Report della settimana

[Maculato]

Una volta si sarebbe chiamato report di viaggio. Avrebbe raccontato avventure mirabolanti in terre se non esotiche, quantomeno lontane. Invece questo è il report della settimana. Ma non di una settimana qualunque. Della mia settimana lavorativa che finisce proprio mentre scrivo.
Come tutte le settimane lavorative anche questa è cominciata domenica in tarda serata, un attimo prima di andare a letto: "che cazzo c'ho da fare domani? e per il resto della settimana?". Domanda di rito che non risolve niente, serve solo a mettersi un po' d'anzia, non sia mai ti sia scordato una riunione con qualche cliente che sta dall'altra parte del mondo e si aspetta di parlarti di lunedì mattina all'alba. Sai che affare!
Ma niente. Lunedì la prima cosa seria da fare è per le 9:30. Ce la posso fare!
Come tutti i lunedì comincia con la voglia di lavorare che mi pervade il corpo e l'anima. Sì, proprio l'anima. L'anima de' li mejo mortacci.... Ma potevo nascere ricco di famiglia. Questo è l'unico pensiero di senso compiuto che riesco a formulare il lunedì mattina dopo almeno 2 caffè. Prima, non proferisco parola, solo borbottii e mugugni incomprensibili.
Un paio di caffè, una buona mezzoretta di cacca e parole crociate, poi doccia e via, si parte.
Ma non è di questo che volevo raccontare. Il grosso del racconto comincia mercoledì. Ma senza sapere cosa succede il martedì non si può comprendere a pieno il seguito della storia.
Martedì faccio da docente a un corso presso un reparto speciale delle Forze Armate. Quattro giorni di corso. Mi alzo di buon ora visto che devo essere presso la sede alle 9:00 del mattino, mi faccio bello, mi metto la camicia bianca, salgo in macchina e via, più veloce della luce.
Veloce un cazzo! Appena lascio il GRA ed entro sulla Flaminia c'è un muro di macchine. Anche la signorina di GoogleMap comincia a straparlare. Prima mi dice di fare inversione a U, tornare a casa e fare una telefonata anonima al cliente fingendo di essere morto. Poi inizia a balbettare, a cantare in loop Giro Giro Tondo. Comincia ad essere un po' inquietante e spengo tutto. Vado a vista.
Ovviamente arrivo alla Camilluccia in ritardissimo e devo ancora trovare parcheggio. Come fosse facile trovare parcheggio per la mia macchina. Al terzo giro di boa mi sento come le navi da crociera nel canale della Giudecca di Venezia. Ma sono un ragazzo creativo e ce la faccio comunque. Vi risparmio il contenuto del corso, anche perché è riservato. Riesco a tornare a casa ma non senza fare un'altra full immersion di traffico sulla Trionfale. Ma dove cazzo vanno quelli che passano sulla Trionfale?
Arrivo a casa incolume ma sono un uomo diverso. Qualcosa è cambiato in me. Mi tolgo gli abiti da lavoro e indosso quelli da garage. Facciole scale due alla volta (come diceva quello là).... e ... lentamente è partita la mia mano. Ma cosa avete capito, zozzi!? E' partita la mia mano per fare girare lentamente la ruota posteriore della moto. Devo ingrassare la catena.
Poi controllo le gomme: Ci sono tutte e due. E controllo anche la pressione: due pure quella. Non so se capita anche a voi. Fermate la moto, la tirare su sul cavalletto centrale e i le valvole sono li in bella vista. Vi girate di spalle, prendete il manometro per controllare la pressione e quelle spariscono. Si nascondono, si ficcano in degli anfratti maledetti. Per la ruota posteriore, come minimo la valvola è allineata con il forcellone ed è impossibile da rintracciare. Cominci a girare la ruota, quella maledetta esce, la puoi vedere ma per gonfiarla devi scegliere se fare passare il pippolotto dal lato della corona o dal lato del disco, ma comuque devi riuscire a farlo passare in mezzo ai raggi e bloccarlo sulla valvola. Cosa praticamente impossibile a meno che non hai le mani di un bambino. Ogni tentativo di "azziccare" il pippoloto si trasforma in una perdita di pressione. Quando sei riuscito a sistemare il manometro per prendere la pressione la ruota è praticamente sgonfia. Ma ce l'ho fatta! Ho ingrassato la catena, ho gonfiato le gomme (che tanto si erano sgonfiate mentre controllavo la pressione), pulito la visiera del casco.... Domani prendo la moto!
