Domenica 2 aprile
Come da programma giornata dedicata alla zona delle Catlins: questa regione è un poco fuori dalle rotte più battute, ma vi ripagherà con delle strade costiere di una bellezza unica, animali e foreste.
La mia prima tappa è stata Cannibal Bay un 12 km con un poco di sterrato...e gli immancabili cartelli neozelandesi relativi all'alta probabilità di incidenti: ormai li passo in tutta tranquillità
la mucca neozelandese è più curiosa e coraggiosa della pecora
stamattina sono il primo ad arrivare a Cannibal Bay
Il cartello mette in guardia dal sottovalutare la velocità del leone marino, insospettabile sulla sabbia, a dispetto della stazza. Consigliano di tenere una distanza di almeno 10 metri per scattare le foto: stavolta non penso subito ad un'esagerazione.
Ho giocato per 30 anni a football americano e non di rado ho avuto a che fare con giocatori di linea ( i più pesanti di solito in squadra) provvisti di una discreta pancia, ben oltre i 110 kg, ma dotati di una agilità e rapidità di spostamento insospettabili. Spesso ci sono venuto contatto..anzi meglio dire impatto e altrettanto spesso ci sono finito sotto, decido di attenermi alle regole indicate.
Tanto per fare un'esempio
questo è Marcus Gilbert (1988) dei Pittsburgh Steleers, quasi 2 metri per 145 kg. Viene accreditato di un tempo di 5,46 secondi sullo sprint delle 40 yard (circa 36,5 metri). Grosso modo significa una velocità di punta attorno ai 24 km/h...perciò prima di chiamarlo "Stupido ciccione" è meglio tenere una certa distanza iniziale.
La baia è bellissima
Finalmente i primi leoni marini e/o foche
scusate ma la stazza mi aveva ingannato: ok, adesso ci siamo questi non hanno la macchina fotografica
quando guardo l'ora, mi accorgo che il tempo è letteralmente volato: sono almeno 3 ore che sto guardando questi animali: davanti al quadro della Gioconda al Louvre non penso di aver superato i 15 minuti
Ora è tempo di muoversi verso Nugget Point per la vista panoramica dal faro.
niente male il sandwich Ocean View
Mi sposto quindi alla vicina Roaring Bay dove c'è un punto d'osservazione nascosto per tentare di avvistare la superstar locale, il Pinguino dagli Occhi Gialli
sono le 3 ma il cartello avvisa che in questa stagione l'orario in cui forse è possibile vederli tornare alla spiaggia è verso le 4,30 pm. Vado con la moto fino a Kaka Point e poi raggiungo la città di Balclutha, meno di 50 km, dove faccio un poco di spesa per la sera.
Tornato a Roaring Bay mi apposto nell'osservatorio
niente pinguini e poco dopo le 18,00 rinuncio.
Alle 21.00 ho fatto la doccia, cenato e mi godo un poco la tranquillità dell'ostello
2017 NUOVA ZELANDA...E SENZA ESSERE RAMBO !
-
- Messaggi: 161
- Iscritto il: 01/07/2015, 12:54
- Che moto hai?: Suzuki DR 350
-
- Messaggi: 161
- Iscritto il: 01/07/2015, 12:54
- Che moto hai?: Suzuki DR 350
Re: 2017 NUOVA ZELANDA...E SENZA ESSERE RAMBO !
Lunedì 3 Aprile
Oggi inizio a risalire la costa occidentale dell'isola sud, con prima tappa programmata alla penisola di Otago qui potete leggere qualcosa
https://www.ilturista.info/guide.php?ca ... =3&lan=ita
per prima cosa sono andato alla spiaggia di Sandfly
la giornata è splendidamente soleggiata: poi ho raggiunto la città di Portobello
da qui mi sono diretto alla riserva Blue Penguins Pukekura: purtroppo il tour per vedere i pinguini blu( possibile solo con un pulmino) partiva alle 16,30. Allora sono andato pochi km più avanti alla riserva Royal Albatross Centre. Qui ingresso libero fino alla spiaggia.
Dopo aver mangiato qualcosa sono ripartito per coprire i 100 km che mi separavano da un'altro dei posti messi in agenda: i Moeraki Boulders.
I Moerak Boulders sono una stravaganza geologica. A prima vista si direbbe che un bambino gigantesco abbia dimenticato sulla spiaggia le biglie. Sono infatti delle sfere rocciose perfettamente tonde sulla spiaggia di Koekohe, vicino al piccolo insediamento di Moreaki. Se ne contano oltre una cinquantina – tra integre e frantumate. Alcune superano i due metri di diametro e pesano oltre sette tonnellate, mentre altre arrivano a qualche decina di centimetri di dimensioni; ma in media il loro diametro si aggira intorno al metro. La leggenda Maori ha una propria spiegazione relativa alla loro origine. Il gruppo Ngai Tahu, che viveva nell’area limitrofa, associa i massi al naufragio della grande canoa Arai Te Uru, a seguito di una tempesta, mentre navigava verso Sud. Le sfere sarebbero la trasfigurazione di parte del suo carico, ovvero cesti tondi di cibo e zucche. Ma altri elementi dell’evento sono stati cristallizzati nel paesaggio: lo scafo sarebbe diventato la scogliera che si estende in mare fino a Shag Point, e la grande roccia, Hipo, il navigatore. E ancora molte delle colline tra Moeraki e Palmerston portano i nomi dei membri dell’equipaggio, e una quello dell’onda che sommerse l’imbarcazione. La scienza, ovviamente, propone un’altra spiegazione, non meno romantica.
A prima vista i massi sembrerebbero essere stati cesellati e poi depositati dal mare, ma in realtà la loro provenienza va cercata nella direzione esattamente opposta, ovvero presso i rilievi che si innalzano a ridosso della spiaggia.
Per milioni di anni, infatti, queste scogliere le hanno custodite dopo averle forgiate nel loro grembo. Poi gli agenti atmosferici hanno dilavato via la roccia più soffice, liberandole, e permettendo loro di rotolare sulla battigia. Si è trattato, insomma, di una sorta di parto.
