06-09-19
per Bogotà mancano circa 470 km, devo vedere come si mette per strada, inutile stare a fare dei calcoli. Dove si arriva si arriva.
I ragazzi dell'agenzia mi avevano scritto di andare a vedere La Piramide: nulla a che vedere con quelle egiziane. Si tratta di un promontorio a forma di piramide, non costruito dall'uomo, al cui interno sono però stati ricavati dei tunnel. Uso e data di realizzazione sono incerti. Io sono arrivato ad un punto in cui però bisognava lasciare la moto e avendo dietro i bagagli ho preferito saltare e dedicare tutta la giornata all'avvicinamento a Bogotà. vi lascio comunque qualche foto trovata in rete
Per forza di cose devo passare da Neiva, ma decido di farlo seguendo la ruta 43 invece della 24: niente d che, ma spesso le strade secondarie si rivelano più interessanti.
per il pranzo mi ispirano le bancarelle fuori dal mercato
talvolta si fanno degli incontri interessanti nei parchi cittadini
panchine super per il pisolino
ma guarda un pà
soste,sterrati e traffico non mancano per tutto il percorso
verso sera sono a 140 km da Bogotà, è buio, ma la strada asfaltata è a doppia corsia per senso di marcia. Non è prudente guidare di notte, ma adesso è come essere in autostrada. Tiro dritto e arrivo alla periferia di Bogotà verso le 20.00. Velocemente cerco un'ostello e data la distanza e il prezzo scelgo il Colibrì: 5,20 euro/notte. In 10 minuti sono in zona, ma ci metto oltre 40 minuti a trovarlo: ci avrò girato attorno venti volte. L'ingresso è un lungo corridoio stretto coi muri dipinti a murales.
sistemo la roba in camera, la moto è proprio davanti all'ingresso e quindi esco a fare due passi. Senza saperlo ho prenotato nella zona La Candelaria, il cuore pulsante di Bogotà. Ci sono importanti monumenti, quali la Cattedrale e un'infintà di locali: perfetto e consigliato.
2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
Non vedo l'ora di partire. Mercoledì faccio la patente internazionale.
L'uomo è l'unico animale a non aver ancora capito che la vita è fatta per godersela.
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
Benissimo...la patente internazionale non serveNonno Peppe ha scritto: ↑14/10/2019, 15:14
Non vedo l'ora di partire. Mercoledì faccio la patente internazionale.
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
07-09-19
Giornata piena dedicata a Bogotà: che cavoli mica sempre si deve stare in sella. Dato che il tempo tiene decido di impiegare la mattinata per andare al santuario di El Senor Caido (Cristo Caduto) , che si trova in cima al monte Monserrate. Bisogna arrivare a 3.152 mt , partendo da circa 2600. Dal mio ostello (vicinissimo all’inizio della gradinata) sono circa 3,5 km. La costruzione della prima cappella risale al 1640 e la principale attrazione è la statua del Senor Caido, risalente al 1656. Lo scultore Pedro de Lugo la realizzò con pezzi di legno e ferro, usando capelli umani e vere ciglia per gli occhi.
Non ho scattato la foto dentro alla chiesa e quindi vi lascio questa presa dalla rete
La partenza è vicinissima al mio ostello: nella piazza di fronte si stanno radunando tutti i gruppi di Free Walking
La scalinata viene fatta in tutti i modi possibili: chi va piano e si ferma(come me) col cane, di corsa, all’indietro ecc…
Arrivato
La vista di Bogotà, davvero merita la scarpinata
Per l’ora di pranzo sono tornato giù
Ora spendo un poco di righe e foto (anche filmato) sull’Ostello Colibrì. Si tratta di un posto perfettamente in sintonia con la città. Diciamo che per la Street Photograpy (https://it.wikipedia.org/wiki/Street_photography) cioè quelle foto che riprendono i soggetti in situazioni reali e spontanee in luoghi pubblici, Bogotà è un piccolo paradiso. L’ostello Colibrì è un’angolo di questo paradiso.
L’ingresso è un corridoio tutto dipinto con murales
https://www.youtube.com/watch?v=VMYz6_UQ9w4
Ho anche incontrato 2 artisti che stavano lavorando a un dipinto
Gentilissima la direzione che mi ha concesso di lasciare la moto proprio fuori dell’ingresso dell’ostello: oltre al custode sull’esterno ci sono le telecamere a circuito chiuso
L’ostello ,all’interno, non è da meno del corridoio d’ingresso
Un riso veloce e sono pronto per il mio pomeriggio di walking tour
Avendo poche ore rimango sul classico tour della Candelaria
Incamminandomi verso la Plaza Bolivar mi fermo al museo dedicato a Fernando Botero, pittore ,scultore e disegnatore colombiano
Plaza Bolivar è vicinissima al museo
Graditissima sorpresa: concerto per organo. Questo strumento risale al 1890 e nel 2016 è stato restaurato con una spesa superiore ai 600.000 euro.
Perdonate la qualità dell’audio..magari anche del video
https://www.youtube.com/watch?v=g8vP3x_7YAA
Un poco oltre la metà pomeriggio posso iniziare il mio personale Tour dei Graffiti di Bogotà: i più famosi e fotografati li trovate partendo da Plazoleta Chorro de Quevedo.
