Sabato 22 settembre
Oggi continuo nella direzione dello Shandur Pass. Quando Google Maps ti indica che per 147 km sono necessarie 5 ore e 22 minuti e quindi risulta una media di 27,39 km/h, qualcosa c’è di mezzo, traffico, frane interruzioni o altro.
A colazione saluto il gruppo dei geologi
Devo ripercorrere la strada fino a Gahkuch e fortunatamente i cartelli stradali abbondano
Suggerisco inoltre di dare sempre la precedenza ai camion (vale anche per India, Vietnam ed Asia in generale)
Matrimonio
Vengo fermato da una coppia di poliziotti del corpo Turismo. Fatico a crederlo, ma dopo il controllo dei documenti , mentre mi riprendono col loro telefonino devo dire in inglese cosa ne penso del Pakistan e dichiarare che il Tourist Police è un ottimo servizio e che mi ha sempre aiutato nel corso della mia vacanza.
Qui lo stop è inevitabile hanno appena finito di spaccare la montagna e quindi bisognerà aspettare che abbiano sgombrato: ci vorrà circa un ora e mezza
Riparto dopo aver notato che una piccola perdita d’olio è ricominciata dalla sospensione, sempre la stessa. Poi mi accorgo di un piccolo negozio di tessuti
Chiedo se possono cucirmi i jeans, ma non lo fanno: però mi danno ago e filo e riesco a rimediare
Manco a parlarne di pagare e mi offrono pure da bere
Belli questi muretti a secco
Se ne trovano tracce anche in Sardegna, Irlanda Croazia, Cipro, Francia e altri paesi
Particolare non da poco, nel 2018, L’Unesco ha inserito l’arte dei muretti a secco ( Dry Stone Walling) nella lista dei patrimoni immateriali dell’Umanità !
In un paesino , credo Golaghmuli, mi fermo per vedere di sistemare la perdita d’olio, ma non c’è nulla da fare: i meccanici riescono a mettere le mani solamente sulle Honda: nulla per i pezzi di ricambio Suzuki. Poi scorgo un giocatore di polo a cavallo che si insinua in una stradina e lo seguo. Sarebbe stato troppo bello poter assistere ad un incontro. Sta semplicemente andando ad allenarsi col suo cavallo nel campo da polo
https://www.youtube.com/watch?v=oIUx-m8yLXs
quando arrivo a Teru cerco un posto per dormire
Al solito sono l’unico ospite
Appoggio i bagagli e dico al proprietario che vado a fare un giretto a piedi , ci vedremo poi per la cena
Foto notturna mal riuscita
poiché manca l’elettricità, il pranzo viene preparato servendosi della luce del cellulare vi pubblico una foto scattata senza flash in cucina
Durante la preparazione della cena (pollo) arrivano altre persone, amici del proprietario: 2 sono presidi di scuola, una pubblica ed una privata. Mi spiegano che il livello della scuola pubblica in Pakistan è davvero basso. Buono, ma costoso, quello delle scuole private e spesso i genitori vi mandano i propri figli con sacrifici enormi. Parlo sempre col preside della scuola privata, che poi traduce per gli altri
Questo è un nipote del proprietario (per ora non ci pensa a sposarsi, ha meno di 30 anni)
Mi sono fatto scrivere la ricetta del pollo, ma non ho le dosi, ho visto però che ha cotto un pollo intero, prima bollendolo e poi passandolo nell’olio bollente
Jump To ... Pakistan 2023
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Domenica 24 settembre
Mi alzo presto, ma per colazione arriva di nuovo il preside della scuola privata e così mi perdo in chiacchere. Il costo di una scuola privata può arrivare fino a 140 euro al mese ( 42.000 rupie): davvero una cifra notevole qui in Pakistan. Il ciclo di studi arriva fino ai 16 anni, poi 2 di college e per i più fortunati l’università. Il proprietario si sta recando al suo negozio di sarto (oltre che albergatore) e mi chiede di chiudere tutto quando ho finito di preparare i bagagli.
Il check point prima dell’ingresso alla riserva dello Shandur
Da qui in poi siamo in tre: io, la moto e il Pakistan
Mi fermo ed ascolto il silenzio: mi era già successo in Kazakistan. Scendi, spegni la moto, ci sei solo tu, ma non ti senti solo e non ti agiti, anzi ti senti tranquillo, mentre con lo sguardo capisci che non puoi arrivare fino in fondo
Arrivo allo Shandur Pass dove si trova il campo da polo più alto del mondo. 3.700 metri. Qui si tiene annualmente dal 7 al 9 luglio il torneo dello Shandur pass tra la squadra che rappresenta il distretto di Gilgit e quello di Chitral
Un immagine presa da internet
Al check point di uscita arriva anche un motocilcista pakistano: due parole e non mi molla più. Assolutamente deve farmi da guida e mi tocca di seguirlo: anche quando mi fermerò per una foto mi aspetterà
La costruzione della strada che da sud risale fino a qui che prolunga la N45 alla Mastuj Road che poi si collega alla Shandur Road è qualcosa di titanico: si parla di 20 anni…sempre roba da ridere rispetto alla nostra Salerno Reggio Calabria
Qui bisogna fermarsi: devo davvero essere impolverato e malmesso. Arrivano dei turisti giapponesi a piedi con la guida dalla direzione opposta. Sono scesi dalle loro jeep e mi chiedono quanto tempo impiegheremo per liberare la strada: gli chiarisco che sono un turista come loro e gli suggerisco di chiedere agli operai
Più avanti la mia “guida” deve fermarsi per un attimo ed io lo aspetto
Finalmente è arrivato, mi invita ad un tè e chiede se vuole che mi trovi una camera per la notte
Gli dico che devo proseguire e lo ringrazio moltissimo per il prezioso aiuto fornito ( ogni tanto dico delle bugie, lo ammetto)
Ecco avete visto le foto della strada, sapete le mie capacità come motociclista, e avete chiaro il mezzo con cui mi sto spostando, un 150 cc senza ruote tassellate.