Questo l'ingresso alla spiaggia
a fine pomeriggio arirvo a Oamaru che, per me, era una tappa obbligata.
Ho prenotato al Chillawhile Hostel: perdete un minuto ma andate a guardare il loro sito. Meravigliosamente caotico, una galleria d'arte nella reception: fantastico. Vi mettono a disposizione anche tutta una serie di strumenti musicali. http://www.chillawhile.co.nz/
Il posto è un'edificio di fine 800
anche le istruzioni per preparare il letto: suggerimento finale " Dormire in mezzo alle lenzuola fornite " !
cena e poi domani il mio primo museo della Nuova Zelanda.
Oggi inizio a risalire la costa occidentale dell'isola sud, con prima tappa programmata alla penisola di Otago qui potete leggere qualcosa
https://www.ilturista.info/guide.php?ca ... =3&lan=ita
per prima cosa sono andato alla spiaggia di Sandfly
la giornata è splendidamente soleggiata: poi ho raggiunto la città di Portobello
da qui mi sono diretto alla riserva Blue Penguins Pukekura: purtroppo il tour per vedere i pinguini blu( possibile solo con un pulmino) partiva alle 16,30. Allora sono andato pochi km più avanti alla riserva Royal Albatross Centre. Qui ingresso libero fino alla spiaggia.
Dopo aver mangiato qualcosa sono ripartito per coprire i 100 km che mi separavano da un'altro dei posti messi in agenda: i Moeraki Boulders.
I Moerak Boulders sono una stravaganza geologica. A prima vista si direbbe che un bambino gigantesco abbia dimenticato sulla spiaggia le biglie. Sono infatti delle sfere rocciose perfettamente tonde sulla spiaggia di Koekohe, vicino al piccolo insediamento di Moreaki. Se ne contano oltre una cinquantina – tra integre e frantumate. Alcune superano i due metri di diametro e pesano oltre sette tonnellate, mentre altre arrivano a qualche decina di centimetri di dimensioni; ma in media il loro diametro si aggira intorno al metro. La leggenda Maori ha una propria spiegazione relativa alla loro origine. Il gruppo Ngai Tahu, che viveva nell’area limitrofa, associa i massi al naufragio della grande canoa Arai Te Uru, a seguito di una tempesta, mentre navigava verso Sud. Le sfere sarebbero la trasfigurazione di parte del suo carico, ovvero cesti tondi di cibo e zucche. Ma altri elementi dell’evento sono stati cristallizzati nel paesaggio: lo scafo sarebbe diventato la scogliera che si estende in mare fino a Shag Point, e la grande roccia, Hipo, il navigatore. E ancora molte delle colline tra Moeraki e Palmerston portano i nomi dei membri dell’equipaggio, e una quello dell’onda che sommerse l’imbarcazione. La scienza, ovviamente, propone un’altra spiegazione, non meno romantica.
A prima vista i massi sembrerebbero essere stati cesellati e poi depositati dal mare, ma in realtà la loro provenienza va cercata nella direzione esattamente opposta, ovvero presso i rilievi che si innalzano a ridosso della spiaggia.
Per milioni di anni, infatti, queste scogliere le hanno custodite dopo averle forgiate nel loro grembo. Poi gli agenti atmosferici hanno dilavato via la roccia più soffice, liberandole, e permettendo loro di rotolare sulla battigia. Si è trattato, insomma, di una sorta di parto.
Questo l'ingresso alla spiaggia
a fine pomeriggio arirvo a Oamaru che, per me, era una tappa obbligata.
Ho prenotato al Chillawhile Hostel: perdete un minuto ma andate a guardare il loro sito. Meravigliosamente caotico, una galleria d'arte nella reception: fantastico. Vi mettono a disposizione anche tutta una serie di strumenti musicali. http://www.chillawhile.co.nz/
Il posto è un'edificio di fine 800
anche le istruzioni per preparare il letto: suggerimento finale " Dormire in mezzo alle lenzuola fornite " !
cena e poi domani il mio primo museo della Nuova Zelanda.
- moroboschi
- Messaggi: 693
- Iscritto il: 03/02/2014, 19:43
- Che moto hai?: La Canaro
- Località: Roma
- Contatta:
Re: 2017 NUOVA ZELANDA...E SENZA ESSERE RAMBO !
poi mi racconti tutto di persona
"Ubriacatevi sempre, di vino, di poesia o di virtù. Come vi pare. Ma ubriacatevi"
Charles Baudelaire
Charles Baudelaire
-
- Messaggi: 161
- Iscritto il: 01/07/2015, 12:54
- Che moto hai?: Suzuki DR 350
Re: 2017 NUOVA ZELANDA...E SENZA ESSERE RAMBO !
Ok alla prima occasione
-
- Messaggi: 161
- Iscritto il: 01/07/2015, 12:54
- Che moto hai?: Suzuki DR 350
Re: 2017 NUOVA ZELANDA...E SENZA ESSERE RAMBO !
4 aprile, martedì
Oggi, finalmente, un museo. Per la precisione lo Steampunk HQ di Oamaru, dedicato ad un particolare genere letterario fantastico, fantascientifico, per l'appunto lo steampunk, in cui una tecnologia anacronistica viene introdotta in un'epoca, che spesso è l'800.
Se volete approfondire l'argomento
https://it.wikipedia.org/wiki/Steampunk
Aperto nel 2001 il museo celebra questo particolare genere letterario, ma è anche diventato una delle migliori nuove attrazioni della Nuova Zelanda, tanto che è aperto 7 giorni su 7, chiuso solamente il 25 dicembre.
Annualmente si celebra un festival dello Steampunk, con la città che pian piano si è "immersa" in questa realtà. Monumenti dedicati all'argomento sono presenti nella città e gli abitanti si vestono in maniera adeguata in occasione delle manifestazioni.