La piazzetta è caratterizzata da una fontana dove si dice che nel 1538 Gonzal Jmenez si fermò per abbeverare i cavalli e decise di fondare la città di Bogotà. L’atmosfera diciamo un poco bohemien è confermata dalla presenza di bar caratteristici e artisti di strada.
https://youtu.be/Qx7-eqOvqR4
Qui sono un poco fuori dai percorsi classici dei graffiti più famosi (neanche 1 km)
Ho chiesto se potevo scattargli una foto: mi hanno risposto di si, ma solo se mi mettevo in mezzo a loro
Qui sono ritornato nella zona della piazzetta
Questo è probabilmente uno dei più famosi
A pochi km (meno di 5 km) si trova un’altra zona interessante per i murales: la Carrera 26. Io non ci sono stato perché ormai ero fuori dalla mattina, ma anche qui potrete trovare degli scatti interessanti…lasciate perdere tutti gli avvisi di fare attenzione ai “pericoli” di Bogotà, rapine e quant’altro. Il web ha ingigantito la possibilità di mostrarsi come degli intrepidi Indiana Jones, quindi normali cautele: perché se siete al mare in Italia, quando andate a fare il bagno lasciate il portafoglio dall’ombrellone ?
Questo (preso da internet) uno dei murales più celebri della Carrera 26
Come vi dicevo sono rientrato in ostello per poter pianificare la serata: del resto è sabato. Il web mi viene in aiuto. Di solito digito il connubio Nome della Città + Punk e vedo cosa salta fuori. Per Bogotà pochino: alla fine l’unica scelta possibile è il Bar Asilo. Chiedo in ostello se sanno qualcosa di questo posto, ma non lo conoscono. Mi dice però che se esco, magari di evitare di andare verso il barrio El Chapinero: infatti il Bar Asilo è proprio nella parte sud.
Ceno prima di uscire: devo pur finire il formaggio comprato 3 giorni prima
Sono fortunato, stasera al Bar Asilo c’è un evento speciale con un DJ Set di Reggae-Punk: biglietto d’ingresso 10.000 COP = 2,64 €
Vendono anche la birra artigianale: mi faccio consigliare e prendo la Datura
https://www.youtube.com/watch?v=_jDFpdFWhtg
I DJ suonano dei vinili e talvolta capita che “saltino”. Improvvisamente un tuffo al cuore: mi rendo conto di quanto sono vecchio ! La pista si scatena e anche dai tavolini si alzano per ballare
https://www.youtube.com/watch?v=fG8UuZ0NZGY
già la serata è Reggae + Punk: California Uber Alles dei Dead Kennedys, canta Jello Biafra. I ragazzi evidentemente la conoscono, ma temo di essere l’unico del locale che nel 1979 comprò l’album. Era troppo presto anche per i DJ di stasera: sono sulla quarantina. Controllo i battiti del polso e insomma capisco che non dovrei rischiare lo “schioppone”.
Poi arriva in sequela tutta un’altra serie di mazzate . Vado a caso
Cock Sparrier: “I’ve Got Your Number”
https://www.youtube.com/watch?v=viEXlNMvwtc
Sham 69 : “If The Kids Are United”
https://www.youtube.com/watch?v=dPkt-JS_jDA
Stiff Little Fingers :”Alternative Ulster” album che scardinò per primo il Sistema delle major discografiche: ai tempi fu l’equivalente di Napster
https://www.youtube.com/watch?v=i0amnDYGHfE
Clash : “London Calling”
https://www.youtube.com/watch?v=bqUxD97J6J4
Alla fine esco che sono le 2.30. Mentre rientro vedo un murales
Poi noto una fila di taxi in una laterale: andiamo a vedere. La fila è decisamente lunga, col traffico a passo d’uomo: sarà una zona di locali. Ad un’incrocio mi fermo per fare il punto della situazione: deve essere uno dei punti top della città. Il traffico è praticamente bloccato, pieno zeppo di taxi gialli.
Una fila di ragazze in mini mini gonna mi lascia pochi dubbi. Chiedo ad un negoziante che zona sia: sono alla Calle 23, incrocio con la Carrera 16. Una zona di “Tolerancia”. La prostituzione è illegale in Colombia, ma nelle zone di “Tolerancia” si chiude un’occhio. Ci sono anche i poliziotti ( e parcheggio la moto proprio da loro) : sorvegliano che non sorgano problemi, ma le varie attività legate alle zone a luci rosse si svolgono senza intoppi. Poco distante infatti stanno giocando a dadi. Sono in quattro giocatori: ognuno lancia e il numero più alto vince. In caso di parità si mette nuovamente la puntata e si tira per vincere il piatto accumulato
Giornata piena dedicata a Bogotà: che cavoli mica sempre si deve stare in sella. Dato che il tempo tiene decido di impiegare la mattinata per andare al santuario di El Senor Caido (Cristo Caduto) , che si trova in cima al monte Monserrate. Bisogna arrivare a 3.152 mt , partendo da circa 2600. Dal mio ostello (vicinissimo all’inizio della gradinata) sono circa 3,5 km. La costruzione della prima cappella risale al 1640 e la principale attrazione è la statua del Senor Caido, risalente al 1656. Lo scultore Pedro de Lugo la realizzò con pezzi di legno e ferro, usando capelli umani e vere ciglia per gli occhi.