Per ridere provate a leggere la drammatizzazione di questo report, che descrive lo stesso tratto, ma nella direzione opposta. Pochi minuti e poi insomma fate le vostre considerazion
Verso lo Shandur pass
di Luciano Berti
«La pista che collega Chitral a Gilgit si può definire strada solo per alcuni dei suoi 400 chilometri di sviluppo. La quasi totalità del percorso è affrontabile solo con le fuoristrada, autobus e normali automobili non riescono a passare fra queste impervie gole».
Le frasi della relazione ci avevano resi perplessi sulla possibilità di effettuare questo raid, evitando di percorrere di nuovo la strada che unisce lo Swat a Chitral. E le testimonianze di chi incontravamo erano sempre negative, sembrava quasi impossibile percorrere tutta la strada senza rimaner bloccati o dover tornare indietro. Ma alla fine tutti eravamo decisi a tentare l'avventura. I più dubbiosi si erano convinti che «ogni autista ama la propria jeep più della propria vita». E così, uniti i due gruppi Hindukush Karakorum "83 (ccgg. Marco Vasta e M. Chiara Starace), reduci da alcune camminate fra i Kalash, siamo partiti verso Gilgit, dove sono in programma le camminate nelle valli di Naltar e Diantar.
Ma c'è poco tempo per guardarsi attorno e rallegrarsi del verde degli ombrosi frutteti: la strada si inerpica rapidamente in una serie impressionante di tornanti che segmentano a zig-zag l'inclinato pendio sabbioso. Gli autisti affrontano la salita con il motore tirato al massimo su di giri, mentre le ruote schizzano polvere e sassi. Corriamo ad un piede dal precipizi, qualcuno siede zitto e pallido, aggrappato a qualsiasi sostegno che dia una parvenza di sicurzza. Altri chiacchierano cercando di essere disinvolti, ma l'occhio corre sempre verso il basso. I mangianastri ululano a tutto volume. Un ultimo colpo di acceleratore nell'affrontare la curva e poi la fuoristrada si ferma con il paraurti anteriore contro il muro di sostegno del prossimo tornante. Mentre l'autista gioca sui freni, l'aiuto che viaggia perennemente in piedi sul paraurti posteriore, è saltato a terra, raccatta una pietra e la infila sotto una ruota posteriore mentre la jeep indietreggia. Bloccata la ruota si possono mollare i freni, inserire la ridotta, sterzare e ripartire.
Ok è solo un’estratto, comunque… se volte leggere il tutto
http://www.marcovasta.net/Pakistan/Biblio.htm
A Reshun mi fermo al Reshun Red Villa Hotel: come sempre ci sono solo io
il proprietario mi porta della frutta secca coltivata da lui
poi alla sera mi invita per un tè assieme a suo figlio e nipote. Da qualche anno hanno trasformato parte di questa grande abitazione in albergo
Mi alzo presto, ma per colazione arriva di nuovo il preside della scuola privata e così mi perdo in chiacchere. Il costo di una scuola privata può arrivare fino a 140 euro al mese ( 42.000 rupie): davvero una cifra notevole qui in Pakistan. Il ciclo di studi arriva fino ai 16 anni, poi 2 di college e per i più fortunati l’università. Il proprietario si sta recando al suo negozio di sarto (oltre che albergatore) e mi chiede di chiudere tutto quando ho finito di preparare i bagagli.
Il check point prima dell’ingresso alla riserva dello Shandur
Da qui in poi siamo in tre: io, la moto e il Pakistan
Mi fermo ed ascolto il silenzio: mi era già successo in Kazakistan. Scendi, spegni la moto, ci sei solo tu, ma non ti senti solo e non ti agiti, anzi ti senti tranquillo, mentre con lo sguardo capisci che non puoi arrivare fino in fondo
Arrivo allo Shandur Pass dove si trova il campo da polo più alto del mondo. 3.700 metri. Qui si tiene annualmente dal 7 al 9 luglio il torneo dello Shandur pass tra la squadra che rappresenta il distretto di Gilgit e quello di Chitral
Un immagine presa da internet
Al check point di uscita arriva anche un motocilcista pakistano: due parole e non mi molla più. Assolutamente deve farmi da guida e mi tocca di seguirlo: anche quando mi fermerò per una foto mi aspetterà
La costruzione della strada che da sud risale fino a qui che prolunga la N45 alla Mastuj Road che poi si collega alla Shandur Road è qualcosa di titanico: si parla di 20 anni…sempre roba da ridere rispetto alla nostra Salerno Reggio Calabria
Qui bisogna fermarsi: devo davvero essere impolverato e malmesso. Arrivano dei turisti giapponesi a piedi con la guida dalla direzione opposta. Sono scesi dalle loro jeep e mi chiedono quanto tempo impiegheremo per liberare la strada: gli chiarisco che sono un turista come loro e gli suggerisco di chiedere agli operai
Più avanti la mia “guida” deve fermarsi per un attimo ed io lo aspetto
Finalmente è arrivato, mi invita ad un tè e chiede se vuole che mi trovi una camera per la notte
Gli dico che devo proseguire e lo ringrazio moltissimo per il prezioso aiuto fornito ( ogni tanto dico delle bugie, lo ammetto)
Ecco avete visto le foto della strada, sapete le mie capacità come motociclista, e avete chiaro il mezzo con cui mi sto spostando, un 150 cc senza ruote tassellate.
Per ridere provate a leggere la drammatizzazione di questo report, che descrive lo stesso tratto, ma nella direzione opposta. Pochi minuti e poi insomma fate le vostre considerazion
Verso lo Shandur pass
di Luciano Berti
«La pista che collega Chitral a Gilgit si può definire strada solo per alcuni dei suoi 400 chilometri di sviluppo. La quasi totalità del percorso è affrontabile solo con le fuoristrada, autobus e normali automobili non riescono a passare fra queste impervie gole».
Le frasi della relazione ci avevano resi perplessi sulla possibilità di effettuare questo raid, evitando di percorrere di nuovo la strada che unisce lo Swat a Chitral. E le testimonianze di chi incontravamo erano sempre negative, sembrava quasi impossibile percorrere tutta la strada senza rimaner bloccati o dover tornare indietro. Ma alla fine tutti eravamo decisi a tentare l'avventura. I più dubbiosi si erano convinti che «ogni autista ama la propria jeep più della propria vita». E così, uniti i due gruppi Hindukush Karakorum "83 (ccgg. Marco Vasta e M. Chiara Starace), reduci da alcune camminate fra i Kalash, siamo partiti verso Gilgit, dove sono in programma le camminate nelle valli di Naltar e Diantar.