Io avevo trovato un'articolo sull'argomento sul Guardian: date un'occhiata al link solo per le foto, ne vale la pena.
https://www.theguardian.com/world/2016/ ... -the-world
questo per darvi un'idea dei personaggi
Pur non essendomi mai infilato aghi o spilloni e indossato catene il mio genere musicale di base ( quello con cui parti da ragazzino) è stato il punk ed il mio gruppo preferito rimangono gli Stiff Little Fingers, 4 ragazzini di 20 anni di Belfast che nel 1979 grazie alla eticheta indipendente Rough Trade diedero alle stampe un LP "Inflammable Material". Disco storico, che in Inghilterra arrivò addiritura al 14° posto delle charts ufficiali: era la prima volta che una etichetta indipendente riusciva in questo...oltre a tutto con dei testi incentrati sulla vita di tutti i giorni a Belfast
e in Italia, spesso, i nostri rocker fino ai 30 anni stanno ancora maturando
Perdonate l'inciso.
le prime evidenti tracce della contaminazione dello Steampunk con la città di Oamaru
Il museo: purtroppo non mi ricordo il nome, ma ho comprato on line il biglietto a metà prezzo ( 3 € invece di 6 € ) su un sito neozelandese che è l'equivalente del nostro Groupon.
purtroppo me lo perderò
ogni città del paese ha questi camminamenti protetti per i pedoni: la pioggia è un pericolo costante
rientro verso mezzogiorno in ostello per sistemare i bagagli: la testa chew vedete è di una delle ragazze delle pulizie
Risalendo i miei guanti da officina si rivelano troppo poco idrorepellenti e da un negozio di moto ne acquisto un paio per 15 €...non il top, ma decisamente meglio dei miei
Quando sono nei pressi di Cristchurch, ho ancora luce: non è che questa sia poi una città particolarmente interessante e quindi proseguo raggiungendo Waipara ed lo Sleepers Hostel che si rivelerà una piacevole sorpresa
queste foto le ho ovviamente fatte al mattino: sono arrivato con un buio pesto
Il tutto è costruito come una stazione ferroviaria con alcuni degli alloggi ricavati in carrozze di treno
http://www.bbh.co.nz/hd156/Waipara-Slee ... aland.html
mi era capitata la stessa sistemazione nel 2008 passando gli Urali, quando andai a Samarcanda
purtroppo non è la mia cena ma un tortino preparato da una ragazza francese
Per domani non è per niente bella: il ciclone Debbie, dopo aver devastato l'Australia passerà sulla Nuova Zelanda. Alla fine come piovosità in questa stagione si stabilirà un record...purtroppo come quantità caduta.
Oggi, finalmente, un museo. Per la precisione lo Steampunk HQ di Oamaru, dedicato ad un particolare genere letterario fantastico, fantascientifico, per l'appunto lo steampunk, in cui una tecnologia anacronistica viene introdotta in un'epoca, che spesso è l'800.
Se volete approfondire l'argomento
https://it.wikipedia.org/wiki/Steampunk
Aperto nel 2001 il museo celebra questo particolare genere letterario, ma è anche diventato una delle migliori nuove attrazioni della Nuova Zelanda, tanto che è aperto 7 giorni su 7, chiuso solamente il 25 dicembre.
Annualmente si celebra un festival dello Steampunk, con la città che pian piano si è "immersa" in questa realtà. Monumenti dedicati all'argomento sono presenti nella città e gli abitanti si vestono in maniera adeguata in occasione delle manifestazioni.
Io avevo trovato un'articolo sull'argomento sul Guardian: date un'occhiata al link solo per le foto, ne vale la pena.
https://www.theguardian.com/world/2016/ ... -the-world
questo per darvi un'idea dei personaggi
Pur non essendomi mai infilato aghi o spilloni e indossato catene il mio genere musicale di base ( quello con cui parti da ragazzino) è stato il punk ed il mio gruppo preferito rimangono gli Stiff Little Fingers, 4 ragazzini di 20 anni di Belfast che nel 1979 grazie alla eticheta indipendente Rough Trade diedero alle stampe un LP "Inflammable Material". Disco storico, che in Inghilterra arrivò addiritura al 14° posto delle charts ufficiali: era la prima volta che una etichetta indipendente riusciva in questo...oltre a tutto con dei testi incentrati sulla vita di tutti i giorni a Belfast
e in Italia, spesso, i nostri rocker fino ai 30 anni stanno ancora maturando
Perdonate l'inciso.
le prime evidenti tracce della contaminazione dello Steampunk con la città di Oamaru
Il museo: purtroppo non mi ricordo il nome, ma ho comprato on line il biglietto a metà prezzo ( 3 € invece di 6 € ) su un sito neozelandese che è l'equivalente del nostro Groupon.
purtroppo me lo perderò
ogni città del paese ha questi camminamenti protetti per i pedoni: la pioggia è un pericolo costante
rientro verso mezzogiorno in ostello per sistemare i bagagli: la testa chew vedete è di una delle ragazze delle pulizie
Risalendo i miei guanti da officina si rivelano troppo poco idrorepellenti e da un negozio di moto ne acquisto un paio per 15 €...non il top, ma decisamente meglio dei miei
Quando sono nei pressi di Cristchurch, ho ancora luce: non è che questa sia poi una città particolarmente interessante e quindi proseguo raggiungendo Waipara ed lo Sleepers Hostel che si rivelerà una piacevole sorpresa
queste foto le ho ovviamente fatte al mattino: sono arrivato con un buio pesto
Il tutto è costruito come una stazione ferroviaria con alcuni degli alloggi ricavati in carrozze di treno
http://www.bbh.co.nz/hd156/Waipara-Slee ... aland.html
mi era capitata la stessa sistemazione nel 2008 passando gli Urali, quando andai a Samarcanda
purtroppo non è la mia cena ma un tortino preparato da una ragazza francese
Per domani non è per niente bella: il ciclone Debbie, dopo aver devastato l'Australia passerà sulla Nuova Zelanda. Alla fine come piovosità in questa stagione si stabilirà un record...purtroppo come quantità caduta.
-
- Messaggi: 161
- Iscritto il: 01/07/2015, 12:54
- Che moto hai?: Suzuki DR 350
Re: 2017 NUOVA ZELANDA...E SENZA ESSERE RAMBO !
5 aprile, mercoledì
Oggi non sarebbe proprio la giornata da muoversi: tutti gli ospiti dell'ostello hanno rimandato le loro escursioni. Solo il mio compagno di cuccetta, Michael sta andando perchè va a lavorare.