Non ho scattato la foto dentro alla chiesa e quindi vi lascio questa presa dalla rete
La partenza è vicinissima al mio ostello: nella piazza di fronte si stanno radunando tutti i gruppi di Free Walking
La scalinata viene fatta in tutti i modi possibili: chi va piano e si ferma(come me) col cane, di corsa, all’indietro ecc…
Arrivato
La vista di Bogotà, davvero merita la scarpinata
Per l’ora di pranzo sono tornato giù
Ora spendo un poco di righe e foto (anche filmato) sull’Ostello Colibrì. Si tratta di un posto perfettamente in sintonia con la città. Diciamo che per la Street Photograpy (https://it.wikipedia.org/wiki/Street_photography) cioè quelle foto che riprendono i soggetti in situazioni reali e spontanee in luoghi pubblici, Bogotà è un piccolo paradiso. L’ostello Colibrì è un’angolo di questo paradiso.
L’ingresso è un corridoio tutto dipinto con murales
https://www.youtube.com/watch?v=VMYz6_UQ9w4
Ho anche incontrato 2 artisti che stavano lavorando a un dipinto
Gentilissima la direzione che mi ha concesso di lasciare la moto proprio fuori dell’ingresso dell’ostello: oltre al custode sull’esterno ci sono le telecamere a circuito chiuso
L’ostello ,all’interno, non è da meno del corridoio d’ingresso
Un riso veloce e sono pronto per il mio pomeriggio di walking tour
Avendo poche ore rimango sul classico tour della Candelaria
Incamminandomi verso la Plaza Bolivar mi fermo al museo dedicato a Fernando Botero, pittore ,scultore e disegnatore colombiano
Plaza Bolivar è vicinissima al museo
Graditissima sorpresa: concerto per organo. Questo strumento risale al 1890 e nel 2016 è stato restaurato con una spesa superiore ai 600.000 euro.
Perdonate la qualità dell’audio..magari anche del video
https://www.youtube.com/watch?v=g8vP3x_7YAA
Un poco oltre la metà pomeriggio posso iniziare il mio personale Tour dei Graffiti di Bogotà: i più famosi e fotografati li trovate partendo da Plazoleta Chorro de Quevedo.
La piazzetta è caratterizzata da una fontana dove si dice che nel 1538 Gonzal Jmenez si fermò per abbeverare i cavalli e decise di fondare la città di Bogotà. L’atmosfera diciamo un poco bohemien è confermata dalla presenza di bar caratteristici e artisti di strada.
https://youtu.be/Qx7-eqOvqR4
Qui sono un poco fuori dai percorsi classici dei graffiti più famosi (neanche 1 km)
Ho chiesto se potevo scattargli una foto: mi hanno risposto di si, ma solo se mi mettevo in mezzo a loro
Qui sono ritornato nella zona della piazzetta
Questo è probabilmente uno dei più famosi
A pochi km (meno di 5 km) si trova un’altra zona interessante per i murales: la Carrera 26. Io non ci sono stato perché ormai ero fuori dalla mattina, ma anche qui potrete trovare degli scatti interessanti…lasciate perdere tutti gli avvisi di fare attenzione ai “pericoli” di Bogotà, rapine e quant’altro. Il web ha ingigantito la possibilità di mostrarsi come degli intrepidi Indiana Jones, quindi normali cautele: perché se siete al mare in Italia, quando andate a fare il bagno lasciate il portafoglio dall’ombrellone ?
Questo (preso da internet) uno dei murales più celebri della Carrera 26
Come vi dicevo sono rientrato in ostello per poter pianificare la serata: del resto è sabato. Il web mi viene in aiuto. Di solito digito il connubio Nome della Città + Punk e vedo cosa salta fuori. Per Bogotà pochino: alla fine l’unica scelta possibile è il Bar Asilo. Chiedo in ostello se sanno qualcosa di questo posto, ma non lo conoscono. Mi dice però che se esco, magari di evitare di andare verso il barrio El Chapinero: infatti il Bar Asilo è proprio nella parte sud.
Ceno prima di uscire: devo pur finire il formaggio comprato 3 giorni prima
Sono fortunato, stasera al Bar Asilo c’è un evento speciale con un DJ Set di Reggae-Punk: biglietto d’ingresso 10.000 COP = 2,64 €
Vendono anche la birra artigianale: mi faccio consigliare e prendo la Datura
https://www.youtube.com/watch?v=_jDFpdFWhtg
I DJ suonano dei vinili e talvolta capita che “saltino”. Improvvisamente un tuffo al cuore: mi rendo conto di quanto sono vecchio ! La pista si scatena e anche dai tavolini si alzano per ballare
https://www.youtube.com/watch?v=fG8UuZ0NZGY
già la serata è Reggae + Punk: California Uber Alles dei Dead Kennedys, canta Jello Biafra. I ragazzi evidentemente la conoscono, ma temo di essere l’unico del locale che nel 1979 comprò l’album. Era troppo presto anche per i DJ di stasera: sono sulla quarantina. Controllo i battiti del polso e insomma capisco che non dovrei rischiare lo “schioppone”.