Ma c'è poco tempo per guardarsi attorno e rallegrarsi del verde degli ombrosi frutteti: la strada si inerpica rapidamente in una serie impressionante di tornanti che segmentano a zig-zag l'inclinato pendio sabbioso. Gli autisti affrontano la salita con il motore tirato al massimo su di giri, mentre le ruote schizzano polvere e sassi. Corriamo ad un piede dal precipizi, qualcuno siede zitto e pallido, aggrappato a qualsiasi sostegno che dia una parvenza di sicurzza. Altri chiacchierano cercando di essere disinvolti, ma l'occhio corre sempre verso il basso. I mangianastri ululano a tutto volume. Un ultimo colpo di acceleratore nell'affrontare la curva e poi la fuoristrada si ferma con il paraurti anteriore contro il muro di sostegno del prossimo tornante. Mentre l'autista gioca sui freni, l'aiuto che viaggia perennemente in piedi sul paraurti posteriore, è saltato a terra, raccatta una pietra e la infila sotto una ruota posteriore mentre la jeep indietreggia. Bloccata la ruota si possono mollare i freni, inserire la ridotta, sterzare e ripartire.
Ok è solo un’estratto, comunque… se volte leggere il tutto
http://www.marcovasta.net/Pakistan/Biblio.htm
A Reshun mi fermo al Reshun Red Villa Hotel: come sempre ci sono solo io
il proprietario mi porta della frutta secca coltivata da lui
poi alla sera mi invita per un tè assieme a suo figlio e nipote. Da qualche anno hanno trasformato parte di questa grande abitazione in albergo
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Lunedì 25 settembre
La perdita di olio non è copiosa, ma per tentare una riparazione devo per forza arrivare a Chitral. Poi intendo proseguire fino alla Kalash Valley, dove in una ventina di villaggi vive una popolazione di circa 3.000 persone , i kalash. Questa è una delle comunità etniche più piccole al mondo e forse per l’ambiente isolato in cui vivono , sono riusciti a mantenere intatto il loro credo e i loro costumi, opponendosi alla pratica dell’Islam, praticato dal 97% della popolazione pakistana. I tratti somatici si avvicinano a quelli europei ed una tesi sostiene che siano i discendenti di Alessandro magno e delle sue truppe.
Fa freschino ed inauguro l’uso del mio pile da 10 €, comprato dalla Decathlon nel 2008: funziona ancora
Dopo una non profondissima buca inizio a sentire la catena che gratta pesantemente e che si va asommare all’olio che sto perdendo e al contachilometri col filo rotto.
Mi vengono dei dubbi
Vedo un meccanico aperto: una cavolata, si è piegato il carter e la catena gratta: la può mettere a posto, per il resto niente parti di ricambio: devo arrivare a Chitral. C’è anche un signore che è un professore d’inglese in una scuola
Un gruppo di bambini mi guarda dall’altra parte della strada
Inizia a sanguinarmi il naso e vado quindi nel negozio a comprare della carta igenica per improvvisare un tampone
Cosa stanno facendo in mezzo alla strada ?
Raccolgono frutta secca
Mi offrono le noci rotte
Qui vedo la procedura per asfaltare la strada dopo che hanno demolito le rocce, pulito e steso la base di ghiaia
Pezzo per pezzo, metro per metro
https://www.youtube.com/watch?v=UxKlQrMfAr8
Finalmente Chitral
Beh, se scrivono che riparano ogni tipo di moto
La sospensione ok, ma per il filo contachilometri nisba, non si trova il ricambio (io sono Suzuki, non Honda)
In compenso mi riattaccano la guarnizione del casco
Sosta pranzo e pisolino
Gonfiamo i pneumatici
La deviazione per la Kalash valley
Check point
Arrivo a Brun e visito un piccolo villaggio tradizionale
Trovo un alberghetto alla buona ( 1000 pkr) smollo i bagagli e approfitto della luce per gironzolare: toh si può prendere un caffè
Brun è un punto turistico molto organizzato e nei periodi del festival locale diventa un formicaio
Posso lasciarmi scappare questi spiedini ? Vai con l’apericena
Ormai è buio pesto, ma avevo individuato una specie di ristorante
Si siede al mio tavolo un pakistano. Sta andando in giro per conto suo da qualche giorno. La moglie a casa si lamenta un po’.
Pasticceria ancora aperta
Compro un misto da suddividere stasera prima di andare aletto e domattina a colazione
In albergo devo fare la registrazione: compilo io il modulo mentre il proprietario mi prepara il letto
Esco a fare due passi e questi lavoratori di un albergo mi offrono una tazza di brodo
Vado a letto, ma una coperta non è sufficiente e quindi vado a cercare qualcuno per farmene dare un’altra: tutto il personale è in una stanzina al primo piano di un edificio di fronte al mio
Musica, una specie di grappa e un altro alcolico davvero forte. Non posso rifiutare l’invito. Si divertono un sacco, tutti maschi: mi ricorda i primi anni di ingegneria
La perdita di olio non è copiosa, ma per tentare una riparazione devo per forza arrivare a Chitral. Poi intendo proseguire fino alla Kalash Valley, dove in una ventina di villaggi vive una popolazione di circa 3.000 persone , i kalash. Questa è una delle comunità etniche più piccole al mondo e forse per l’ambiente isolato in cui vivono , sono riusciti a mantenere intatto il loro credo e i loro costumi, opponendosi alla pratica dell’Islam, praticato dal 97% della popolazione pakistana. I tratti somatici si avvicinano a quelli europei ed una tesi sostiene che siano i discendenti di Alessandro magno e delle sue truppe.
Fa freschino ed inauguro l’uso del mio pile da 10 €, comprato dalla Decathlon nel 2008: funziona ancora
Dopo una non profondissima buca inizio a sentire la catena che gratta pesantemente e che si va asommare all’olio che sto perdendo e al contachilometri col filo rotto.
