JUMP TO…PAKISTAN 2023
Ciao, e un saluto tutti.
La “pubblicazione” risulterà un poco saltuaria, ma purtroppo, a parte alcune ore dei week end, il tempo durante la settimana mi scarseggia.
Quest’anno la scelta è caduta sul Pakistan: perché? Per il fatto che è uno dei posti in cui non ero mai stato, che è poi sempre la motivazione principale.
Ho volato da Milano ad Islamabad (scalo a Jedda) con Saudia Airlines.
Ho scelto questo volo per due motivi: ovviamente il prezzo 473 € A/R e il fatto che oltre al bagaglio a mano fossero inclusi 23 kg di bagaglio in stiva. Ho poi scoperto, che in caso di disdetta, per qualunque motivo, anche una settimana prima, mi avrebbero rimborsato l’80% del biglietto oppure fornito un voucher dello stesso valore valido un anno. Ho acquistato sul loro sito.
Per alcuni mesi ho cercato di farmi un’idea del paese leggendo la versione inglese del Daily Pakistan https://en.dailypakistan.com.pk/
La maggioranza degli avvisi relativi al Pakistan, riguarda la regione del Belucistan, che però è nella zona sud del paese. Curiosando sui siti di varie agenzie che organizzano tour in moto, ho notato che erano focalizzate sul nord del paese, che, per una prima volta è sicuramente la parte più interessante e probabilmente di forte impatto scenico. Alla fine ho costruito un’itinerario circolare, che ho percorso (spero sia chiaro dalla mia mappa) in senso antiorario. Il motivo è che avevo letto, su altri report, che nell’altro verso si erano incontrati più problemi burocratici…o magari sono stato più fortunato. Da una di queste agenzie ho noleggiato la moto: si tratta della Pakistan Bikers https://www.pakistan-bikers.com/ che oltre a tutto gestisce anche il Backpackers Hostel and Guesthouse Islamabad https://www.hostelworld.com/st/bed-and- ... islamabad/
Come moto ho scelto un Suzuki GS 150 SE (poi vi spiegherò perché, ma se intendete girare il nord noleggiate Honda).
Il visto è possibile farlo per conto proprio, risparmiando la commissione di un’agenzia, ma non ci sono riuscito.
Il processo è un poco complicato. Esiste un form on line molto chiaro del governo pakistano https://visa.nadra.gov.pk/e-visa/
Serve una lettera formale di invito, che ho fatto scrivere all’agenzia di noleggio. Due righe del tipo “Ehi Maurizio perché non vieni in Pakistan per le tue vacanze ecc…”.
Poi una lettera d’invito ufficiale , la LOI, scritta da un’agenzia di viaggi pakistana con licenza: credo 50 € e se ne è occupata sempre la Pakistan-Bikers.
Poi dovete caricare i documenti(passaporto) e anche una foto formato tessera che è il punto in cui mi sono arenato. Vi vengono date dimensioni e KB consentiti per l’upload della foto. Ho rispettato scrupolosamente i criteri, ma al momento dell’upload il sistema mi ha risposto che non riusciva ad identificare il colore degli occhi. Ho cambiato macchina per le foto, ho tentato di correggere il colore (più chiaro, più scuro), ma niente da fare. Alla fine ho inviato il tutto alla YOR di Roma https://www.yor.it/ (stessa foto) e in una decina di giorni il visto mi è stato inviato per mail.
Il visto turistico standard è valido per 3 mesi dalla data di emissione e può essere ustao in qualunque lasso di tempo voi decidiate di andare.
Sono partito il 10 settembre e rientrato il 30 settembre
Un poco di cifre
Ho percorso 2.867 km
Spese
473 € = volo aereo A/R Milano-Islamabad
130 € = visto pakistano
306 € = noleggio moto (17€ x 18 gg)
741 € = tutto il resto, vitto, alloggio, souvenir, benzina, ingressi ai parchi ecc…
Totale =1.650 €
Nella foto del percorso ho indicato in rosso i posti dove ho dormito e in verde i punti più interessanti o per la precisione quelli che avevo in mente di raggiungere prima della partenza
Questa la "panoramica" del mio bagaglio, anche sacco a pelo e tenda. Nuovo acquisto uno zainetto da escursione (28 €) acquisto dell'ultimo minuto su Amazon
alla fine avevo 17 kg in tutto, di cui 11 imbarcati e 6 a mano, nella borsa portascarponi da sci, in cui ho tenuto il casco
Domenica 10 settembre
Partenza dalla stazione dei treni di Modena
A Milano Malpensa ho pranzato con le mie scorte alimentari
L'intrattenimento a bordo del volo Milano-Jedda è davvero completo
Jedda International Airport
quando capisci che sei tu l'extracomunitartio...tra l'altro l'unico nel volo Jedda-Islamabad
lunedi' 11 settembre
Sono atterrato a Islamabad alle 8,45: non è stato possibile acquistare la sim locale o prelevare contante. Alla fine sono stato costretto a prendere uno dei taxi fuori dell’aeroporto, una rapina, circa 15 $. Ci siamo fermati da una banca, dove ho infilato al contrario la carta di credito, che è quindi rimasta incastrata dentro: non male come esordio. Una impiegata gentilmente lo ha aperto, ma poi, pur avendo il simbolo VISA e Mastercard, le mie 3 non funzionavano. Mi ha cambiato 100 $ il tassista, con un cambio ragionevole…del resto mi stava già derubando con la corsa.