Poi arriva in sequela tutta un’altra serie di mazzate . Vado a caso
Cock Sparrier: “I’ve Got Your Number”
https://www.youtube.com/watch?v=viEXlNMvwtc
Sham 69 : “If The Kids Are United”
https://www.youtube.com/watch?v=dPkt-JS_jDA
Stiff Little Fingers :”Alternative Ulster” album che scardinò per primo il Sistema delle major discografiche: ai tempi fu l’equivalente di Napster
https://www.youtube.com/watch?v=i0amnDYGHfE
Clash : “London Calling”
https://www.youtube.com/watch?v=bqUxD97J6J4
Alla fine esco che sono le 2.30. Mentre rientro vedo un murales
Poi noto una fila di taxi in una laterale: andiamo a vedere. La fila è decisamente lunga, col traffico a passo d’uomo: sarà una zona di locali. Ad un’incrocio mi fermo per fare il punto della situazione: deve essere uno dei punti top della città. Il traffico è praticamente bloccato, pieno zeppo di taxi gialli.
Una fila di ragazze in mini mini gonna mi lascia pochi dubbi. Chiedo ad un negoziante che zona sia: sono alla Calle 23, incrocio con la Carrera 16. Una zona di “Tolerancia”. La prostituzione è illegale in Colombia, ma nelle zone di “Tolerancia” si chiude un’occhio. Ci sono anche i poliziotti ( e parcheggio la moto proprio da loro) : sorvegliano che non sorgano problemi, ma le varie attività legate alle zone a luci rosse si svolgono senza intoppi. Poco distante infatti stanno giocando a dadi. Sono in quattro giocatori: ognuno lancia e il numero più alto vince. In caso di parità si mette nuovamente la puntata e si tira per vincere il piatto accumulato
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
08-09-19
E si parte per vedere l’ennesima città in stile coloniale, anche questa patrimonio dell’Unesco. Stavolta però c’è una caratteristica che mi ha incuriosito: a Villa De Leyva c’è una delle più grandi piazze del Sud America: 120 metri per lato.
A Villa De Leyva è stata ambientata la telenovela colombiana Zorro,la spada y la rosa
Dovrei arrivare con comodo ed avere il tempo di visitare la città: ultimi scatti all’hostal Colibrì, davvero meraviglioso
Pronti via
Uno stadio, la polizia, i cori: si sta arrivando al calcio d’inizio: campionato di serie B
Mi incuriosice però il raggruppamento dei pulcini: partite tirate e tifo scatenato ma correto dei genitori.
Finiti gli incontri sono già pronte le foto ricordo che i genitori ovviamente comprano
Con un poco di fantasia si riesce a costruire un appoggio per la macchina fotografica
Arrivo nel primo pomeriggio a Villa De Leyva situata nella Valle de la Boyaca, sulla cordigliera Andina orientale.
Ho prenotato (anche se non ce n’era bisogno) al Family Host Colombia, 4€/notte.
Sistemati i bagagli e docciato sono uscito per gironzolare il posto. Prima tappa la Plaza Mayor: il contrasto fra la vastità della piazza e la piccola fontana centrale è davvero interessante. Su un lato la chiesa e su due lati il porticato.
Sempre presente il vento e questo favorisce l’hobby degli aquiloni
Ovviamente i negozi disouvenir, bar, caffè, ristoranti ,pizzerie, hamburgher e tutto ciò che vi viene in mente non mancano
Comunque anche il resto della città è davvero godibile per una passeggiata
Devo anche fare un poco di spesa: stasera mi servono anche nachos e formaggio: prima partita di regular season NFL fra New York Giants e Dallas Cowboys
Vicino al mio ostello ci sono dei negozi “normali”, come prezzi intendo. Siamo dal Bus Terminal
In ostello penso all’itinerario di domani. Non ho poi più nulla di particolare da vedere. Quindi metto la mappa satellitare di Google Maps e studio un’itinerario che mi permetta di percorrere qualche strada secondaria in mezzo alle montagne: poi lo spiegherò meglio, ma alla fine, per me, risulterà un piccolo gioiellino il tratto indicato in rosso nella mappa.
WIFI perfetto e il mio abbonamento NFL GAME PASS funziona anche se sono fuori dall’Italia, a differenza dello scorso anno in Africa…porca miseria, non mi serve a granchè: i Cowboys battono i miei Giants per 35 a 17 !
E si parte per vedere l’ennesima città in stile coloniale, anche questa patrimonio dell’Unesco. Stavolta però c’è una caratteristica che mi ha incuriosito: a Villa De Leyva c’è una delle più grandi piazze del Sud America: 120 metri per lato.
A Villa De Leyva è stata ambientata la telenovela colombiana Zorro,la spada y la rosa
Dovrei arrivare con comodo ed avere il tempo di visitare la città: ultimi scatti all’hostal Colibrì, davvero meraviglioso
Pronti via
Uno stadio, la polizia, i cori: si sta arrivando al calcio d’inizio: campionato di serie B
Mi incuriosice però il raggruppamento dei pulcini: partite tirate e tifo scatenato ma correto dei genitori.