Mi vengono dei dubbi
Vedo un meccanico aperto: una cavolata, si è piegato il carter e la catena gratta: la può mettere a posto, per il resto niente parti di ricambio: devo arrivare a Chitral. C’è anche un signore che è un professore d’inglese in una scuola
Un gruppo di bambini mi guarda dall’altra parte della strada
Inizia a sanguinarmi il naso e vado quindi nel negozio a comprare della carta igenica per improvvisare un tampone
Cosa stanno facendo in mezzo alla strada ?
Raccolgono frutta secca
Mi offrono le noci rotte
Qui vedo la procedura per asfaltare la strada dopo che hanno demolito le rocce, pulito e steso la base di ghiaia
Pezzo per pezzo, metro per metro
https://www.youtube.com/watch?v=UxKlQrMfAr8
Finalmente Chitral
Beh, se scrivono che riparano ogni tipo di moto
La sospensione ok, ma per il filo contachilometri nisba, non si trova il ricambio (io sono Suzuki, non Honda)
In compenso mi riattaccano la guarnizione del casco
Sosta pranzo e pisolino
Gonfiamo i pneumatici
La deviazione per la Kalash valley
Check point
Arrivo a Brun e visito un piccolo villaggio tradizionale
Trovo un alberghetto alla buona ( 1000 pkr) smollo i bagagli e approfitto della luce per gironzolare: toh si può prendere un caffè
Brun è un punto turistico molto organizzato e nei periodi del festival locale diventa un formicaio
Posso lasciarmi scappare questi spiedini ? Vai con l’apericena
Ormai è buio pesto, ma avevo individuato una specie di ristorante
Si siede al mio tavolo un pakistano. Sta andando in giro per conto suo da qualche giorno. La moglie a casa si lamenta un po’.
Pasticceria ancora aperta
Compro un misto da suddividere stasera prima di andare aletto e domattina a colazione
In albergo devo fare la registrazione: compilo io il modulo mentre il proprietario mi prepara il letto
Esco a fare due passi e questi lavoratori di un albergo mi offrono una tazza di brodo
Vado a letto, ma una coperta non è sufficiente e quindi vado a cercare qualcuno per farmene dare un’altra: tutto il personale è in una stanzina al primo piano di un edificio di fronte al mio
Musica, una specie di grappa e un altro alcolico davvero forte. Non posso rifiutare l’invito. Si divertono un sacco, tutti maschi: mi ricorda i primi anni di ingegneria
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Martedì 26 settembre
Anche stamattina sono mattiniero come un gallo insonne e alle 9 sono già belle che pronto.
Che ve ne pare della mia stanza/cottage ?
Al risveglio, in ogni paese la processione dei ragazzi che vanno a scuola, tutti con la divisa, cosa che mi trova pienamente d’accordo. Tutti vestiti uguali a seconda della scuola e così si eliminano le differenze.
Oggi ho in programma di “scender verso sud”, poi si vedrà
Devo ripercorrere in senso inverso la strada fino al bivio per riprendere la N45
Quando vi chiedono perché poi spostarsi in maniera scomoda, al vento, pioggia ed altro cosa rispondete ? Non so bene come dirlo, ma fermare la propria moto, essere per conto proprio in mezzo ad un bellissimo paesaggio, mettere giù il cavalletto e scattare una foto ? Chissà, ma io mi sento sempre benissimo
Non conosco l’esatta traduzione dall’urdu della frase “ Pezzo d’imbecille, spostati che dobbiamo passare”, ma credo vada vicino a quello che mi ha blaterato l’autista della jeep sullo sfondo…e dai ! Per 10 secondi di autoscatto !
Che cucciolata
A proposito di sicurezza sul lavoro
Verso le 11,00 mi fermo per comprare dei biscotti da un chiosco sulla strada: toh perdo di nuovo olio.
Vicino c’è una scuola e sono circondato da una marea di bambini
Arriva anche il maestro
Il momento dei saluti
Ho percorso una settantina di chilometri e la strada si è messa a salire di nuovo. Arrivo ad un check point giusto prima dell’ingresso ad un tunnel, il Lowari Tunnel, 10 km che servono a dimezzare il tempo di percorrenza da Chitral a Peshawar.
Documenti a posto, infilo il casco, ma il militare mi ferma: le moto non possono attraversare il tunnel, è troppo lungo e manca l’areazione. Una cosa senza senso: penso ad una scusa per spillare un poco di soldi…purtroppo i cartelli stradali mi dicono il contrario
Quindi, chiedo, che faccio ? Torno indietro, volo ?
No , basterà caricare la moto su un furgoncino, che guarda caso aspetta proprio lì. Si è creato un vero e proprio business: ci sono autisti che aspettano dai due lati del tunnel per trasportare moto e motociclisti. Sono 800 pkr ( 2,68 €).
Bello il comando delle luci
Sono dall’altra parte
Altro controllo dei documenti
Mi rimetto il casco e salgo sulla moto: alt ! Che c’è ? Per partire devo aspettare la scorta: io scortato, ma lo vedete come sono vestito ? mi chiedono sempre se sono di Chitral: niente da fare deve arrivare una scorta e io la seguirò. Se voglio fermarmi a dormire mi accompagneranno in albergo e al mattino mi verranno a prendere. Posso solo aspettare, alla fine saranno 2 ore
Siamo vicini al confine con l’Afghanistan, sarà per questo.
Arriva la prima scorta e andiamo come dei fulmini, mi fanno strada. Alla fine si daranno il cambio ben 7 pattuglie. La quinta mi chiede se voglio fermarmi, ma preferisco proseguire fino al punto da cui potrò muovermi di nuovo da solo
Alla fine percorro una tappa da 150 km
Scopro che le moto non possono andare in autostrada: ho però deciso di aggiungere Peshawar al mio itinerario e quindi proseguo in quella direzione. Si torna a salire, ma la strada è asfaltata e spesso con la linea di mezzeria.