Sono arrivato ad un’enorme palazzone: in 2 appartamenti era organizzato il Backpackers Hostel.
Dopo un’oretta mi ha raggiunto uno dei ragazzi dell’agenzia, abbiamo steso il contratto di noleggio e mi ha comprato la SIM. Giusto dimenticavo, niente assicurazione per la moto, tanto, mi ha detto, in Pakistan non ce l’ha nessuno.
la mia sim
Pago il noleggio con la carta di credito e lascio in contanti la cauzione di 100 $: quindi scendiamo nel sotterraneo, dove mi consegnano la moto
per prima cosa vado a fare il pieno e cerco una banca in cui usare le carte di credito. Mi riescono entrambe le cose, ma scopro che esiste un limite di 40.000 rupie per i prelievi giornalieri...con le mie carte però è diverso: non chiedetemi perchè, a 20.000 rupie mi viene dato lo stop per 2 carte, mentre la terza (Visa prepagata) si ferma a 10000 Mi ritrovo quindi con 50.000 rupie ( circa 170 €). Ok parto domattina e potrò quindi effettuare altri 3 prelievi. Poi cambierò nelle banche i dollari che ho con me: non portatevi gli euro, non li conoscono e non ve li cambia nessuno.
In ostello dei ragazzi (uno italiano) mi hanno detto che al nord è difficilissimo trovare dei bancomat che accettino carte di credito straniere.
Gironzolo per prendere contatto con la moto...e si rompe il filo del contachilometri.
Ahh, scordavo: questa Suzuki ha il cambio "asiatico" che permette la guida con le ciabatte. Premendo con la punta aumenti, col tallone scali. inutile dire che qualche scalata alla rovescia mi capita.
Mi fermo da un meccanico che sostituisce e poi pulisce anche il filtro e cambia l'olio: non siamo partiti bene direi.
ovviamente per pulire il filtro e il resto ha preso la benzina dal mio serbatoio, ributtando dentro quella rimasta.
Verso le 7 del pomeriggio rientro e mi preparo la cena. ramen precotti cui aggiungere l'acqua calda. La sim funziona: 25GB + 10 GB notturni per 30 giorni. Tanto principalmente mi servirà mandare qualche messaggio what's up e poco altro. Ho scaricato off line le mappe da Google.
.Martedi' 12 settembre
Oggi si parte. Ho deciso di lasciare in ostello tenda e sacco a pelo: per bene che vada potrei usarli per 3 volte, ma non riuscirei a girare con una sola borsa.
Mi voglio avvicinare al Raikot bridge, da dove partono le jeep pre portarti verso Faity Meadow , quindi campo base del Nanga Parbat. Dopo 20 km sono a Rawalpindi città di oltre 3 mlioni di abitanti e praticamente una prosecuzione di Islamabad ( 1,2 milioni) Ho praticamente percorso 20 km, vedo un dosso, rallento , ma forse freno troppo bruscamente. La moto si impenna letteralmente e poi cado rovinosamente sul fianco destro.
Sono incastrato sotto la moto: due persone gentilissime mi tolgono la moto di dosso e mi aiutano a rialzarmi. Raddrizzo la moto, un poco danneggiata la leva della frizione, ma funziona. Che faccio , torno in italia ? Andiamo, se incidente doveva essere, meglio all'inizio.
Chiamo l'agenzia e mi mandano l'indirizzo della loro officina, che raggiungo in meno di mezz'ora
i meccanici si mettono subito al lavoro
Intanto io cerco di rattopparmi. La spalla fa un male cane, ma non è rotta. Per la sbucciatura, per prima cosa mi disinfetto usando il mio pronto soccorso. Un bruciore dell'inferno, mi sembra che il braccio stia arrostendo. Eppure ho sempre usato questo disinfettante... a una certa età, anche per le cose più banali è meglio indossare gli occhiali.