Finiti gli incontri sono già pronte le foto ricordo che i genitori ovviamente comprano
Con un poco di fantasia si riesce a costruire un appoggio per la macchina fotografica
Arrivo nel primo pomeriggio a Villa De Leyva situata nella Valle de la Boyaca, sulla cordigliera Andina orientale.
Ho prenotato (anche se non ce n’era bisogno) al Family Host Colombia, 4€/notte.
Sistemati i bagagli e docciato sono uscito per gironzolare il posto. Prima tappa la Plaza Mayor: il contrasto fra la vastità della piazza e la piccola fontana centrale è davvero interessante. Su un lato la chiesa e su due lati il porticato.
Sempre presente il vento e questo favorisce l’hobby degli aquiloni
Ovviamente i negozi disouvenir, bar, caffè, ristoranti ,pizzerie, hamburgher e tutto ciò che vi viene in mente non mancano
Comunque anche il resto della città è davvero godibile per una passeggiata
Devo anche fare un poco di spesa: stasera mi servono anche nachos e formaggio: prima partita di regular season NFL fra New York Giants e Dallas Cowboys
Vicino al mio ostello ci sono dei negozi “normali”, come prezzi intendo. Siamo dal Bus Terminal
In ostello penso all’itinerario di domani. Non ho poi più nulla di particolare da vedere. Quindi metto la mappa satellitare di Google Maps e studio un’itinerario che mi permetta di percorrere qualche strada secondaria in mezzo alle montagne: poi lo spiegherò meglio, ma alla fine, per me, risulterà un piccolo gioiellino il tratto indicato in rosso nella mappa.
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
Probabilmente non la chiedono ai controlli - a me non l'ha mai chiesta nessuno in nessuna parte del mondo - la faccio perchè c'è sempre il dubbio che, data la sua obbligatorietà, in caso di incidente non ci sia qualche assicurazione pierina che rifiuti i risarcimenti. Teoricamente senza la patente internazionale si sta guidando senza patente.momi20 ha scritto: ↑14/10/2019, 20:20Benissimo...la patente internazionale non serveNonno Peppe ha scritto: ↑14/10/2019, 15:14
Non vedo l'ora di partire. Mercoledì faccio la patente internazionale.
L'uomo è l'unico animale a non aver ancora capito che la vita è fatta per godersela.
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
09/09/19
Oggi è una di quelle giornate, che probabilmente possiamo programmare e trovarci divertimento, solo noi appassionati delle 2 ruote. Non ci sono monumenti, musei o luoghi storici in programma, ma solamente dei chilometri lungo un percorso. Ognuno ha i suoi gusti e metodi per programmarseli. Io ho semplicemente guardato su Google Maps, usando la mappa satellitare. Ho definito un percorso che passi attraverso la catena andina, per stradelli secondari.
Questo in dettaglio il percorso. D Villa De Leyva mi sono diretto verso Tunja, poi Belen e da qui è iniziato il percorso sterrato. 70 bellissimi chilometri. Come riferimento vi posso dare il paesino di Encino. Se ingrandite con Google Maps, avrete l'impressione che esista un'unica strada. Non è così, ci sono tantissime diramazioni. Io quindi vedevo il percorso sul cellulare, ma talvolta non le deviazioni. Comunque alla fine ci sono saltato fuori ed alla sera ho dormito in un motel lungo la strada chiamato Mecha Brava: posso solamente dirvi che era poco più di 30 km dopo San Gil.
Al mattino ho comunque fatto un'altro giretto per Villa De Leyva
torno poi in ostello per la colazione
questo posto offre una sistemazione ancora più economica del dormitorio, la tenda, sistemata in un corridoio: questa devo dire che non l'avevo ancora vista. Quando l'avevo letto sul sito avevo pensato al giardino
Non mi ricordo il paese, ma mi sono fermato per indossare le imbottiture e prelevare del contante. Ok la prima, mentre per la seconda scopro che non ci sono bancomat: si può prelevare da una farmacia, ma solo con carte colombiane. Non mi resta che provare a Belen.
arrivo a Belen e trovo un bancomat
sempre meglio avere del cash nelle zone rurali: prima di iniziare lo sterrato ho visto questa statua votiva ed ho pensato bene di chiedere la protezione divina: so di cosa sono capace (in negativo) sul non-asfaltato
non mi dilungherò poi molto in spiegazione: spero che le foto rendano adeguatamente quello che mi ha riempito gli occhi mentre guidavo
le prime presenze umane lungo il percorso
sono una famiglia di muratori, ma adesso stanno costruendo la propria casa: mi offrono anche la limonata
il primo cartello stradale !!!!
nonostane il livello e la velocità dell'acqua ho comunque affrontato il guado
stanno portando alla vendita le piante di caffè: la principale debolezza dei coltivatori locali. Non hanno gli strumenti e le conoscenze per processarlo per conto proprio
l'asfalto
arrivo a San Gil, ma ho ancora della luce a disposizione: non ho voglia di fermarmi in un posto con tanta gente.
faccio rifornimento, prendo un caffè e proseguo
Dopo circa 32 km è completamente buio: ad un ponte vedo un motel con di fronte un ristorante. Tanti camion: significa che costa poco ed è sorvegliato. Infatti la stanza è a 18.000 COP (4,69 €). Un omone grosso mi fa vedere la stanza: appoggio la roba, mi giro ed è già lì con asciugamano, saponetta e telecomando per la televisione. pago e siamo a posto: niente registrazione.