Verso fine pomeriggio arrivo a Malakand e l’hotel Al-Khalil, dopo breve contrattazione scova una stanza da 1.000 pkr: sono nei sotterranei
Ci sono le bacchette d’incenso
Doccia al piano superiore, che poi è il piano terra ed esco a mangiare qualcosa
Fuori del mio albergo c’è il forno che prepara il chapati a richiesta anche per i ristoranti
https://www.youtube.com/watch?v=4xjCxGETdFs
rientro in camera: sono a malapena le 22,00 ma meglio riposarsi. Dopo pochi minuti bussano alla porta. Un ragazzo si scusa, ma non aveva fatto in tempo a lavare il bagno…ed entra con la canna dell’acqua: in precedenza aveva lavato il piano
Anche stamattina sono mattiniero come un gallo insonne e alle 9 sono già belle che pronto.
Che ve ne pare della mia stanza/cottage ?
Al risveglio, in ogni paese la processione dei ragazzi che vanno a scuola, tutti con la divisa, cosa che mi trova pienamente d’accordo. Tutti vestiti uguali a seconda della scuola e così si eliminano le differenze.
Oggi ho in programma di “scender verso sud”, poi si vedrà
Devo ripercorrere in senso inverso la strada fino al bivio per riprendere la N45
Quando vi chiedono perché poi spostarsi in maniera scomoda, al vento, pioggia ed altro cosa rispondete ? Non so bene come dirlo, ma fermare la propria moto, essere per conto proprio in mezzo ad un bellissimo paesaggio, mettere giù il cavalletto e scattare una foto ? Chissà, ma io mi sento sempre benissimo
Non conosco l’esatta traduzione dall’urdu della frase “ Pezzo d’imbecille, spostati che dobbiamo passare”, ma credo vada vicino a quello che mi ha blaterato l’autista della jeep sullo sfondo…e dai ! Per 10 secondi di autoscatto !
Che cucciolata
A proposito di sicurezza sul lavoro
Verso le 11,00 mi fermo per comprare dei biscotti da un chiosco sulla strada: toh perdo di nuovo olio.
Vicino c’è una scuola e sono circondato da una marea di bambini
Arriva anche il maestro
Il momento dei saluti
Ho percorso una settantina di chilometri e la strada si è messa a salire di nuovo. Arrivo ad un check point giusto prima dell’ingresso ad un tunnel, il Lowari Tunnel, 10 km che servono a dimezzare il tempo di percorrenza da Chitral a Peshawar.
Documenti a posto, infilo il casco, ma il militare mi ferma: le moto non possono attraversare il tunnel, è troppo lungo e manca l’areazione. Una cosa senza senso: penso ad una scusa per spillare un poco di soldi…purtroppo i cartelli stradali mi dicono il contrario
Quindi, chiedo, che faccio ? Torno indietro, volo ?
No , basterà caricare la moto su un furgoncino, che guarda caso aspetta proprio lì. Si è creato un vero e proprio business: ci sono autisti che aspettano dai due lati del tunnel per trasportare moto e motociclisti. Sono 800 pkr ( 2,68 €).
Bello il comando delle luci
Sono dall’altra parte
Altro controllo dei documenti
Mi rimetto il casco e salgo sulla moto: alt ! Che c’è ? Per partire devo aspettare la scorta: io scortato, ma lo vedete come sono vestito ? mi chiedono sempre se sono di Chitral: niente da fare deve arrivare una scorta e io la seguirò. Se voglio fermarmi a dormire mi accompagneranno in albergo e al mattino mi verranno a prendere. Posso solo aspettare, alla fine saranno 2 ore
Siamo vicini al confine con l’Afghanistan, sarà per questo.
Arriva la prima scorta e andiamo come dei fulmini, mi fanno strada. Alla fine si daranno il cambio ben 7 pattuglie. La quinta mi chiede se voglio fermarmi, ma preferisco proseguire fino al punto da cui potrò muovermi di nuovo da solo
Alla fine percorro una tappa da 150 km
Scopro che le moto non possono andare in autostrada: ho però deciso di aggiungere Peshawar al mio itinerario e quindi proseguo in quella direzione. Si torna a salire, ma la strada è asfaltata e spesso con la linea di mezzeria.
Verso fine pomeriggio arrivo a Malakand e l’hotel Al-Khalil, dopo breve contrattazione scova una stanza da 1.000 pkr: sono nei sotterranei
Ci sono le bacchette d’incenso
Doccia al piano superiore, che poi è il piano terra ed esco a mangiare qualcosa
Fuori del mio albergo c’è il forno che prepara il chapati a richiesta anche per i ristoranti
https://www.youtube.com/watch?v=4xjCxGETdFs
rientro in camera: sono a malapena le 22,00 ma meglio riposarsi. Dopo pochi minuti bussano alla porta. Un ragazzo si scusa, ma non aveva fatto in tempo a lavare il bagno…ed entra con la canna dell’acqua: in precedenza aveva lavato il piano
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Mercoledì 27 settembre
Partenza per Peshawar
Il forno del chapati è partito già da un po’
Al primo paese però indovino una grande colazione: in pratica gnocco fritto e the
Giusto il tempo di sgocciolare un po’
Matrimonio con incidente stradale: non è partito benissimo
Sono a Peshawar e mi fermo da un negozio di SIM: mi confermano che qui non ho dati
La pensione trovata su internet, non esiste più, ma mi accompagnano in una zona dove ce ne sono altre: questo risulterà l’alloggio più caro della mia vacanza, 5.000 pkr (16,82 €)
Appoggio i bagagli, scrivo 2 messaggi a casa (ottimo wifi) ed esco per vedere la città, ma anche provare a sistemare la moto.
Qui a Peshawar non usano il carro attrezzi per il divieto di sosta
Mi fermo da un meccanico
Il ragazzino che lavora qui ha 12 anni e guadagna 500 pkr al giorno ( 1,68€), più i pasti e l’alloggio per la settimana. Uno dei meccanici mi spiega però che sta imparando il mestiere e che proviene da una famiglia poverissima, dove avrebbe fatto fatica a mangiare.
Questo è il boss e si incarica personalmente di testare la moto dopo la riparazione
Sono passate un paio d’ore e alla fine ho conosciuto un sacco di persone
Sta calando il sole, ma avevo messo assieme un paio di cose da vedere a Peshawar: il Bala Hissar Fort, la moschea Mohabbat Khan e il bazar, che esiste da oltre 1000 anni.
