.
Sono circa 260 km la maggior parte lungo la strada nazionale 25: quando non incontrate i lavori in corso, le strade della Colombia sono spettacolari, asfaltate in maniera eccellente. Nelle zone di saliscendi , le persone capaci di piegare, si toglieranno la voglia di tornanti e pieghe, garantito.
In se Filandia non è nulla di particolarmente eccezionale: solita città in stile coloniale. Un poco come Vigan nelle Filippine: case ridipinte, ciotolato, chiese tirate a lucido, una piazza centrale ed una miriade di posti in cui mangiare, dormire e fare shopping. Siamo alla fine dell’alta stagioene quindi non ci sarà mai da preoccuparsi per il dormire.

Potete notare l’accuratezza nel carico del bagaglio: nello zainetto tengo il pane a cassetta e qualcosa da infilarci dentro.
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Questi sono addetti alla manutenzione stradale

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Autogrill

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Non avete bisogno del dizionario: la parola desvio la imparate subito..anche siga (in campo verde) e stop (in campo rosso)

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Le soste vanno tranquillamente oltre i 15/20 minuti, per via dei camion giganteschi: la rete ferroviaria è praticamente inesistente in Colombia e Ecuador e il traffico gommato la fa da padrone.

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Se vedete un poco di ombra, gli operai non vi dicono nulla se raggiungete quella zona anche oltre il blocco: io ne approfitto anche per prepararmi un panino

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Questo motociclista ha vissuto due anni in Italia e conosce Laura Pausini

https://youtu.be/nGXETkhF6sI

paesaggi molto belli: indicazioni stradali un poco meno, vigliacco se c’è un cartello

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Alla fine, ad una stazione di servizio un responsabile del traffico autostradale (quello a sx) mi accompagna per una ventina di km e mi mette nella direzione giusta: mi offre anche da bere

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Dopo oltre 150 km meritava una foto, mancano i km ma fa lo stesso

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Trovo posto all’ostello Three Houses (6 €)

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Spuntino
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Come vedete pulita carina e bei colori, ma se non volete approfondire l’aspetto del caffè vi pastano un paio d’ore
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https://imgur.com/bdZlbMU
momi20
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Messaggio da momi20 »

23/08/19
Come tappa ho in mente Popayan, proseguendo verso sud, verso il confine con l’Ecuador. Popayan non è assolutamente una meta imperdibile, a mio parere. Però una di queste città coloniali, rinfrescate a nuovo, con tutti i tipi di ristoranti e localini immaginabili, può essere un punto comodo di fermata. Ripeto, vista una, viste tutte.
Sono proprio nella zona del caffè
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Autostoppisti locali

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Dopo pranzo trovo un punto sosta adatto alla siesta

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A Popayan arrivo nel primo pomeriggio: su www.hostelworld.com avevo visto l’Hostel Beer, nome quanto mai accattivante (6,62€ camera da 4 letti)

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Il portachiavi è in linea con la struttura

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Approfitto della luce per farmi una camminata sulla cima di una collinetta da cui c’è una bella vista della città

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Dopo c’è solo da gironzolare per le stradine della città

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Un gioiellino immerso nella pace e nella tranquillità…anche se qualche frangia studentesca sembra non essere d’accordo: l’acronimo ACAB parla chiaro

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Per il meritato riposo devo aspettare le 2 di notte: il Beer Hostel è anche piano bar…foto scattate ovviamente al mattino

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momi20
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Messaggio da momi20 »

24/08/19
Oggi provo a raggiungere Ipiales: nulla di particolare, ma è la città vicina al confine con l’Ecuador che vorrei attraversare il 25. Non ci sono ostelli a Ipiales e allora provo a vedere Booking, tanto leggo che in caso di mancato arrivo non si paga nulla, nemmeno un’anticipo per prenotare.Vado per l’Hostal Six Avenue (che si trova sulla Carrettera 6 di Ipiales): 5,30 euro a notte.

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Verso mezzogiorno incontro il primo dei tanti microclimi presenti in Colombia: “Il Caldo Porco”. Davvero mi brucia la schiena.