Dopo la doccia attraverso la strada e vado a cenare
quando riattraverso la strada, noto che ci sono delle oche nella zona del motel. Appena mi avvicino iniziano a starnazzare. immediatamente appare un'altro omone con una torcia: mi fa segno di andare. Ho capito: le oche da guardia, posso dormire tranquillo.
Oggi è una di quelle giornate, che probabilmente possiamo programmare e trovarci divertimento, solo noi appassionati delle 2 ruote. Non ci sono monumenti, musei o luoghi storici in programma, ma solamente dei chilometri lungo un percorso. Ognuno ha i suoi gusti e metodi per programmarseli. Io ho semplicemente guardato su Google Maps, usando la mappa satellitare. Ho definito un percorso che passi attraverso la catena andina, per stradelli secondari.
Questo in dettaglio il percorso. D Villa De Leyva mi sono diretto verso Tunja, poi Belen e da qui è iniziato il percorso sterrato. 70 bellissimi chilometri. Come riferimento vi posso dare il paesino di Encino. Se ingrandite con Google Maps, avrete l'impressione che esista un'unica strada. Non è così, ci sono tantissime diramazioni. Io quindi vedevo il percorso sul cellulare, ma talvolta non le deviazioni. Comunque alla fine ci sono saltato fuori ed alla sera ho dormito in un motel lungo la strada chiamato Mecha Brava: posso solamente dirvi che era poco più di 30 km dopo San Gil.
Al mattino ho comunque fatto un'altro giretto per Villa De Leyva
torno poi in ostello per la colazione
questo posto offre una sistemazione ancora più economica del dormitorio, la tenda, sistemata in un corridoio: questa devo dire che non l'avevo ancora vista. Quando l'avevo letto sul sito avevo pensato al giardino
Non mi ricordo il paese, ma mi sono fermato per indossare le imbottiture e prelevare del contante. Ok la prima, mentre per la seconda scopro che non ci sono bancomat: si può prelevare da una farmacia, ma solo con carte colombiane. Non mi resta che provare a Belen.
arrivo a Belen e trovo un bancomat
sempre meglio avere del cash nelle zone rurali: prima di iniziare lo sterrato ho visto questa statua votiva ed ho pensato bene di chiedere la protezione divina: so di cosa sono capace (in negativo) sul non-asfaltato
non mi dilungherò poi molto in spiegazione: spero che le foto rendano adeguatamente quello che mi ha riempito gli occhi mentre guidavo
le prime presenze umane lungo il percorso
sono una famiglia di muratori, ma adesso stanno costruendo la propria casa: mi offrono anche la limonata
il primo cartello stradale !!!!
nonostane il livello e la velocità dell'acqua ho comunque affrontato il guado
stanno portando alla vendita le piante di caffè: la principale debolezza dei coltivatori locali. Non hanno gli strumenti e le conoscenze per processarlo per conto proprio
l'asfalto
arrivo a San Gil, ma ho ancora della luce a disposizione: non ho voglia di fermarmi in un posto con tanta gente.
faccio rifornimento, prendo un caffè e proseguo
Dopo circa 32 km è completamente buio: ad un ponte vedo un motel con di fronte un ristorante. Tanti camion: significa che costa poco ed è sorvegliato. Infatti la stanza è a 18.000 COP (4,69 €). Un omone grosso mi fa vedere la stanza: appoggio la roba, mi giro ed è già lì con asciugamano, saponetta e telecomando per la televisione. pago e siamo a posto: niente registrazione.
Dopo la doccia attraverso la strada e vado a cenare
quando riattraverso la strada, noto che ci sono delle oche nella zona del motel. Appena mi avvicino iniziano a starnazzare. immediatamente appare un'altro omone con una torcia: mi fa segno di andare. Ho capito: le oche da guardia, posso dormire tranquillo.
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Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
10-09-19
Fondamentalmente ho deciso di raggiungere la città di Barrancabermeja, attraversare i corsi d’acqua e rientrare a Medellin per le strade secondarie al di là dei corsi d’acqua che si vedono su Google Maps. Nulla di definito, ma solo un tentativo di evitare le strade principali. Ieri sera ascoltando il telegiornale mi è sembrato di capire che sia ripresa l’attività delle FARC, l’organizzazione guerrigliera di ispirazione marxista-leninista che venne fondata nel 1964 e che aveva raggiunto un’intesa della cessazione delle ostilità col governo colombiano nel 2016. Non credo poi che questo mi riguardi, ma non ho modo di approfondire: ho terminato il credito e quindi posso solo usare Google Maps. Appena raggiunta una città, magari ricarico o quando arrivo a Medellin. Devo solo rientrare.