Il forte è utilizzato dall’esercito. Per andare al bazar dovrei fare un giro abbastanza lungo, ma vedo un motorino che si fionda contromano: lo seguo e veniamo fermati dalla polizia. Prima fanno la multa a lui (340 pkr), poi viene il mio turno. Il poliziotto mi spiega che capisce che sono un turista e un ospite, ma ho commesso una infrazione. Gli rispondo che capisco, ma spiego che ho seguito alla leggera la moto che avevo davanti. Continua a ripetere che gli dispiace, ma che è suo dovere multarmi. Inizio a sentire odore di bustarella…non avrei potuto sbagliarmi di più.
In quanto ospite del suo paese, mi eleva la contravvenzione, ma fa uno sconto. Ho la ricevuta che lo testimonia: 117 invece che 324
Ancora incredulo raggiungo la zona del bazar ed entro da una via che è sede esclusivamente di gioiellerie
Parcheggio la moto in quanto a poche decine di metri c’è la moschea: si sta riempiendo dei fedeli per la preghiera serale
Adesso non mi rimane altro da fare che gironzolare fra le mille bancarelle e le luci notturne
Ok è ora di cena, ma parto dal dolce
https://youtu.be/vXm08asCcys
Andata per il panino con carne fritta e chissà cos’altro
Rientro al mio alloggio
Questa davvero ve la devo spiegare
Il locale è famoso a Peshawar: propone dei piatti italiani e i proprietari hanno preso ispirazione per il nome dalla serie televisiva La Casa di Carte (Money Heist) in onda su Netflix.
Qui potete guardare uno dei video promozionali del locale
https://youtu.be/5h8NL3vWn4s?si=81kSXVERDw39x-tk
Partenza per Peshawar
Il forno del chapati è partito già da un po’
Al primo paese però indovino una grande colazione: in pratica gnocco fritto e the
Giusto il tempo di sgocciolare un po’
Matrimonio con incidente stradale: non è partito benissimo
Sono a Peshawar e mi fermo da un negozio di SIM: mi confermano che qui non ho dati
La pensione trovata su internet, non esiste più, ma mi accompagnano in una zona dove ce ne sono altre: questo risulterà l’alloggio più caro della mia vacanza, 5.000 pkr (16,82 €)
Appoggio i bagagli, scrivo 2 messaggi a casa (ottimo wifi) ed esco per vedere la città, ma anche provare a sistemare la moto.
Qui a Peshawar non usano il carro attrezzi per il divieto di sosta
Mi fermo da un meccanico
Il ragazzino che lavora qui ha 12 anni e guadagna 500 pkr al giorno ( 1,68€), più i pasti e l’alloggio per la settimana. Uno dei meccanici mi spiega però che sta imparando il mestiere e che proviene da una famiglia poverissima, dove avrebbe fatto fatica a mangiare.
Questo è il boss e si incarica personalmente di testare la moto dopo la riparazione
Sono passate un paio d’ore e alla fine ho conosciuto un sacco di persone
Sta calando il sole, ma avevo messo assieme un paio di cose da vedere a Peshawar: il Bala Hissar Fort, la moschea Mohabbat Khan e il bazar, che esiste da oltre 1000 anni.
Il forte è utilizzato dall’esercito. Per andare al bazar dovrei fare un giro abbastanza lungo, ma vedo un motorino che si fionda contromano: lo seguo e veniamo fermati dalla polizia. Prima fanno la multa a lui (340 pkr), poi viene il mio turno. Il poliziotto mi spiega che capisce che sono un turista e un ospite, ma ho commesso una infrazione. Gli rispondo che capisco, ma spiego che ho seguito alla leggera la moto che avevo davanti. Continua a ripetere che gli dispiace, ma che è suo dovere multarmi. Inizio a sentire odore di bustarella…non avrei potuto sbagliarmi di più.
In quanto ospite del suo paese, mi eleva la contravvenzione, ma fa uno sconto. Ho la ricevuta che lo testimonia: 117 invece che 324
Ancora incredulo raggiungo la zona del bazar ed entro da una via che è sede esclusivamente di gioiellerie
Parcheggio la moto in quanto a poche decine di metri c’è la moschea: si sta riempiendo dei fedeli per la preghiera serale
Adesso non mi rimane altro da fare che gironzolare fra le mille bancarelle e le luci notturne
Ok è ora di cena, ma parto dal dolce
https://youtu.be/vXm08asCcys
Andata per il panino con carne fritta e chissà cos’altro
Rientro al mio alloggio
Questa davvero ve la devo spiegare
Il locale è famoso a Peshawar: propone dei piatti italiani e i proprietari hanno preso ispirazione per il nome dalla serie televisiva La Casa di Carte (Money Heist) in onda su Netflix.
Qui potete guardare uno dei video promozionali del locale
https://youtu.be/5h8NL3vWn4s?si=81kSXVERDw39x-tk
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Giovedì 28 settembre
Stamattina mi sono alzato lungo: sono caduto nella tentazione da wi fi. Gli highligth della NFL mi hanno tenuto impegnato fino alle 3 di notte. Oggi , rientrando a Islamabad, più che alla strada dovrò fare attenzione al traffico. Mi sono spostato per settimane in strade davvero poco trafficate e oggi sarà diverso.
Non posso nemmeno usare l’autostrada
Lasciata Peshawar, però la strada da percorrere si svuota sempre più del traffico, anzi da quasi una impressione di desolazione
Adoro questi autogrill con possibilità di schiacciare un pisolino
Campi coltivati e piccoli paesi che sembrano disabitati
Arrivo a Islamabad verso le 15,00: qui sono davanti all’ingresso del complesso che ospita l’ostello
Come potete vedere una bellissima struttura
Nel supermercato posto nel seminterrato compro dei noodle
Devo anche radunare tutti i miei bagagli. Come al mio arrivo ero andato all’8° piano, nello stesso appartamento: la mia prenotazione fatta on line è però per quello al 5°. Uno dello staff mi dice che poi mi metterò in contatto con la persona che mi aveva noleggiato la moto, per restituirla il giorno dopo: devo anche recuperare la caparra di 100 $.