Su una strada del genere tutto mi sarei aspettato meno che il casello autostradale

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Le moto non pagano ed hanno sempre il loro piccolo corridoio di passaggio riservato

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Qualche buchetta, ma è l’eccezione

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Proprio il caldo mi aveva steso

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Nel pomeriggio si ricomincia a salire

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Quando di questi bestioni ne trovate qualcuno in fila il traffico si rallenta tantissimo

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Qui si cambia e con l’altezza arriva un’altro microclima della Colombia : Il Freddo Boia”

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Prima volta per la pioggia

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Credo che il motociclista se la sia cavata

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Oggi non è giornata per il traffico

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Quando arrivo a Ipiales sta iniziando a venire sera

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In Colombia è tempo di elezioni.
Se tre forze politiche decidono di unirsi e sostenere un unico candidato, dovranno pure tenere un comizio, non vi pare ? Quale luogo migliore della piazza centrale ? Come lo raggiungereste voi col corteo ? Ma è ovvio lungo la via principale, la Carrettera 6 di Ipiales….già, dove si trova il mio Hostal Six Avenue.

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Non mi resta che accodarmi

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In nemmeno 40 minuti arrivo dall’Hostal, ma rimango a godermi la sfilata: questo si che è il modo corretto di tenere un comizio politico. In Colombia sono decisamente un passo avanti rispetto ai lenti e noiosi cortei italiani

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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Messaggio da momi20 »

https://www.youtube.com/watch?v=lSPT6uTPH5U

https://www.youtube.com/watch?v=JBnM_SaaIwM

Vado a prendere il mio posto letto: registrazione in un lampo, pago in contanti, mi danno la psw per il wifi

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Poi esco di nuov per portare la moto al parcheggio custodito che è lì vicino hanno una convenzione con alcuni alberghi: una notte costa meno di30 centesimi di euro. Nella piazza il comizio è finito, ma riesco ugualmente a scattare una foto col candidato

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momi20
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Messaggio da momi20 »

25/08/19
Mi sono tenuto la mattina per visitare il santuario di Las Lajas: dal mio hostal sono appena 8 km. Si trova in una posizione particolarissima, nel canyon formato dal fiume Guaitara. Già attorno al 1756 ci sono notizie e documentazioni di un santuario in questo luogo, costruito in legno e paglia. Nel 1800 ne fu poi costruito uno nuovo, in seguito ampliato e collegato al lato opposto del canyon con un ponte. Quella che si visita oggi è una costruzione risalente al 1916
In questo articolo del Daily Telegraph (2017) viene nominata chiesa più bella del mondo. I gusti sono personali, ma la costruzione è davvero particolarissima.
Prima, come faccio di solito, passeggiata di matina presto per sgranocchiare qualcosa e scattare le prime foto della giornata

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La piazza del comizio: spero che nei programmi ci sia spazio per l’assistenza di quelli costretti a dormire per strada

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Colazione

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In hostal mi tengono i bagagli e vado quindi a prendere la moto

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Il santuario si può raggiungere con la moto, ma mi sembra corretto farlo a piedi

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Rientro a Ipiales

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Prendo i bagagli

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Poi devo risolvere il problema della benzina. Arrivando la sera precedente avevo visto una lunga coda da un distributore e adesso capisco perché: in città non c’è benzina. Torno al parquedero e chiedo al custode se ne ha un poco. Davvero talvolta la gente è gentile senza un perché particolare. Con un tubo di gomma facciamo un travaso in un tanichetta. Alla fine ci salta fuori un gallone (3,78 Lt). Non vorrebbe nemmeno farmelo pagare: nemmeno per sogno. Parlando scopro che è laureato in ingegneria dei materiali, ma non avendo trovato lavoro come ingegnere, gestisce il parcheggio

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La frontiera è vicinissima

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Emigrazione colombiana ok, la dogana colombiana la salto, la moto è della Colombia.

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Immigrazione ecuadoriana: c’è della coda, anche se sono diviso dalle persone dell’Ecuador che stanno rientrando. La coda però fila. Dopo un’ora sta per toccare a me, quando arriva un black out: mannaggia pc spenti. Esco e mi prendo da mangiare. Posso solo aspettare.

