Ieri mattina, prima di iniziare la giornata decido di buttare un po' di acetaccio nel WC. C'era un po' di fondo e scuoto un po'. Inavvertitamente il boccione, bello, di vetro scuro, con tappo a vite, tocca il bordo del cesso, si rompe e mi tocca il polso. Mannaggia mi sono tagliato, che palle. Inizia ad uscire un po' di sangue e vedo che non è proprio una ferita da scatoletta di tonno.
Prendo l'asciugamano e comincio a tamponare. Nel frattempo arriva Federico, il ragazzo che lavora con me e mi porta al "pronto soccorso" di Palombara Sabina. Mentre andiamo ripenso al fatto che il pronto soccorso era stato trasformato in Primo intervento... vabbè tanto è roba di punti.
Arrivo davanti alla porta e vedo che il primo intervento è chiuso. Chiuso definitivamente: mi dicono di andare a Tivoli.
Andiamo al Pronto soccorso di Tivoli e per mezzora passo inosservato davanti alla porta con un asciugamano bianco, ormai più rosso, sotto al polso. Il "mo’ arivamo" aveva un concetto temporale un po' vago (dal latino mox = subito.
Nel frattempo chiamo il mio medico e mi dice di passare da lui che mi mette i punti (ma a mezzogiorno perché stava fuori) e rompo i marroni anche ad una mia amica farmacista per saper se a Palombara ci fosse una struttura privata che avrebbe potuto mettere i punti. Mi dà l’informazione e chiamo la clinica: 150 euro per interventi di urgenza. Grazie e chiudo la chiamata.
Mando affanculo l'ospedale di Tivoli (che possiate avere tutti un problema simile!!!) e torno a casa.
A mezzogiorno il mio medico davanti alla ferita mi dice, “cazzo Carle', sei andato giù, non te la chiudo perché devi far controllare tendini e nervi”.
In quel momento guardo l'infermiera che stava là vicino (bella infermiera) e le chiedo un po' di acqua e zucchero: il mio coraggio stava cedendo il passo alla fifa che stava galoppando verso di me. Bevo e mi rimetto.
Decido di andare al Sant'Andrea e mi accompagna Smucinella: volevo andare da solo, ma poi mi ha fatto pensare che in caso di intervento avrei avuto un po' di difficoltà.
Arriviamo alle 14.00.
Un po' di incertezza... chi è l'ultimo come se fossimo dal pizzicarolo sotto casa e poi mi chiamano (Triage).
Accanto a me c’era un ragazzo che stava accarezzando un pesciolino. Era verde giallo e ce l’aveva infilato tra palmo della mano e polso: pensa che giornata, adesso mi vado a rilassare un po’, vado a pesca e invece si è agganciato. Comunque non l’ho più visto, penso che l’abbiano liberato subito dalla presa del pescetto.
Si apre la porta del pronto soccorso e mi risalgono in mente vecchie immagini dantesche… soprattutto quelle del primo libro: una bolgia infernale… forse anche più di una. Era come un disegno di Cocco Bill, con il salame, il pesce volante, le matite e il ragnetto.
Mi chiamano e il medico mi rassicura dicendo che si muove tutto normalmente e potrebbero non esserci lesioni più gravi.
Smucinella si intrufola con passo disinvolto fischiettando una canzoncina appena inventata e il vigilante, commosso, la fa entrare. Verso le 16, per non perdere la possibilità di essere chiamati, ci alterniamo nel rifornimento di acqua e cibo: la nostra fiducia e positività è alle stelle!
Passa un po'.... poi ripassa un altro po' e si fanno le 22. Nel frattempo si era già consolidato un certo cameratismo tra gli astanti, raccontando i propri episodi ed esperienze con la nostra sanità. Bisognava alternarsi tra tanto è tutto un magnamagna e ma noi le tasse le paghiamo. Certo che le paghiamo, ma se poi oltre alla pazienza avessi dovuto metterci anche il rodimento di culo, che avrebbe rosicchiato come un sorcio, la pazienza, sarebbe stato un autogol: col rodimento di culo ci sarei rimasto io mica gli altri.
Per ammazzare il tempo decido di formare un gruppo scelto di tajati: mastoginocchio, mastrodito e mastromano (io)…. Tre maestri del taglio. Facciamo comunella “orgogliosi” di esserci tagliati.
Simeoniiii (nome di fantasia, n.d.r.) vado là e mi dicono che il prossimo sarei stato io sempre se non fossero arrivati pazienti più urgenti. Dichiaro subito che non si è trattato di tentato suicidio, per evitare anche il colloquio con lo psicologo!
Simeoniiii…. Eccolo, stavolta è vero? Entro?
Faccio due chiacchiere con la medica, il medico femmina, il medico donna… col medico e racconto di nuovo tutto. Mi fanno l’antitetanica e decidono di farmi fare una lastra. Chiedo se fossero necessarie e visto che il taglio era di vetro con aceto e che non c’è stata colluttazione… vabbè non rompo le palle e faccio quello che mi dicono di fare. Antitetanica. Dove la fate? Intrachiappa? No, spalla. OK. Un’altra infermiera dice sulla chiappa, l’infermiere spalla. Io mi scopro entrambi e dico falla dove vuoi, lo strumento in mano ce l’hai tu.