Ho messo il repellente contro gli insetti nel kit di soccorso al posto del disinfettante. Il bruciore passa dopo qualche minuto: di sicuro non ci sono microbi o batteri vivi. Poi metto il Cicatrene
neanche un'ora e la moto è a posto: il meccanico mi dice di usare il freno anteriore solamente tirando con un dito, altrimenti c'è il rischio di inchiodare...potevano dirmelo ieri.
Proviamo a ripartire: seguo invece che la Karakoram Highway (N35) la S2
in questo ristorante di sicuro la trota si mangia fresca
un 'incidente
turismo in pieno sviluppo
pausa pranzo
arrivo a Bisian che è buio e trovo un albergo a 1000 pkr (3,39€)
appoggio tutto e vado a mangiare mi lavo dopo
carne di manzo
vado in camera e sarà una notte difficile: il male alla spalla mi permette di tentare di dormire solo supino e con dei cuscini a sostenere la spalla destra: speiamo migliori.
Jump To ... Pakistan 2023
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Mercoledì 13 settembre
Sono anche riuscito a dormire un po’. Ho dovuto usare parecchi cuscini per bloccarmi e impedirmi di dormire su un fianco, la spalla è un dolore continuo
Questo il mio albergo da 1000 pkr(3,39 €)
Con cifre attorno ai 40 euro si sale comunque di livello in maniera evidente
Vi tiene spesso compagnia lungo la strada il Kunhar river
In teoria questa zip line è la più alta al mondo e la più lunga del sud est asiatico
Primi segni di “civiltà”
A Naran potete organizzarvi per ogni tipo di escursione, trekking o altro, un vero formicaio per turisti
Poi si inizia a salire verso il Babusar pass che a nord , idealmente “chiude la Kaghan Valley e mette in contatto con Chilas e la Karakoram Highway.
Una sosta per pranzo ci può stare
A questa signora hanno offerto il pranzo
Chissà chi gestisce questo albergo
Arrivo al passo ed è decisamente il momento di tirare fuori il piumino e i pantaloni antivento
Quando però vedo il caffè…beh mentalmente prolungo subito la sosta
Arrivano alcune famiglie che salgono la scala che porta all’albergo / ristorante e dopo un po’ inizia una musica a volume davvero alto. Magari staranno festeggiando qualcosa, decido di andare a vedere e …sorpresa.
Stanno ballando, ma sono solo militari, inservienti e autisti, fra di loro e ovviamente senza donne
https://www.youtube.com/watch?v=Q0cYSdfJfKo
E potevo non finirci in mezzo ?
Riprendo il cellulare che avevo appoggiato per ballare e riparto. Dopo alcuni chillometri sento suonare il telefono: non capisco chi mi possa chiamare, nessuno ha il mio numero pakistano. Tiro fuori il cellulare e sbianco: non è il mio, ma quello probabilmente di una delle persone che stavano ballando. Il mio è al suo posto nel marsupio. Anche rispondendo, forse in urdu sarebbe difficile spiegarsi. Fermo una macchina, parlano inglese. Li prego di rispondere alla chiamata e di spiegare cosa è successo: glielo riporteranno loro, stanno andando verso il passo.
Per far seccare il fieno per l’inverno
Stop per lavori in corso. Qui , per costruire le strade, prima demiliscono la parete rocciosa per creare spazio, poi liberano dai detriti e quindi iniziano ad asfaltare. Tempi biblici, anche se credo che il record della Salerno-Reggio Calabria sia difficilmente superabile.
A questo bivio dove mi ero fermato per determinare da che parte andare, mi si è avvicinato questo tizio
Mi ha chiesto dove stessi andando. Non avevo tanta voglia di stare a parlare e gli ho sbrigativamente detto Fairy Meadows. Quindi mi ha chiesto da dove venivo: gli ho risposto dall’Italia, ma non avevo bisogno di niente, neanche di una guida e ho fatto per rimettermi in marcia.
A questo punto mi ha fatto notare la scritta sul suo cappello: police ! Questo è stato il mio primo posto di blocco. Foto al visto, dati del passaporto e in pochi minuti sono ripartito.