Fra spostare tutto, mangiare e docciarmi viene tardo pomeriggio. Come meta serale scelgo la Moschea Faysal, la più grande del Pakistan ed una delle più grandi al mondo. Pensate che la sola sala di preghiera può ospitare 10.000 persone: aggiungendo portico, cortile e un terreno adiacente se ne possono aggiungere altri 250.000.
Una particolarità (criticata dai fedeli più tradizionalisti) è la mancanza della tradizionale struttura a cupola. L’edificio è infatti modellato come una tenda dei beduini del deserto
Vi posto questa immagine presa dalla rete, dato che io l’ho visitata alla sera
Le famiglie gironzolano per la struttura, coi bambini e la roba per mangiare
Non ho poi voglia di rimanere molto in giro
Ovviamente nei locali non c’è la presenza di una sola donna
Rientro in ostello per prepararmi la cena. Ho 2 pacchetti di noodle piccanti, della salsa alla “pizza” italiana e delle uova, oltre a pomodori e cipolla
Davvero una cena stellata. Sono in stanza con un ragazzo afgano che si deve recare a Roma per una conferenza: improvvisamente un suo amico mi si rivolge in italiano. Originario del Pakistan, da oltre 13 anni lavora in Italia a Cuneo, attualmente in una ditta del biomedicale. Tornato a trovare i parenti, mi confessa che non tornerà più a vivere nel suo paese: è fidanzato con una ragazza italiana ed ormai il suo modo di vivere e le sue abitudini sono completamente cambiate. Farebbe fatica a tornare a seguire le regole e tradizioni del suo paese. Durante la notte ci svegliamo tutti per il terrificante rumore dei tuoni: i lampi illuminano a giorno, ma non cade una goccia d’acqua.
Venerdì 29 settembre
E come ogni volta arriva l’ultimo giorno: mi lasciano rimanere in ostello tutto il giorno, in quanto il volo di ritorno parte alle 3.00 am di sabato
Oggi è il giorno dedicato ai souvenir, come sempre caccia ai magneti. Ogni volta ne compro dai 50 ai 60, così posso regalarli a parecchie persone, con una spesa contenuta e inoltre non mi occupano molto spazio. Il Peshawar Morr e l’Itwar Bazar sono due market molto grandi e famosi e non dovrei avere problemi a trovare ciò che mi serve.
A colazione finisco noodle e altro
Praticamente sono le 10,00 quando arrivo, ma il posto è stranamente semideserto, me lo sarei aspettato brulicante di persone, mentre parecchi negozi sono chiusi. Alla fine capisco parlando con un negoziante. È il Mawlid, la celebrazione della nascita del profeta Maometto, perciò quasi tutto chiuso.
Mi dirigo al Pakistan Monument, ma lo posso solamente guardare dall’esterno: oggi è chiuso
Quindi mi dirigo alle Margalla Hills, dove si trova il Daman-e-Koh, una specie di parco pubblico
Devo anche risolvere il problema dei magneti: se proprio non li trovo li comprerò in aeroporto. Mentre gironzolo a caso, vedo un segnale che indica Jinnah Super Market: tanto vale provare. Il luogo è semideserto, ma un negoziante mi dice di provare in una libreria che dovrebbe averli
Bingo ! Aperta e fornita di magneti: dato che ne compro 50 ottengo uno sconto
Missione compiuta, posso andare in giro liberamente: devo anche lavare la moto prima di restituirla
In tutta la città è un susseguirsi di processioni, col traffico regolare che deve adattarsi e sensi unici che si formano volta per volta
Il negozio dove avevo portato a riparare la moto il primo giorno, quello dell’agenzia per intenderci, è chiuso. Telefono e mi dicono che posso restituire la moto all’ostello.
Mi fermo per il pranzo
Per la festività, in tanti punti della città, vengono distribuiti pasti gratis da parte di volontari
Qui siamo sotto a un cavalcavia
Vengo invitato a condividere il tutto
Rientro in ostello
Ora bisogna comporre il bagaglio, quello da imbarcare e quello a mano
Questa la situazione che si presenta all’inizio nella sala comune
In neanche un’ora voilà, tutto pronto
Riesco a restituire la moto e riprendo la caparra. Per andare all’aeroporto, mi consigliano di scaricare un’app INDRIVE. Creata da nel 2012 da alcuni studenti a Yakutsk (Russia) è diventata internazionale dal 2014. Ad oggi conta oltre 150 milioni di download e in Pakistan è operativa dal 2021. Si scrive la località dove si vuole andare, il tipo di mezzo richiesto, moto, auto piccola, grande van o altro e immediatamente iniziano ad arrivare le offerte dei driver disponibili. Bisogna usare l’app al momento, non è che posso prenotare una corsa per due ore dopo. Oltre AL COSTO viene anche indicato il tempo di arrivo al punto d’incontro.
Il mio autista
Per entrare serve un documento da ritirare in un’ufficio vicino all’area del check inn
Adesso devo aspettare qualche ora: mi attaccano la pezza i militari dell’antidroga, e mi offrono il tè
Allo scalo di Doha è mattina presto e mi concedo un cappuccino da McDonald: 4 €
Ultimo volo.
Sabato 30 settembre
Al rientro a Milano riesco a prendere subito il Malpensa Bus e sono anche fortunato col treno: alle 19,00 sono già a Modena. Bello, peccato solo che la vacanza sia finita.
Sperando di non avervi annoiato saluto e ringrazio tutti e rimango a disposizione per eventuali domande. Un saluto a tutti.
Stamattina mi sono alzato lungo: sono caduto nella tentazione da wi fi. Gli highligth della NFL mi hanno tenuto impegnato fino alle 3 di notte. Oggi , rientrando a Islamabad, più che alla strada dovrò fare attenzione al traffico. Mi sono spostato per settimane in strade davvero poco trafficate e oggi sarà diverso.
Non posso nemmeno usare l’autostrada
Lasciata Peshawar, però la strada da percorrere si svuota sempre più del traffico, anzi da quasi una impressione di desolazione
Adoro questi autogrill con possibilità di schiacciare un pisolino
Campi coltivati e piccoli paesi che sembrano disabitati
Arrivo a Islamabad verso le 15,00: qui sono davanti all’ingresso del complesso che ospita l’ostello
Come potete vedere una bellissima struttura
Nel supermercato posto nel seminterrato compro dei noodle
Devo anche radunare tutti i miei bagagli. Come al mio arrivo ero andato all’8° piano, nello stesso appartamento: la mia prenotazione fatta on line è però per quello al 5°. Uno dello staff mi dice che poi mi metterò in contatto con la persona che mi aveva noleggiato la moto, per restituirla il giorno dopo: devo anche recuperare la caparra di 100 $.