Ok piove, ma non molto forte, ed è anche abbastanza fine. C'è chi è stato sotto la pioggia in situazioni ben più difficoltose della mia
Io poi non ho mica dei reparti speciali russi che mi danno la caccia, ho i guanti nuovi, direi che si possa partire. Probabilmente, anche stavolta, tutti i discorsi ascoltati ieri sera in cucina, rientrano nel solito"Ingigantire NeoZelandese". Cercherò di fare più strada possibile verso Picton, per prendere il traghetto per tornare a Wellington sull'isola nord. Non posso usare il percorso più breve per la nazionale 1 che è ancora chiusa per via dei danni del terremoto del 2016. Dovrò transitare per il Lewis Pass...864 mt, andiamo !
Ok le avvisaglie non sono delle migliori, ma è poi solo un cielo bruttino un poco coperto
Madre Natura è decisamente una puttana: alla terza scarica di pioggia in 2 ore capisco di dovermi attrezzare meglio, con buona pace del mio sacco della spazzatura. Quando proprio pensi di non saltarci fuori, qualcuno lassù premia la buona volontà. Vedo un grande negozio di articoli da giardino: vuoi che non abbiano qualcosa a prova d'acqua per i piedi e una giacca ? I miei scarponi da trekking non reggerebbero e riesco a trovare un bel paio di stivali in gomma imbottiti: perfetti. In offerta anche una giacca antipioggia del tipo usato dagli addetti alla manutenzione stradale: ok anche questa, che oltre a tutto ha le bande fluorescenti arancioni.
questa dovrebbe essere la giacca
https://www.pggwrightson.co.nz/Products ... lti-Jacket
e questi gli stivali
https://www.pggwrightson.co.nz/Products ... istant-Mid
me la cavo con poco meno di 130 euro.
Decisamente meglio riprendo verso Lewis Pass, ma prima di arrivarci, verso mezzogiorno mi fermo in una specie di bar/motel molto bello, anche residence credo. Prendo un cappuccio e una pasta, poi approfitto del loro bagno e con l'aria calda dell'asciugamani rimetto a posto i guanti e la felpa. Un poco d'acqua è comunque passata. Alè, rimesso a nuovo
Raggiungo Lewis Pass e faccio il pieno. Si avvicina un poliziotto...diavoli sono nei guai ?
No ho solamente un cucchiaino da caffè con me: porca miseria non ho un coltello, con quello sarebbe stato facile
Non posso far altro che aspettare che si avvicini, fortunatamente non siamo in un posto isolato
niente di tutto questo. Agli automobilisti di passaggio il corpo di polizia offre una bottiglia d'acqua, una specie di moneta per controllare il livello d'usura dei pneumatici e un buono per un caffè da consumare in uno dei bar convenzionati di una lista scritta su un biglietto
Vero, al Rivers Cafè della città successiva uso il buono
Poi non ho molte foto, in quanto ho tenuto a portata di mano la macchina subacquea e messo via l'altra. L'alternanza di pioggia e schiarite, mi permette comunque sempre di tenermi non troppo bagnato. Verso le 17,00 mi fermo in una locanda: grosso modo sono a 60 km da Picton e 30 da Blenheim. Parlando con una coppia, proveniente pure loro da sud, da Cristchurch, scopro che stanno andando a prendere il traghetto a Picton. Dato il maltempo la partenza sarà ritardata di almeno 2 ore. Mi dicono che oggi pomeriggio sono l'unica moto che hanno visto lungo la strada Ok vada per Picton, se ci riesco potrei prendere il traghetto ed arrivare a Wellington prima di mezzanotte. .Un bel recupero. Riparto e appena in sella ricomincia a piovere, capirai, può essere peggio di quella di prima ? Se avessi visto cosa aveva causato lo strascico del ciclone Debbie più a nord, nella città di Edgecumbe, forse avrei anche potuto pensarlo.
1600 persone evacuate su una popolazione poco oltre le 1700...mica male.
Poco prima di Blenheim è un disastro. Dalla luce del mio fanale e dalla direzione della pioggia, capisco quanto sto guidando inclinato per bilanciare il vento e non riesco ad andare più dei 30 km/h. Ai lati della strada il livello dell'acqua nei canali è praticamente pari all'asfalto.
Arrivo a Picton poco prima delle 20,00 e il traghetto deve ancora partire. Mi precipito all'imbarco dalla biglietteria: pieno, non c'è posto. La ragazza mi suggerisce di andare all'imbarco del ferry dell'altra compagnia, da cui parte l'ultimo traghetto alle 22,30. Qui c'è posto: compro il biglietto. Non ho assolutamente voglia di riprendere la moto tornare in paese per mangiare. La biglietteria mi offre un caffè: oggi sono l'unica moto arrivata a prendere il traghetto: mi viene il sospetto di essere l'unico deficiente ad aver guidato la moto dopo mezzogiorno verso Picton. La macchina degli snack funziona: accompagno il caffè con 2 sacchetti di patatine.
Avendo tempo, vado nei bagni ed asciugo tutti i capi di abbigliamento, comprese mutande e calzamaglia.
Quando sono circa le 22,30 vado fuori con la moto in coda per aspettare che diano il segnale d'imbarco: c'è una pensilina tipo fermata di bus proprio per i motociclisti. Io ho fatto un filmato a quell'ora, ma tenete conto che la pioggia è niente rispetto a quella dell'ultimo tratto.
https://www.youtube.com/edit?video_id=2 ... rrer=watch
Finalmente ci si imbarca poco dopo le 22,30: gentilissimo, il personale del ferry, mi fa passare davanti a tutti i veicoli
Normalmente il ferry impiega 3 ore per il tratto Picton Wellington. Quella sera sono state 5, date le condizioni del mare. Sembrava di essere in aereo durante le turbolenze: ogni tanto il capitano invitava i passeggeri a rimanere seduti al proprio posto. Alla fine sono arrivato all'ostello Wild Zebra di Wellington dopo le 4 e solo verso le 5,30 sono riuscito ad andare a letto.