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Quando si riaccendono le luci negli uffici arriva anche un’applauso entusiasta. Poi però ho la dogana dell’Ecuador. Nessun black out, ma davvero ci vuole del tempo. Da qui passano per il via libera anche tutti i beni che la gente porta in Ecuador, dopo essere andati a Ipiales a fare acquisti (sulla Carrera Sesta, la principale via commerciale piena di negozi e dove si trova il mio Hostal). C’è di tutto forni a microonde, biciclette, televisori. Viene registrato ogni scontrino d’acquisto. Dopo un’ora e mezzo assieme ad altri due motociclisti alziamo un poco la voce e finalmente un’impiegato prende i documenti. Insomma quasi 4 ore e mezzo. Poiché mi fermerò a dormire ad Otavalo, poco più di 150 km, vado subito a fare benzina. Non ho nemmeno bisogno di cambiare: in Ecuador si usa il dollaro americano, il contante che mi porto sempre dietro per le emergenze.
Il primo distributore mi dice che non sono autorizzati a vendere benzina alle moto con targa colombiana. Lasci perdere, ma al secondo (sempre vicino alla frontiera) che mi ripete la stessa storiella gli dico che la moto è regolarmente entrata alla frontiera e se prorpio ci sono dei problemi allora chiamaiamo la polizia e facciamo controllare il tutto. Mi fanno il pieno e poi alla sera sono ad Otavalo

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Non ho prenotazione, ma vado all’hostal Runa Pacha (6,4 €). Vicinissimo al centro. Parcheggio “interno”

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Esco per mangiare e colpo di fortuna: nella piazza dove si tiene il mercato c’è una specie di Street Food Festival locale: c’è solamente l’imbarazzo della scelta

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momi20
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Messaggio da momi20 »

26-08-19
Quito dista solamente 96 km e quindi ci arrivo con comodo in mattinata. Nella piazza vicina dove ho mangiato ieri sera si sta preparando per il mercato, che però non ho intenzione di aspettare. Per chi fosse interessato a Otavalo bisogna arrivare nel week end, e oggi è lunedì

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Torno all’hostal per caricare i bagagli

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Geniale

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Per l’alloggio avevo scelto l’ostello Home of David’s Friends (5€ il letto in camera da 4)
Arrivato all’inizio di Quito prima ho fatto una colazione ritardata

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Tanto ho l’indirizzo e Google Maps: che ci vuole a trovare l’ostello ?
GALÁPAGOS Oe 650 Y CUENCA, Centro Histórico, 170402 Quito, Ecuador, facile.
Dopo un po’, sulla strada inclinatissima, trovo l’insegna

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Finalmente mi accorgo dell’altra insegna ad altezza uomo alto

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Poiché non c’è campanello o altro, aspetto un po’ e poi finalmente esce un’auto e quindi entro io: Google Maps funziona col cellulare carico, ma per telefonare avrei avuto bisogno della sim locale.
Mi trovo nel cortile interno di un gruppo di condomini

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L’ostello è a piano terra, piccolo con una stanza da 4 persone e due da 2. Un bagno, cucina e un piccolo ingresso che funge anche da common room. Eppure qui davvero si avverte un’atmosfera famigliare e, forse per lo spazio ristretto, le persone parlano parecchio fra di loro. Oggi il cellulare e il wifi hanno un poco sgretolato quello che ho sempre considerato il punto di forza dell’ostello: persone di paesi diversi che durante il soggiorno comunicano in continuazione per conoscersi e scambiare opinioni e pareri. Mi ricorderò sempre di quella volta ad Harlem (New York), quando ci mettemmo in setto o otto a giocare ad Uno, il gioco di carte in cui bisogna riuscire a scartarle tutte. Al tavolo erano rappresentati i paesi di Italia, Francia, Brasile, Australia, Africa ed altro. Appurato che ognuno conosceva delle regole un poco differenti, abbiamo impiegato oltre un’ora per creare un regolamento internazionale che andasse bene a tutti: peccato non accada più spesso nel resto del mondo.
Piccolo flashback
3 momenti dello storico match

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Torniamo a noi: assolutamente raccomando il posto se capitate a Quito. Per i motocilcisti è poi una sicurezza :Il parcheggio è sorvegliato.