E che c'è di strano, direte voi. Niente, dico io. Solo che per me riprendere la moto per andare a Roma, 52 Km ad andare e 52 a tornare, con la consapevolezza che adesso lo posso fare in tutta sicurezza, è una prima tappa di una strada che, per qualche tempo, ho temuto di non potere più percorrere. Domani è Martedì di va in moto.
Suona la sveglia. Coma fino al secondo caffè, caccaparolecrociate, doccia, via si parte. Da Paperopoli si arriva in un attimo sulla Salaria, poi autostrada, GRA e Flaminia. Solito muro di macchine. Per un attimo tentenno. Controllo che la signorina di GoogleMap non cerchi di uccidermi.... ma sono in moto la signorina non c'è. Sticazzi del muro di macchine, mi metto di lato e comincio a camminare scansando macchine, buche, televisori, letti, qualche lavatrice, un paio di sacchi neri dell'immondizia. Che sensazione! Non so cosa sia stato meglio, se sentire il rumore dell'aria che vibra sul casco in autostrada oppure passare danzando tra le macchine ferme. Non lo so, ma lo rifarò ancora Mercoledì e poi Giovedì e anche Venerdì, anche alla faccia di quella enorme e sconsiderata testa di minchia di un ragazzotto palestrato che, con una mano in mezzo alle cosce della tipa seduta sul lato del passeggero, ha pensato bene, dentro la galleria della Cassia, ha pensato bene di saltare dalla corsia di destra a quella di sorpasso senza guardare chi di fosse. Non dico chiedere permesso o bussare, ma almeno una sbirciatina!
Praticamente me lo sono visto in braccia, lui, la tipa a cosce larghe e la sua macchina verde. In un nano secondo ho dovuto fare i restore di tutte le procedure di guida che avevo per un attimo dimenticato, visto che ormai in autostrada mi metto in fila come i pulman. Sembro una processionaria non un motociclista. Mi sono trovato stretto tra il fighetto dalle mani lunghe e un'altra macchina che, nel frattempo, transitava in corsia di sorpasso. Credo di essere diventato stretto come un foglio di carta ma sono riuscito a non toccare nessuno. Il risultato sarebbe stato devastante, non tanto per il contatto ma quanto per le fin troppo prevedibili conseguenze di una caduta in corsia di sorpasso dentro una galleria.
In un secondo mi è passata la vita davanti, andare in moto è anche questo. Puoi essere prudente quanto ti pare. Ad un certo puto arriva un figaccione con le mani in mezzo alle cosce della tipa e ti fa pensare quanto sarebbe stato bello guidare un TIR SCANIA invece di una motocicletta.
Mi sono morto di paura, di caldo e puzza, ma sti cazzi, ho guidato la moto per tutta la settimana.

PS: ho scritto tutto d'un fiato, non ho riletto quello che ho scritto. Abbiate un po' di pazienza se non è proprio potabile al 100%

[gemdx]

Ma io dico, hai le mani in mezzo alle cosce e ti metti a cambiare corsia!!! Vai piano, fatti tutto il traffico, che cazzo "accelleri" (romano).
Bravo a Mac

[triplo]

A parte la zeta di anZia , pari Manzoni. Bellissimo. Bentornato.

[psycho]

Grande Mac!!!

[moroboschi]

Daje Mac!

Sono contentissimo per te

[3_g]

Evvai!!! così sei già allenato per il MOTO + TENDA 2019

tra poco inizia il countdown

[bender]

spettacolo!!!