Oggi tappa di oltre 500 km + traghetto
Oggi non sarebbe proprio la giornata da muoversi: tutti gli ospiti dell'ostello hanno rimandato le loro escursioni. Solo il mio compagno di cuccetta, Michael sta andando perchè va a lavorare.
Ok piove, ma non molto forte, ed è anche abbastanza fine. C'è chi è stato sotto la pioggia in situazioni ben più difficoltose della mia
Io poi non ho mica dei reparti speciali russi che mi danno la caccia, ho i guanti nuovi, direi che si possa partire. Probabilmente, anche stavolta, tutti i discorsi ascoltati ieri sera in cucina, rientrano nel solito"Ingigantire NeoZelandese". Cercherò di fare più strada possibile verso Picton, per prendere il traghetto per tornare a Wellington sull'isola nord. Non posso usare il percorso più breve per la nazionale 1 che è ancora chiusa per via dei danni del terremoto del 2016. Dovrò transitare per il Lewis Pass...864 mt, andiamo !
Ok le avvisaglie non sono delle migliori, ma è poi solo un cielo bruttino un poco coperto
Madre Natura è decisamente una puttana: alla terza scarica di pioggia in 2 ore capisco di dovermi attrezzare meglio, con buona pace del mio sacco della spazzatura. Quando proprio pensi di non saltarci fuori, qualcuno lassù premia la buona volontà. Vedo un grande negozio di articoli da giardino: vuoi che non abbiano qualcosa a prova d'acqua per i piedi e una giacca ? I miei scarponi da trekking non reggerebbero e riesco a trovare un bel paio di stivali in gomma imbottiti: perfetti. In offerta anche una giacca antipioggia del tipo usato dagli addetti alla manutenzione stradale: ok anche questa, che oltre a tutto ha le bande fluorescenti arancioni.
questa dovrebbe essere la giacca
https://www.pggwrightson.co.nz/Products ... lti-Jacket
e questi gli stivali
https://www.pggwrightson.co.nz/Products ... istant-Mid
me la cavo con poco meno di 130 euro.
Decisamente meglio riprendo verso Lewis Pass, ma prima di arrivarci, verso mezzogiorno mi fermo in una specie di bar/motel molto bello, anche residence credo. Prendo un cappuccio e una pasta, poi approfitto del loro bagno e con l'aria calda dell'asciugamani rimetto a posto i guanti e la felpa. Un poco d'acqua è comunque passata. Alè, rimesso a nuovo
Raggiungo Lewis Pass e faccio il pieno. Si avvicina un poliziotto...diavoli sono nei guai ?
No ho solamente un cucchiaino da caffè con me: porca miseria non ho un coltello, con quello sarebbe stato facile
Non posso far altro che aspettare che si avvicini, fortunatamente non siamo in un posto isolato
niente di tutto questo. Agli automobilisti di passaggio il corpo di polizia offre una bottiglia d'acqua, una specie di moneta per controllare il livello d'usura dei pneumatici e un buono per un caffè da consumare in uno dei bar convenzionati di una lista scritta su un biglietto
Vero, al Rivers Cafè della città successiva uso il buono
Poi non ho molte foto, in quanto ho tenuto a portata di mano la macchina subacquea e messo via l'altra. L'alternanza di pioggia e schiarite, mi permette comunque sempre di tenermi non troppo bagnato. Verso le 17,00 mi fermo in una locanda: grosso modo sono a 60 km da Picton e 30 da Blenheim. Parlando con una coppia, proveniente pure loro da sud, da Cristchurch, scopro che stanno andando a prendere il traghetto a Picton. Dato il maltempo la partenza sarà ritardata di almeno 2 ore. Mi dicono che oggi pomeriggio sono l'unica moto che hanno visto lungo la strada Ok vada per Picton, se ci riesco potrei prendere il traghetto ed arrivare a Wellington prima di mezzanotte. .Un bel recupero. Riparto e appena in sella ricomincia a piovere, capirai, può essere peggio di quella di prima ? Se avessi visto cosa aveva causato lo strascico del ciclone Debbie più a nord, nella città di Edgecumbe, forse avrei anche potuto pensarlo.
1600 persone evacuate su una popolazione poco oltre le 1700...mica male.
Poco prima di Blenheim è un disastro. Dalla luce del mio fanale e dalla direzione della pioggia, capisco quanto sto guidando inclinato per bilanciare il vento e non riesco ad andare più dei 30 km/h. Ai lati della strada il livello dell'acqua nei canali è praticamente pari all'asfalto.
Arrivo a Picton poco prima delle 20,00 e il traghetto deve ancora partire. Mi precipito all'imbarco dalla biglietteria: pieno, non c'è posto. La ragazza mi suggerisce di andare all'imbarco del ferry dell'altra compagnia, da cui parte l'ultimo traghetto alle 22,30. Qui c'è posto: compro il biglietto. Non ho assolutamente voglia di riprendere la moto tornare in paese per mangiare. La biglietteria mi offre un caffè: oggi sono l'unica moto arrivata a prendere il traghetto: mi viene il sospetto di essere l'unico deficiente ad aver guidato la moto dopo mezzogiorno verso Picton. La macchina degli snack funziona: accompagno il caffè con 2 sacchetti di patatine.
Avendo tempo, vado nei bagni ed asciugo tutti i capi di abbigliamento, comprese mutande e calzamaglia.
Quando sono circa le 22,30 vado fuori con la moto in coda per aspettare che diano il segnale d'imbarco: c'è una pensilina tipo fermata di bus proprio per i motociclisti. Io ho fatto un filmato a quell'ora, ma tenete conto che la pioggia è niente rispetto a quella dell'ultimo tratto.
https://www.youtube.com/edit?video_id=2 ... rrer=watch
Finalmente ci si imbarca poco dopo le 22,30: gentilissimo, il personale del ferry, mi fa passare davanti a tutti i veicoli
Normalmente il ferry impiega 3 ore per il tratto Picton Wellington. Quella sera sono state 5, date le condizioni del mare. Sembrava di essere in aereo durante le turbolenze: ogni tanto il capitano invitava i passeggeri a rimanere seduti al proprio posto. Alla fine sono arrivato all'ostello Wild Zebra di Wellington dopo le 4 e solo verso le 5,30 sono riuscito ad andare a letto.