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La colazione compresa nel prezzo

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Esco a piedi e mi dirigo verso la Plaza Grande, vicinissima all’ostello. Mentre cammino compro in un negozio la sim: stavolta come operatore ho Movistar. Ce ne sono altri, ma è il primo che ho incontrato.
Arrivato in piazza vedo un crocchio di persone che discutono molto animatamente. Ci sono delle persone con dei cartelli. Sono migranti venezuelani, arrivati in Ecuador al ritmo anche di 4.000 al giorno per fuggire dalla crisi scoppiata in Venezuela. Lo scorso agosto il governo dell’Ecuador aveva proclamato lo stato di emergenza, per la prima volta nella storia del paese. Appena tenti di fotografarli, i venezuelani alzano i loro cartelli per coprirsi il viso. La maggior parte, immagino, non avrà sicuramente i documenti in regola, la totalità, penso sarà fuggita da una situazione davvero drammatica.

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Il signore con la camicia a scacchi mi sembra proprio che ce l’abbia coi venezuelani, ma il mio spagnolo mi permette di comprendere la tensione, la rabbia, lo sconforto che regnano in questo punto della piazza.

https://youtu.be/Q2wHmmIqSKY

Alla fine faccio l’unica cosa che mi sembra ragionevole e che posso fare. Torno indietro in un market che avevo visto e compro due borse di latte, biscotti, pane e altri alimenti per bambini. Poi ritorno in piazza, mi faccio largo tra il crocchio delle persone e le consegno a uno degli uomini coi cartelli. Mi ringrazia e gli auguro buona fortuna stringendogli la mano.

All’ufficio del turismo, in un’angolo della piazza, mi forniscono una mappa della città. Sono a 20 metri dalla Catedral Metropolitana, una delle chiese più importanti del paese. Faccio il biglietto ed entro. La costruzione risale al 1535: l’aspeto più interessante è la diversità degli stili presenti nell’edificio.

http://www.catedraldequito.org/en/

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Giù in piazza la discussione continua

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Mi sembra di aver capito che queste siano le vesti dei cardinali: i colori sono abbinati alle stagioni

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Quando esco, stendo un piccolo programma. Alla fine decido di andare al Teleferico e al Panecillo. Il teleferico è la seconda cabinovia più alta al mondo: inaugurata nel 2005 da 3.177 mt vi porta fino a 3.945. Il Panecillo (piccolo pezzo di pane) è una collina vulcanica di 200 mt sulla cui cima è posta una gigantesca statua della Madonna alta 45 metri, inaugurata nel 1976. Ho saltato il monumento che segna la posizione esatta dell’equatore in quanto avevo trovato qualcosa di simile lo scorso anno in Uganda.

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Torno a prendere la moto. All’inizio della strada che porta al Teleferico pago l’ingresso al parcheggio. All’ingresso per prendere la cabinovia, mentre sto chiudendo la moto, un tassista mi chiede cosa sto facendo. Gli dico che sto andando a prendere la cabinovia per andare in cima. Non serve mi risponde. Se proseguo per la strada ci arrivo in moto e non spendo gli 8 $ del biglietto. Ci penso almeno 15 secondi. Davvero. Al 16° sto già avviando la moto. Dopo poche centinaia di metri vedo infatti una specie di cancello aperto e vado.

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Non so a quanti metri sono arrivato, ma a un certo punto mi ritrovo l’inizio di un sentiero molto stretto e davvero ripido: a piedi è fattibile, in moto (con me come pilota) no. Fa lo stesso. Questa oretta scarsa da Indiana Jones su due ruote è stata perfetta. Posso tornare indietro per andare al Panecillo.
Ci arrivo verso fine pomeriggio

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Poi una puntata veloce al quartiere La Mariscal: qui è il territorio dei souvenir, bar, ristoranti e locali. Io mi fermo solamente in una farmacia. Mi è saltato fuori un mal di schiena. Se mi fermo di guidare e cammino mi passa. Continuando poi a camminare mi torna e se mi metto seduto in moto passa. Non sono grandi indicazioni, tradotte poi con la mimica ed il mio spagnolo spiazzano un poco le due ragazze dietro al bancone. Telefonano ad una dottoressa che prescrive il medicinale. Sono 3 pastiglie da prendere per 3 giorni. Come in altri paesi latini, si possono acquistare solo le pastiglie necessarie alla cura, evitando così l’acquisto dell’intera confezione