Ormai è sera. Sono vicino al Raikot Bridge: l’hotel Al Shafa andrà benissimo. Chiede 3.000 rupie…chiudiamo a 1.500. ottimo in quanto è dotato di ristorante
Sono anche riuscito a dormire un po’. Ho dovuto usare parecchi cuscini per bloccarmi e impedirmi di dormire su un fianco, la spalla è un dolore continuo
Questo il mio albergo da 1000 pkr(3,39 €)
Con cifre attorno ai 40 euro si sale comunque di livello in maniera evidente
Vi tiene spesso compagnia lungo la strada il Kunhar river
In teoria questa zip line è la più alta al mondo e la più lunga del sud est asiatico
Primi segni di “civiltà”
A Naran potete organizzarvi per ogni tipo di escursione, trekking o altro, un vero formicaio per turisti
Poi si inizia a salire verso il Babusar pass che a nord , idealmente “chiude la Kaghan Valley e mette in contatto con Chilas e la Karakoram Highway.
Una sosta per pranzo ci può stare
A questa signora hanno offerto il pranzo
Chissà chi gestisce questo albergo
Arrivo al passo ed è decisamente il momento di tirare fuori il piumino e i pantaloni antivento
Quando però vedo il caffè…beh mentalmente prolungo subito la sosta
Arrivano alcune famiglie che salgono la scala che porta all’albergo / ristorante e dopo un po’ inizia una musica a volume davvero alto. Magari staranno festeggiando qualcosa, decido di andare a vedere e …sorpresa.
Stanno ballando, ma sono solo militari, inservienti e autisti, fra di loro e ovviamente senza donne
https://www.youtube.com/watch?v=Q0cYSdfJfKo
E potevo non finirci in mezzo ?
Riprendo il cellulare che avevo appoggiato per ballare e riparto. Dopo alcuni chillometri sento suonare il telefono: non capisco chi mi possa chiamare, nessuno ha il mio numero pakistano. Tiro fuori il cellulare e sbianco: non è il mio, ma quello probabilmente di una delle persone che stavano ballando. Il mio è al suo posto nel marsupio. Anche rispondendo, forse in urdu sarebbe difficile spiegarsi. Fermo una macchina, parlano inglese. Li prego di rispondere alla chiamata e di spiegare cosa è successo: glielo riporteranno loro, stanno andando verso il passo.
Per far seccare il fieno per l’inverno
Stop per lavori in corso. Qui , per costruire le strade, prima demiliscono la parete rocciosa per creare spazio, poi liberano dai detriti e quindi iniziano ad asfaltare. Tempi biblici, anche se credo che il record della Salerno-Reggio Calabria sia difficilmente superabile.
A questo bivio dove mi ero fermato per determinare da che parte andare, mi si è avvicinato questo tizio
Mi ha chiesto dove stessi andando. Non avevo tanta voglia di stare a parlare e gli ho sbrigativamente detto Fairy Meadows. Quindi mi ha chiesto da dove venivo: gli ho risposto dall’Italia, ma non avevo bisogno di niente, neanche di una guida e ho fatto per rimettermi in marcia.
A questo punto mi ha fatto notare la scritta sul suo cappello: police ! Questo è stato il mio primo posto di blocco. Foto al visto, dati del passaporto e in pochi minuti sono ripartito.
Ormai è sera. Sono vicino al Raikot Bridge: l’hotel Al Shafa andrà benissimo. Chiede 3.000 rupie…chiudiamo a 1.500. ottimo in quanto è dotato di ristorante
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Giovedì 14 settembre
Mi alzo (ancora scarlancato) e la vestizione avviene ancora alla velocità di una tartaruga zoppa. Devo stare attento ad ogni movimento e alla sbucciatura sull’avambraccio destro: comunque il cicatrene funziona.
La reception: ieri sera comunque ho dormito tranquillo per quel che riguarda la sicurezza. Mentre firmavo il registro ho visto una rivoltella sul banco, che poi è stata messa in un cassetto dal proprietario.
Colazione
Gli autisti stanno pulendo i camion prima della partenza con una attenzione maniacale. E pensare che tra poco la polvere ricoprirà i loro mezzi nuovamente. Ho come l’impressione di vedere delle persone che stanno preparando il loro cavallo quando inizia la giornata.
Parto per raggiungere il Raikot Bridge, il punto da cui partono le jeep coi turisti per portarli al Fairy Meadows Jeep Stop (circa 90 minuti). Da qui si può solo proseguire a piedi (o a cavallo) per raggiungere Fairy Meadows (prati da fiaba): questo è il punto di partenza per numerosi trekking, tra cui il percorso che porta al campo base del Nanga Parbat (3.967 mt). Avevo dei dubbi sul raggiungere il Tattu village per conto mio, non per le condizioni della strada, ma per il fatto di non sapere se fosse possibile lasciare custodita la moto. Avevo solo trovato un cenno su un report (bellissimo il più completo che abbia mai letto) . C’era solamente la foto della moto lasciata appoggiata e nient’altro.