Oggi tappa di oltre 500 km + traghetto
-
- Messaggi: 161
- Iscritto il: 01/07/2015, 12:54
- Che moto hai?: Suzuki DR 350
Re: 2017 NUOVA ZELANDA...E SENZA ESSERE RAMBO !
6 aprile, mercoledì
Avevo prenotato il posto letto all'Ostello Wild Zebra di Wellington, che all'esterno è sprovvisto d'insegna, ma come potete vedere non è poi difficile individuare l'edificio
Si tratta di un'ostello davvero grande, su 5 piani, con ascensore e card + codice per l'accesso al proprio piano ed alla camera. Sulla sicurezza niente da dire. Infatti a l mattino, quando mi alzo, 5 poliziotti stanno portando via un ragazzo ammanettato. Lo riconosco, perchè ieri notte, al mio arrivo, un paio di volte mi aveva chiesto di farlo entrare al mio piano che aveva dimenticato la card. In realtà aveva rubato le carte di credito di un paio di ragazze: denunciato e beccato.
Wellington non è nulla di speciale, ma oggi il tempo da ancora piogge sparse: io ho dormito profondamente dalle 5,30 fino quasi alle 10,00. Oggi mi fermo a Wellington, poi domani raggiungo il Tongariro Park e sabato vado per il trekking, visto che è previsto bel tempo. Fattore non indifferente dato che sono oltre 20 km di camminata.
La principale attrazione di Wellington è il museo nazionale Te Papa Tongarewa, che tradotto dal Maori significa “il luogo dei tesori di questa terra”detto anche Our Place. Un museo interattivo che riesce a dare una visione completa della storia della Nuova Zelanda. Il tutto tradotto nelle due lingue inglese e maori. 6 piani che spaziano dalla storia vera e propria del paese, passando per flora e fauna, prodotti tipici e ogni aspetto possibile della Nuova Zelanda. Potete anche entrare in un modello di casa con gli effetti sonori ed i movimenti che un terremoto causa sugli edifici. Vicino trovate un video gioco che vi chiede di abbinare alcune soluzioni antisismiche proposte a determinate parti degli edifici e dopo, partita la simulazione delle scosse telluriche, verrà valutata la correttezza delle vostre scelte.
Permanentemente vengono organizzate delle mostre tematiche ed in questi giorni vi è un percorso che ricostruisce la storia della battaglia di Gallipoli della prima guerra mondiale, cui partecipò anche il corpo d'armata Australiano - NeoZelandese, l'ANZAC. La campagna di Gallipoli, mirata alla conquisto dello stretto dei Dardanelli a spese dell'impero Ottomano, si conclude con perdite militari pesantissime da parte degli alleati ed una ritirata poco gloriosa.
Ai tempi la popolazione di Australia e Nuova Zelanda era poco superiore ai 5 milioni. Pur essendo basato solo su volontari l'ANZAC reclutò oltre mezzo milione di soldati. La campagna di Gallipoli, fu però organizzatra in malo modo ed alla fine gli alleati contarono 46.000 caduti, oltre 86.000 feriti: a questi vanno aggiunti i morti indiretti per malattia conseguente allo scontro: oltre 250.000. Un disastro che però ha ferito in modo indelebile le 2 giovani nazioni dell'emisfero australe. Ancora oggi la battaglia è commemorata nelle 2 nazioni e parecchi turisti affrontano il lungo viaggio fino ai Dardanelli per andare ad omaggiare le vittime.
Prima di andare al museo provo a vedere se è possibile comprare un sottocasco a prezzi non proibitivi e giro per i concessionari moto di Welligton. L'unico che ha qualcosa è il rivenditore ufficiale della Triumph: non sto nemmeno a dirvi il prezzo. Niente sottocasco. Un negozio però mi colpisce: ha mantentuto la struttura in legno delle origini.
Nel primissimo pomeriggio mi reco al Te Papa
l'ingresso del museo
la zona dedicata alla campagna di Gallipoli, con delle enormi statue dei protagonisti
questa immagine presa da internet vi rende un'idea della dimensione delle statue realizzate: io ho fatto quel che potevo dato che era vietato l'uso del flash
qui potete ammirare il tutto
http://gallipoli.tepapa.govt.nz/mosaic
il realismo delle figure è davvero impressionante e sono rappresentazioni di persone realmente esistite le cui piccole e grandi storie vengono raccontate in pannelli
In esposizione anche una moto particolare la Britten V1000 dal nome del suo ideatore e costruttore John Britten
morto a soli 45 anni a cavallo tra gli anni 80 e 90 costruì dal nulla una formidabile bicilindrica, la V1000, con soluzioni d'avanguardia e un grande uso di materiali quali il carbonio.
qui trovate l'interessante storia di questo gioiello
http://www.moto.it/news/john-britten-ge ... sione.html
Ho dedicato del tempo anche ad alcuni percorsi che spiegano le storie dei tanti emigranti giunti in Nuova Zelanda
Rientro in ostello verso sera e mi dedico a riparare alcuni capi di vestiario
i pantaloni antipioggia
stasera per cena agnello
Avevo prenotato il posto letto all'Ostello Wild Zebra di Wellington, che all'esterno è sprovvisto d'insegna, ma come potete vedere non è poi difficile individuare l'edificio
Si tratta di un'ostello davvero grande, su 5 piani, con ascensore e card + codice per l'accesso al proprio piano ed alla camera. Sulla sicurezza niente da dire. Infatti a l mattino, quando mi alzo, 5 poliziotti stanno portando via un ragazzo ammanettato. Lo riconosco, perchè ieri notte, al mio arrivo, un paio di volte mi aveva chiesto di farlo entrare al mio piano che aveva dimenticato la card. In realtà aveva rubato le carte di credito di un paio di ragazze: denunciato e beccato.
Wellington non è nulla di speciale, ma oggi il tempo da ancora piogge sparse: io ho dormito profondamente dalle 5,30 fino quasi alle 10,00. Oggi mi fermo a Wellington, poi domani raggiungo il Tongariro Park e sabato vado per il trekking, visto che è previsto bel tempo. Fattore non indifferente dato che sono oltre 20 km di camminata.