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A Quito la corsia per le moto è segnata in maniera chiara

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Ormai è buio e cerco un posto per mangiare prima di rientrare. Per chi capitasse a Quito consiglio Los Caldos De 31 in Calle Venezuela, a nemmeno 1000 mt dal mio ostello. Ristorante tipico, semplice ed adatto ai bambini. Attenzione alla testa quando entrate ed uscite

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La cucina

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momi20
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Messaggio da momi20 »

27-08-19
Avevo preso la prima pillola verso le 2 am: miracolosa. Sto benissimo e penso proprio che seguirò il ciclo prescritto di 3 giorni. Per uscire da Quito, devo dire che anche Google Maps traballa un poco. Come in Colombia, spesso, le indicazioni della medesima strada, alternano il nome locale a quello del numero di strada. Io non ho il supporto per fissare il cellulare alla moto e quindi ogni tanto, quando controllo devo correggermi. Comunque giro sicuramente per dei quartieri poco indicati sulle guide turistiche.
In un paio di giorni ho programmato di raggiungere Puerto Lopez, da dove conto di fare l’escursione in barca a Isla La Plata, la Galapagos dei poveri. In mezzo una sosta alla Laguna Quilotoa a circa 3.500 mt di altitudine Si tratta di un lago di origine vulcanica originatosi circa 800 anni fa per il collasso del vulcano. I minerali sciolti nell’acqua conferiscono un caratteristico colore verde. Il turismo sta decisamente aumentando in questa località, che è possibile raggiungere con diversi percorsi di trakking, ma anche con una strada perfettamente asfaltata. Nella regione un altro punto d’interesse è il vulcano Cotopaxi, il terzo vulcano più alto del mondo coi suoi 5872 mt, anche qui parecchi percorsi di trekking vi permettono di arrivare vicini alla bocca del vulcano. Dovendo scegliere, preferisco dedicare più tempo a Isla La Plata. Nel 2017 in Nuova Zelanda ho camminato per 22 km lungo il Tongariro Trail ed ho visto una laguna molto simile alla Quilotoa. Nel 2014, in Kamchatka mi sono tolto la voglia di vulcani. Decido quindi di arrivare con la moto alla Laguna Quilotoa.

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Qui la deviazione dalla strada principale

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Ingresso e tassa locale

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Bassa stagione

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Una breve camminata e arrivate alla laguna

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https://youtu.be/f5hSCA1yYDw



Dopo un caffè riparto ricordandomi di fare benzina: tanto alla deviazione c’è il distributore…peccato che non funzioni: è nuovo e le pompe sono andate in tilt. Chiedo se lì vicino ci sia qualcuno che vende benzina. Quando gli dico che vorrei raggiungere Quevedo, il benzinaio mi dice di non preoccuparmi. Tra una trentina di km è praticamente sempre discesa !
Trovo comunque un distributore locale: vende a galloni…ladro un prezzo triplo

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Mentre mi vanno a prendere la benzina, rientra il gregge delle pecore dal pascolo: vendono benzina, ma producono lana e latticini a km 0.

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Il benzinaio era stato sincero: tutta discesa

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In un paesino, dove sosto un liceo sta facendo le prove con la marching band

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https://youtu.be/uM4YMzGVaek

Meglio controllare la pressione delle gomme

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Quevedo è una città abbastanza estesa con oltre 150.000 abitanti. Chiedo le indicazioni per il Terminal (pullman): qui siete sempre sicuri di trovare alloggi a buon mercato. Hotel Buenaventura è a meno di 8 euro.

Esco e compro un poco di affettato e formaggio per il giorno dopo

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Poi un salto in centro e da un carrettino mi gusto un paio di piatti di Local Street Food
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Foto con lo chef

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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador

Messaggio da moroboschi »

Bravo Momi

sempre ottimo viaggiatore in pieno stile Sporco!

grazie per il report ... chissà se prima o poi non si fa un salto da quelle parti
"Ubriacatevi sempre, di vino, di poesia o di virtù. Come vi pare. Ma ubriacatevi"
Charles Baudelaire
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