Ecco una panoramica completa dell’Hotel Mecha Brava
Situato lungo la Ruta Nacional 45° che collega Bogotà con la Cordillera Oriental
(https://es.wikipedia.org/wiki/Ruta_Naci ... (Colombia)
Dispone di un’ampio parcheggio custodito 24h/24h con servizio di sorveglianza ad Oca Selvaggia
Dall’altra parte della strada sono presenti tutti i servizi, dal ristorante al gommista
Le camere sono dotate di tutti i comfort ed è possibile scegliere fra aria condizionata e ventilatore
Via verso Barrancabermeja
Questo è meglio segnarselo
Sarà l’ultima discesa prima del rientro a Medellin
Parco divertimenti in mezzo alla Cordillera
Casello autostradale
Qui attraverso Bucaramanga…in realtà la dovreste solo sfiorare esternamente andando verso Barrancabermeja, ma mi sono perso
I sensi unici alternati non mancano mai
Alle 13.00 il caldo è davvero devastante: mi fermo per il pieno, mangio qualcosa e poi vedo incredibilmente una sdraio all’ombra. Non è un miraggio. La siesta è perfetta: 5 stelle a quest’area di servizio
Più o meno velocemente riprendo la strada
Finalmente a Barrancabermeja: devo solo capire come attraversare il corso d’acqua
Sta Ecopetrol è davvero presente in città: deve trattarsi di qualcosa d’importante
In effetti è la più grande compagnia petrolifera della Colombia e nella classifica di Fortune delle prime 500 compagnie al mondo (basata sul reddito) è al 346° posto: mica male
Proprio di fronte all’ingresso c’è un piccolo gazebo
Le persone che vi stazionano mi informano che la compagnia ha effettuato una serie di licenziamenti indiscriminati, senza riconoscere arretrati e pensione…il tutto avallato dal Ministero del Lavoro.
Per il prezzo di mezzo gallone di benzina, un signore si offre di accompagnarmi fino all’inizio della strada che porta al ponte: ok potrei arrivarci per conto mio, ma non mi costa nulla aiutarlo un po’
Mi fermo a bere in un chioschetto lungo la strada e qui 2 operai della Ecopetrol mi dicono di non conoscere la strada che sto cercando, ma comunque di non inoltrarmi in quella direzione. La ripresa dell’attività delle FARC ha coinciso con una serie di attentati alle pipeline locali. Mi sconsiglia anche la signora che vende le bibite. Mi torna in mente il notiziario: capirai. Almeno provo a raggiungere il primo centro abitato al di là del fiume, Yondo, poi magari chiederò nuovamente.
C’è un forte contrasto fra i tubi delle pipeline e la natura, ai lati della strada
Yondo, originariamente, era una città cantiere fondata negli anni 40 dalla Shell. Aveva acquisito i diritti per lo sfruttamento fino al 1985, ma nel 1981, sotto la pressione della FARC, si ritirò ed il tutto venne acquisito dal governo.
Un particolare però mi consiglia di informarmi bene: le inferiate in metallo a protezione delle abitazioni: quante volte le ho viste nei quartieri poveri dell’America del Nord, Centro e Sud
Da un bar cerco di capire se davvero esiste una strada per tornare a Bogotà
Ci si potrebbe riuscire, ma arriva il terzo avviso: No Senor. Peligro, FARC. Ok, ma loro con gli automezzi come fanno ? Sono del posto, io no. Ma non ho tanti soldi come: mi rispondono ridendo che allora si arrabbierebbero sul serio. Va bene, capitolo chiuso, si torna indietro.
Al rientro in Italia ho un poco ricostruito quanto accaduto. Le FARC sono una delle più longeve organizzazioni ribelli al mondo e sorte nel 1964 hanno sempre attraversato la storia della Colombia. Un’accordo di pace del 2016 pareva aver segnato la pace definitiva fra le FARC ed il governo. Però il 29 agosto 2019 con un video, l’ex comandante Luciano Marin ha comunicato la ripresa delle attività, indicando come mezzi di finanziamento non più i rapimenti, ma la tassazione delle multinazionali e delle attività illecite
Comunque mi ingegno per raggiungere la strada principale che rientra a Bogotà il più in là possibile, seguendo la secondaria Barrancabarmeja-Troncal Magdalena che si ricongiunge alla 45 poco più di 40 km a sud.
Questo animale credo sia il formichiere
Verso sera dalla 45 devo svoltare sulla 62 per arrivare a Bogotà e in quella zona mi fermo a dormire all’Hotel Primavera
Ristorante a piano terra
Fondamentalmente ho deciso di raggiungere la città di Barrancabermeja, attraversare i corsi d’acqua e rientrare a Medellin per le strade secondarie al di là dei corsi d’acqua che si vedono su Google Maps. Nulla di definito, ma solo un tentativo di evitare le strade principali. Ieri sera ascoltando il telegiornale mi è sembrato di capire che sia ripresa l’attività delle FARC, l’organizzazione guerrigliera di ispirazione marxista-leninista che venne fondata nel 1964 e che aveva raggiunto un’intesa della cessazione delle ostilità col governo colombiano nel 2016. Non credo poi che questo mi riguardi, ma non ho modo di approfondire: ho terminato il credito e quindi posso solo usare Google Maps. Appena raggiunta una città, magari ricarico o quando arrivo a Medellin. Devo solo rientrare.