La principale attrazione di Wellington è il museo nazionale Te Papa Tongarewa, che tradotto dal Maori significa “il luogo dei tesori di questa terra”detto anche Our Place. Un museo interattivo che riesce a dare una visione completa della storia della Nuova Zelanda. Il tutto tradotto nelle due lingue inglese e maori. 6 piani che spaziano dalla storia vera e propria del paese, passando per flora e fauna, prodotti tipici e ogni aspetto possibile della Nuova Zelanda. Potete anche entrare in un modello di casa con gli effetti sonori ed i movimenti che un terremoto causa sugli edifici. Vicino trovate un video gioco che vi chiede di abbinare alcune soluzioni antisismiche proposte a determinate parti degli edifici e dopo, partita la simulazione delle scosse telluriche, verrà valutata la correttezza delle vostre scelte.
Permanentemente vengono organizzate delle mostre tematiche ed in questi giorni vi è un percorso che ricostruisce la storia della battaglia di Gallipoli della prima guerra mondiale, cui partecipò anche il corpo d'armata Australiano - NeoZelandese, l'ANZAC. La campagna di Gallipoli, mirata alla conquisto dello stretto dei Dardanelli a spese dell'impero Ottomano, si conclude con perdite militari pesantissime da parte degli alleati ed una ritirata poco gloriosa.
Ai tempi la popolazione di Australia e Nuova Zelanda era poco superiore ai 5 milioni. Pur essendo basato solo su volontari l'ANZAC reclutò oltre mezzo milione di soldati. La campagna di Gallipoli, fu però organizzatra in malo modo ed alla fine gli alleati contarono 46.000 caduti, oltre 86.000 feriti: a questi vanno aggiunti i morti indiretti per malattia conseguente allo scontro: oltre 250.000. Un disastro che però ha ferito in modo indelebile le 2 giovani nazioni dell'emisfero australe. Ancora oggi la battaglia è commemorata nelle 2 nazioni e parecchi turisti affrontano il lungo viaggio fino ai Dardanelli per andare ad omaggiare le vittime.
Prima di andare al museo provo a vedere se è possibile comprare un sottocasco a prezzi non proibitivi e giro per i concessionari moto di Welligton. L'unico che ha qualcosa è il rivenditore ufficiale della Triumph: non sto nemmeno a dirvi il prezzo. Niente sottocasco. Un negozio però mi colpisce: ha mantentuto la struttura in legno delle origini.
Nel primissimo pomeriggio mi reco al Te Papa
l'ingresso del museo
la zona dedicata alla campagna di Gallipoli, con delle enormi statue dei protagonisti
questa immagine presa da internet vi rende un'idea della dimensione delle statue realizzate: io ho fatto quel che potevo dato che era vietato l'uso del flash
qui potete ammirare il tutto
http://gallipoli.tepapa.govt.nz/mosaic
il realismo delle figure è davvero impressionante e sono rappresentazioni di persone realmente esistite le cui piccole e grandi storie vengono raccontate in pannelli
In esposizione anche una moto particolare la Britten V1000 dal nome del suo ideatore e costruttore John Britten
morto a soli 45 anni a cavallo tra gli anni 80 e 90 costruì dal nulla una formidabile bicilindrica, la V1000, con soluzioni d'avanguardia e un grande uso di materiali quali il carbonio.
qui trovate l'interessante storia di questo gioiello
http://www.moto.it/news/john-britten-ge ... sione.html
Ho dedicato del tempo anche ad alcuni percorsi che spiegano le storie dei tanti emigranti giunti in Nuova Zelanda
Rientro in ostello verso sera e mi dedico a riparare alcuni capi di vestiario
i pantaloni antipioggia
stasera per cena agnello
-
- Messaggi: 161
- Iscritto il: 01/07/2015, 12:54
- Che moto hai?: Suzuki DR 350
Re: 2017 NUOVA ZELANDA...E SENZA ESSERE RAMBO !
Venerdì 7 aprile
Per curiosità ho guardato i tour con guida per il Tongariro Alpine Crossing: 70 euro per un'escursione a piedi di 4 ore, con guida mi sembrano una pazzia. Telefono ad uno degli ostelli e mi dicono che il trasporto andata e ritorno dal punto di partenza a quello di arrivo dall'ostello costa sui 30 euro: mica poco. Trovo un'ostello un poco più lontano dal parco con posto letto a prezzo ragionevole e li chiamo: andiamo meglio il trasporto costa 18 euro e mi dice che dato il migliorare del tempo domani sarà una giornata ideale per il trekking.
Prenoto per 2 notti: non penso proprio di guidare terminato un trekking di oltre 20 km in montagna.
La partenza è finalmente "normale": niente pioggia, ed è sufficiente la giacca antipioggia
Finalmente un cartello carino
verso mezzogiorno mi fermo da un bar per un caffè dove sono parcheggiate le moto di un gruppo di biker numeroso: riesco a scambiare appena 2 parole.
l'areoporto internazionale di Mangaweka
un cartello non proprio rassicurante, del resto è zona di addestramento militare
a metà pomeriggio arrivo al Crossing Backpacker Hostel nella località Erua: è in una posizione bellissima
in cucina ammetto di aver visto il più improbabile degli oggetti d'arredamento che mai avessi immaginato: un neon dell'Uomo Macherato, l'Ombra che cammina
Vado a fare un poco di spesa al 4 season della vicina stazione di servizio che è l'unico market presente
rientrato,conosco un ragazzo ed una ragazza italiani che frequentano per un'anno l'università in Nuova Zelanda e mi confermano le mie impressioni: in Nuova Zelanda si esagera su tutto in ogni aspetto. Finisco la serata a riordinare i miei appunti e preparo i panini per domani e la scorta d'acqua. Poi un paio di filmati di Rambo: del resto mi attende il challenge del Tongariro Alpine Crossing...mica uno scherzo.