Mi ricopro la mezza chiappa e vado di spalla.
Scambio due chiacchiere con Smucinella e si siedono vicino a noi due ragazzi, due giovani dottori o studenti che iniziano a guardarsi e scherzare in modo così tenero che ci cariano un dente. Lei molto più bella di lui. Non resisto e me ne esco: ma non è che potete mettere due punti, magari uno per uno, anche a forma di cuoricino o punto croce? Mi dice male perché mi rispondono che non sono autorizzati a farlo.
Cambia la guardia ed entra una vigilante nella sala d’attesa. Fa il suo dovere e manda fuori tutti quelli che non devo essere curati. Resto da solo con Smucinella di fuori sotto la pioggia.
Passa un po'.... poi ripassa un altro po' e chiamano il gruppo di tajati a fare le lastre. “Mo” ve chiamiamo.
Anche qui il termine latino mox = subito viene un po’ “dilatato”, forse qui sono più eruditi e hanno studiato la relatività e le correlazioni spazio-tempo di Einstein.
Dopo un’ora e mezza ci chiamano e ci dicono che dopo la vista con l’ortopedico ci avrebbero ricucito.
Eravamo già passati al giorno successivo e verso la mezzora chiamano mastroginocchio ad essere ricucito. Io e mastrodito attendiamo la sua uscita, che come l’andamento della giornata, avviene dopo tre quarti d’ora. Ho pensato che stavano consultando la rivista Rakam (che leggeva mia madre) sul ricamo. Esce e ci dice che sono stati bravi, delicati e lenti (grazie! Ora che toccava a lui dopo 12 ore, se la voleva godere un po’!!!!)
Ci chiamano a colloqui con gli ortopedici. Uno era quello morbido (tendini)e l’altro era quello duro (ossa), come ad un interrogatorio in questura. Riracconto la storia ad entrambe (in due occasioni diverse, forse per confrontare se era vero) e iniziano le operazioni di ricamo.
Con o senza anestesia? Senza! (cazzo so maschio e de paese… ho una reputazione da difendere)
E così fu, senza anestesia come al gemello sinistro 53 anni fa!
Fatto? Quasi. Adesso la dimetteranno direttamente dal pronto soccorso. Per fortuna hanno detto “adesso” e non “mo”. Ore 01.30 uscito.
Il grazie va comunque, nonostante le 11 ore e mezza, a quelle persone che scelgono di lavorare per curarti tra le incazzature dei pazienti, sottodimensionati e invasi da orde sofferenti. Uno Stato civile si giudica dalla sanità, dai trasporti dei pendolari e dalla scuola, non da un cazzo di ponte di 3 km (ultimamente sembra sia ricicciato fuori!) che collega due zone dove tutto questo non esiste.
Non ve tajate
Tajo ... e cose del genere
- gemdx
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Tajo ... e cose del genere
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- Girolamo
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Re: Tajo ... e cose del genere
Ma Smucinella non te li poteva mette du' punti?
Non sa fare il punto croce?
Non legge Rakam??? Che ricordo che mi hai fatto venire fuori, anche mia madre lo comprava
Ma quando gli hai detto che ti sei tagliato buttando l'aceto nel cesso ti hanno creduto???
Non sa fare il punto croce?
Non legge Rakam??? Che ricordo che mi hai fatto venire fuori, anche mia madre lo comprava
Ma quando gli hai detto che ti sei tagliato buttando l'aceto nel cesso ti hanno creduto???
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Re: Tajo ... e cose del genere
Mannaggià Carlè non ti si può lasciare un attimo solo.
Forse è la punizione per non esserti prenotato per lo sporco pranzo!!!!
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- gemdx
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Re: Tajo ... e cose del genere
no, è il contrario, me so tagliato per non venire... mi devo levare i punti popo che quel giorno
- gemdx
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Re: Tajo ... e cose del genere
... e comunque moroboschiiiiii, metti le emoticon con il bacetto che lo devo mandare a Smucinella
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Re: Tajo ... e cose del genere
il gemello è rimasto a dormire a casa (arrivati verso le 02.10) .... russa come un trattore fiat. è scusato, l'effetto dell'acqua e zucchero era svanito!
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Re: Tajo ... e cose del genere
Capperi Carlo rimettiti presto... un abbraccio
"quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare" (cit. Animal House, 1978)
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Re: Tajo ... e cose del genere
Se non fosse che pare brutto dirlo, ci sarebbe da sperare che te ritaji n'altra volta per ammazzarsi ancora dalle risate. Comunque visto.... BELLO SBREGO CAZZO.
Al momento, turandomi il naso, ho stretto un'alleanza politica per tornaconto personale ma appena sgarra.....:
VOTA anche tu PAM (Partito Anti Moroboschi), libera la mente, libera il forum....LIBERA L'ITALIA.
Sarai ricompensato con due euro.
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Re: Tajo ... e cose del genere
mannaggia Geme'
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Re: Tajo ... e cose del genere
Minchia, non ti posso lasciare solo un attimo che ti tagli i polsi.