Fra spostare tutto, mangiare e docciarmi viene tardo pomeriggio. Come meta serale scelgo la Moschea Faysal, la più grande del Pakistan ed una delle più grandi al mondo. Pensate che la sola sala di preghiera può ospitare 10.000 persone: aggiungendo portico, cortile e un terreno adiacente se ne possono aggiungere altri 250.000.
Una particolarità (criticata dai fedeli più tradizionalisti) è la mancanza della tradizionale struttura a cupola. L’edificio è infatti modellato come una tenda dei beduini del deserto
Vi posto questa immagine presa dalla rete, dato che io l’ho visitata alla sera
Le famiglie gironzolano per la struttura, coi bambini e la roba per mangiare
Non ho poi voglia di rimanere molto in giro
Ovviamente nei locali non c’è la presenza di una sola donna
Rientro in ostello per prepararmi la cena. Ho 2 pacchetti di noodle piccanti, della salsa alla “pizza” italiana e delle uova, oltre a pomodori e cipolla
Davvero una cena stellata. Sono in stanza con un ragazzo afgano che si deve recare a Roma per una conferenza: improvvisamente un suo amico mi si rivolge in italiano. Originario del Pakistan, da oltre 13 anni lavora in Italia a Cuneo, attualmente in una ditta del biomedicale. Tornato a trovare i parenti, mi confessa che non tornerà più a vivere nel suo paese: è fidanzato con una ragazza italiana ed ormai il suo modo di vivere e le sue abitudini sono completamente cambiate. Farebbe fatica a tornare a seguire le regole e tradizioni del suo paese. Durante la notte ci svegliamo tutti per il terrificante rumore dei tuoni: i lampi illuminano a giorno, ma non cade una goccia d’acqua.
Venerdì 29 settembre
E come ogni volta arriva l’ultimo giorno: mi lasciano rimanere in ostello tutto il giorno, in quanto il volo di ritorno parte alle 3.00 am di sabato
Oggi è il giorno dedicato ai souvenir, come sempre caccia ai magneti. Ogni volta ne compro dai 50 ai 60, così posso regalarli a parecchie persone, con una spesa contenuta e inoltre non mi occupano molto spazio. Il Peshawar Morr e l’Itwar Bazar sono due market molto grandi e famosi e non dovrei avere problemi a trovare ciò che mi serve.
A colazione finisco noodle e altro
Praticamente sono le 10,00 quando arrivo, ma il posto è stranamente semideserto, me lo sarei aspettato brulicante di persone, mentre parecchi negozi sono chiusi. Alla fine capisco parlando con un negoziante. È il Mawlid, la celebrazione della nascita del profeta Maometto, perciò quasi tutto chiuso.
Mi dirigo al Pakistan Monument, ma lo posso solamente guardare dall’esterno: oggi è chiuso
Quindi mi dirigo alle Margalla Hills, dove si trova il Daman-e-Koh, una specie di parco pubblico
Devo anche risolvere il problema dei magneti: se proprio non li trovo li comprerò in aeroporto. Mentre gironzolo a caso, vedo un segnale che indica Jinnah Super Market: tanto vale provare. Il luogo è semideserto, ma un negoziante mi dice di provare in una libreria che dovrebbe averli
Bingo ! Aperta e fornita di magneti: dato che ne compro 50 ottengo uno sconto
Missione compiuta, posso andare in giro liberamente: devo anche lavare la moto prima di restituirla
In tutta la città è un susseguirsi di processioni, col traffico regolare che deve adattarsi e sensi unici che si formano volta per volta
Il negozio dove avevo portato a riparare la moto il primo giorno, quello dell’agenzia per intenderci, è chiuso. Telefono e mi dicono che posso restituire la moto all’ostello.
Mi fermo per il pranzo
Per la festività, in tanti punti della città, vengono distribuiti pasti gratis da parte di volontari
Qui siamo sotto a un cavalcavia
Vengo invitato a condividere il tutto
Rientro in ostello
Ora bisogna comporre il bagaglio, quello da imbarcare e quello a mano
Questa la situazione che si presenta all’inizio nella sala comune
In neanche un’ora voilà, tutto pronto
Riesco a restituire la moto e riprendo la caparra. Per andare all’aeroporto, mi consigliano di scaricare un’app INDRIVE. Creata da nel 2012 da alcuni studenti a Yakutsk (Russia) è diventata internazionale dal 2014. Ad oggi conta oltre 150 milioni di download e in Pakistan è operativa dal 2021. Si scrive la località dove si vuole andare, il tipo di mezzo richiesto, moto, auto piccola, grande van o altro e immediatamente iniziano ad arrivare le offerte dei driver disponibili. Bisogna usare l’app al momento, non è che posso prenotare una corsa per due ore dopo. Oltre AL COSTO viene anche indicato il tempo di arrivo al punto d’incontro.
Il mio autista
Per entrare serve un documento da ritirare in un’ufficio vicino all’area del check inn
Adesso devo aspettare qualche ora: mi attaccano la pezza i militari dell’antidroga, e mi offrono il tè
Allo scalo di Doha è mattina presto e mi concedo un cappuccino da McDonald: 4 €
Ultimo volo.
Sabato 30 settembre
Al rientro a Milano riesco a prendere subito il Malpensa Bus e sono anche fortunato col treno: alle 19,00 sono già a Modena. Bello, peccato solo che la vacanza sia finita.
Sperando di non avervi annoiato saluto e ringrazio tutti e rimango a disposizione per eventuali domande. Un saluto a tutti.
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Bellissimo viaggio!
Bravo!!
Bravo!!
"Siamo un gruppo di persone semplici e le canzoni riflettono quello: Alcol, donne, sesso, rock'n'roll. E' il senso della vita." Bon Scott (AC/DC)
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