Per curiosità ho guardato i tour con guida per il Tongariro Alpine Crossing: 70 euro per un'escursione a piedi di 4 ore, con guida mi sembrano una pazzia. Telefono ad uno degli ostelli e mi dicono che il trasporto andata e ritorno dal punto di partenza a quello di arrivo dall'ostello costa sui 30 euro: mica poco. Trovo un'ostello un poco più lontano dal parco con posto letto a prezzo ragionevole e li chiamo: andiamo meglio il trasporto costa 18 euro e mi dice che dato il migliorare del tempo domani sarà una giornata ideale per il trekking.
Prenoto per 2 notti: non penso proprio di guidare terminato un trekking di oltre 20 km in montagna.
La partenza è finalmente "normale": niente pioggia, ed è sufficiente la giacca antipioggia
Finalmente un cartello carino
verso mezzogiorno mi fermo da un bar per un caffè dove sono parcheggiate le moto di un gruppo di biker numeroso: riesco a scambiare appena 2 parole.
l'areoporto internazionale di Mangaweka
un cartello non proprio rassicurante, del resto è zona di addestramento militare
a metà pomeriggio arrivo al Crossing Backpacker Hostel nella località Erua: è in una posizione bellissima
in cucina ammetto di aver visto il più improbabile degli oggetti d'arredamento che mai avessi immaginato: un neon dell'Uomo Macherato, l'Ombra che cammina
Vado a fare un poco di spesa al 4 season della vicina stazione di servizio che è l'unico market presente
rientrato,conosco un ragazzo ed una ragazza italiani che frequentano per un'anno l'università in Nuova Zelanda e mi confermano le mie impressioni: in Nuova Zelanda si esagera su tutto in ogni aspetto. Finisco la serata a riordinare i miei appunti e preparo i panini per domani e la scorta d'acqua. Poi un paio di filmati di Rambo: del resto mi attende il challenge del Tongariro Alpine Crossing...mica uno scherzo.
-
- Messaggi: 161
- Iscritto il: 01/07/2015, 12:54
- Che moto hai?: Suzuki DR 350
Re: 2017 NUOVA ZELANDA...E SENZA ESSERE RAMBO !
Sabato 8 aprile
Sveglia mattutina prima delle 6 e metto nello zainetto i panini, l'acqua e anche la felpa. Puntuale il pulmino arriva alle 6,30
Il pulmino ci porterà al punto 1 e poi a piedi bisogna raggiungere il punto 2 (oltre 20 km) dove vi vengono a riprendere nel pomeriggio.
il punto di partenza
subito potete leggere il tipico cartello "rassicurante" in stile neozelandese
tombale l'ultima nota: se avete risposto no ad una qualunque delle precedenti domande, considerate seriamente di tornare indietro. Mi domando, ma come faranno quei bambini che vedo coi genitori, in età quasi pre scolare, a leggere l'avviso ?
Comunque non dovete aver paura di perdervi lungo il cammino dell'Alpine Trekking
e se vi scappa, niente paura, non dovrete cercare un riparo dietro cui nascondervi
Il paesaggio , di tipo vulcanico, nella prima parte, mi ha ricordato quanto visto in Kamchatka
si arriva quindi alla zona dei 3 laghi Smeraldo, che formano un contrasto davvero d'effetto con le colorazioni del territorio circostante. La particolarità del colore delle acque è dovuto al rilascio di elementi quali lo zolfo dalle rocce
Il lago Blu
Qui arrivate praticamente a metà percorso. Avendolo terminato, direi che la cosa migliore, sarebbe di inserire a questo punto una scalata, del vulcano o altri percorsi possibili e quindi tornare indietro al punto di partenza. Non che la seconda parte non offra dei bei panorami, ma principalmente è una scarpinata di 10 km.
sono circa le 3 del pomeriggio quando arrivo al punto di raccolta
Alla fine sono rientrato all'ostello alle 16,30, sono andato a fare un poco di spesa al 4Square dal benzinaio
e poi rientrato, doccia, cena e programmazione, approssimata del giorno dopo. Sono andato a letto verso le undici.
Sveglia mattutina prima delle 6 e metto nello zainetto i panini, l'acqua e anche la felpa. Puntuale il pulmino arriva alle 6,30
Il pulmino ci porterà al punto 1 e poi a piedi bisogna raggiungere il punto 2 (oltre 20 km) dove vi vengono a riprendere nel pomeriggio.
il punto di partenza
subito potete leggere il tipico cartello "rassicurante" in stile neozelandese
tombale l'ultima nota: se avete risposto no ad una qualunque delle precedenti domande, considerate seriamente di tornare indietro. Mi domando, ma come faranno quei bambini che vedo coi genitori, in età quasi pre scolare, a leggere l'avviso ?
Comunque non dovete aver paura di perdervi lungo il cammino dell'Alpine Trekking
e se vi scappa, niente paura, non dovrete cercare un riparo dietro cui nascondervi
Il paesaggio , di tipo vulcanico, nella prima parte, mi ha ricordato quanto visto in Kamchatka
si arriva quindi alla zona dei 3 laghi Smeraldo, che formano un contrasto davvero d'effetto con le colorazioni del territorio circostante. La particolarità del colore delle acque è dovuto al rilascio di elementi quali lo zolfo dalle rocce
Il lago Blu
Qui arrivate praticamente a metà percorso. Avendolo terminato, direi che la cosa migliore, sarebbe di inserire a questo punto una scalata, del vulcano o altri percorsi possibili e quindi tornare indietro al punto di partenza. Non che la seconda parte non offra dei bei panorami, ma principalmente è una scarpinata di 10 km.
sono circa le 3 del pomeriggio quando arrivo al punto di raccolta
Alla fine sono rientrato all'ostello alle 16,30, sono andato a fare un poco di spesa al 4Square dal benzinaio
e poi rientrato, doccia, cena e programmazione, approssimata del giorno dopo. Sono andato a letto verso le undici.
- simo
- Messaggi: 106
- Iscritto il: 25/04/2014, 21:54
- Che moto hai?: dr800 scassato
- Località: Polentonia
Re: 2017 NUOVA ZELANDA...E SENZA ESSERE RAMBO !
il link su youtube non funziona
Non è un segno di buona salute mentale essere bene adattati a una società malata.
(Jiddu Krishnamurti)
(Jiddu Krishnamurti)