Ecco una panoramica completa dell’Hotel Mecha Brava
Situato lungo la Ruta Nacional 45° che collega Bogotà con la Cordillera Oriental
(https://es.wikipedia.org/wiki/Ruta_Naci ... (Colombia)
Dispone di un’ampio parcheggio custodito 24h/24h con servizio di sorveglianza ad Oca Selvaggia
Dall’altra parte della strada sono presenti tutti i servizi, dal ristorante al gommista
Le camere sono dotate di tutti i comfort ed è possibile scegliere fra aria condizionata e ventilatore
Via verso Barrancabermeja
Questo è meglio segnarselo
Sarà l’ultima discesa prima del rientro a Medellin
Parco divertimenti in mezzo alla Cordillera
Casello autostradale
Qui attraverso Bucaramanga…in realtà la dovreste solo sfiorare esternamente andando verso Barrancabermeja, ma mi sono perso
I sensi unici alternati non mancano mai
Alle 13.00 il caldo è davvero devastante: mi fermo per il pieno, mangio qualcosa e poi vedo incredibilmente una sdraio all’ombra. Non è un miraggio. La siesta è perfetta: 5 stelle a quest’area di servizio
Più o meno velocemente riprendo la strada
Finalmente a Barrancabermeja: devo solo capire come attraversare il corso d’acqua
Sta Ecopetrol è davvero presente in città: deve trattarsi di qualcosa d’importante
In effetti è la più grande compagnia petrolifera della Colombia e nella classifica di Fortune delle prime 500 compagnie al mondo (basata sul reddito) è al 346° posto: mica male
Proprio di fronte all’ingresso c’è un piccolo gazebo
Le persone che vi stazionano mi informano che la compagnia ha effettuato una serie di licenziamenti indiscriminati, senza riconoscere arretrati e pensione…il tutto avallato dal Ministero del Lavoro.
Per il prezzo di mezzo gallone di benzina, un signore si offre di accompagnarmi fino all’inizio della strada che porta al ponte: ok potrei arrivarci per conto mio, ma non mi costa nulla aiutarlo un po’
Mi fermo a bere in un chioschetto lungo la strada e qui 2 operai della Ecopetrol mi dicono di non conoscere la strada che sto cercando, ma comunque di non inoltrarmi in quella direzione. La ripresa dell’attività delle FARC ha coinciso con una serie di attentati alle pipeline locali. Mi sconsiglia anche la signora che vende le bibite. Mi torna in mente il notiziario: capirai. Almeno provo a raggiungere il primo centro abitato al di là del fiume, Yondo, poi magari chiederò nuovamente.
C’è un forte contrasto fra i tubi delle pipeline e la natura, ai lati della strada
Yondo, originariamente, era una città cantiere fondata negli anni 40 dalla Shell. Aveva acquisito i diritti per lo sfruttamento fino al 1985, ma nel 1981, sotto la pressione della FARC, si ritirò ed il tutto venne acquisito dal governo.
Un particolare però mi consiglia di informarmi bene: le inferiate in metallo a protezione delle abitazioni: quante volte le ho viste nei quartieri poveri dell’America del Nord, Centro e Sud
Da un bar cerco di capire se davvero esiste una strada per tornare a Bogotà
Ci si potrebbe riuscire, ma arriva il terzo avviso: No Senor. Peligro, FARC. Ok, ma loro con gli automezzi come fanno ? Sono del posto, io no. Ma non ho tanti soldi come: mi rispondono ridendo che allora si arrabbierebbero sul serio. Va bene, capitolo chiuso, si torna indietro.
Al rientro in Italia ho un poco ricostruito quanto accaduto. Le FARC sono una delle più longeve organizzazioni ribelli al mondo e sorte nel 1964 hanno sempre attraversato la storia della Colombia. Un’accordo di pace del 2016 pareva aver segnato la pace definitiva fra le FARC ed il governo. Però il 29 agosto 2019 con un video, l’ex comandante Luciano Marin ha comunicato la ripresa delle attività, indicando come mezzi di finanziamento non più i rapimenti, ma la tassazione delle multinazionali e delle attività illecite
Comunque mi ingegno per raggiungere la strada principale che rientra a Bogotà il più in là possibile, seguendo la secondaria Barrancabarmeja-Troncal Magdalena che si ricongiunge alla 45 poco più di 40 km a sud.
Questo animale credo sia il formichiere
Verso sera dalla 45 devo svoltare sulla 62 per arrivare a Bogotà e in quella zona mi fermo a dormire all’Hotel Primavera
Ristorante a piano terra
- gemdx
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- Iscritto il: 05/03/2014, 10:36
- Località: Palombara Sabina
Re: 2019 Jump To...Colombia ed Ecuador
ho paura ad aprire la discussione.... mi si pianta il pc
ecco ho aspettato un po'.
Belle foto
ecco ho aspettato un po'.
Belle foto
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- Iscritto il: 01/07/2015, 12:54
- Che moto hai?: Suzuki DR 350