Non me la sentivo di rischiare la moto.
Comunque dicevo che sono partito…e dopo 20 minuti mi sono anche fermato: lavori in corso
Quasi un’oretta: se avete fretta sconsiglio una vacanza in moto nel nord del Pakistan.
In meno di mezz’ora arrivo al raikot Bridge e qui decido di prendere la jeep. Sotto ad un’albero conosco un trekker tedesco. Se fate parte di un toru organizzato, l’agenzia provvede a riempire ogni jeep con 6 passeggeri, ma il prezzo è sempre lo stesso, anche se siete da soli, 16.500 pkr( 56,60 €). Tenete conto che dovete anche mettervi d’accordo con gli altri passeggeri. Lo stesso autista ritornerà a prendere il gruppo, dopo 1,2,3 giorni o altro periodo che deve essere fissato. Nel mentre che aspettiamo arrivi qualche altro turista solitario, mi accordo per lasciare moto e bagagli nel parcheggio di un’hotel per 600 pkr ( 2,06 €).
Metto nello zaino comprato su amazon il minimo indispensabile: tuta per la notte, oggetti da bagno, calze biscotti e poco altro.
Ho scelto un’oggetto professionale specifico per il trekking d’alta quota, uno zaino Achort da 40 litri
Spero che si riveli all’altezza dei 24,90 € pagati.
Torno dall’albero e nel mentre è arrivato un ragazzo vietnamita. Dopo quasi un’ora e mezza, continuano ad arrivare solamente gruppi organizzati: dato che a tutti e 3 vanno bene 2 giorni saliamo su una jeep: in fondo sono poi poco meno di 19 € a testa per andata e ritorno. In alcuni report o altro letti in giro per la rete il tragitto in jeep verso Fairy Meadows è descritto con termini terrorifici che parlano di minimi spazi e continui rischi di precipitare col mezzo. Nulla di tutto questo: la strada è stretta, ma gli autisti sanno perfettamente dove posizionarsi quando si devono incrociare. Però, sapete com’è, a parecchi piace esagerare sul web: io lo chiamo “Il complesso di Indiana Jones”: non sono un turista, ma un’ intrepido esploratore che a rischio della vita ti indica nuove rotte di viaggio: guai ad usare i termini turista e vacanza.
Usate magari google translator, ma fatevi 2 risate a leggere l’esagerazione della descrizione di questo tragitto, da parte di questa blogger
https://wild-about-travel.com/world-mos ... y-meadows/
Sosta per rabbocco acqua
Al volo un lavoratore chiede un passaggio, ma non entra, si aggrappa al cofano e resterà lì per tutto il tragitto
https://www.youtube.com/watch?v=OOuNYjTDPlk
Al Jeep Stop ( 2.900 mt) si deve proseguire a piedi , sono poco più di 5 km per Fairy Meadows (3.300 mt). Tutti i siti vi indicano dalle 3 alle 4 ore se non siete particolarmente allenati. Io, ne ho impiegate almeno 6 ! proprio non ho assorbito l’altitudine e dopo meno di mezzo tragitto è stato un’arrancare e fermarsi ogni 200/300 passi per far calare le pulsazioni. Il vero problema sono stati i battiti del cuore.
In caso di difficoltà le guide pakistane percorrono il sentiero con dei cavalli e quindi potete fare il tragitto in questo modo
Dopo 3 ore ho notato che qualcuno col cavallo per le briglie, mi superava, ma poco dopo lo vedevo aspettare il mio passaggio: la mia andatura tradiva le mie condizioni. In fondo venire seppelliti in mezzo a queste splendide montagne non è poi un pensiero che spaventa. Ho deciso che avrei strisciato, ma proprio il cavallo no. Ho quindi stabilito di fermarmi ogni 200 passi, più o meno.
Il Nanga Parbat
Sento delle voci, chissà, magari mancano meno di 2.000 passi
Sono quasi le 17,30
Mi viene incontro il ragazzo vietnamita, che pensava mi fossi disperso mi dice: va a cagare penso io !
Ha già preso una stanza con altri 2 trekker ( io ero disperso). Si fa avanti un ragazzo pakistano e mi chiede se ho bisogno di una stanza. Il prezzo 5.000 pkr, per 2 notti 10.000 pkr cioè 17 €. Chiedo se posso dormire nel prato. Ok mi concedono di dormire nella stanza dei portatori, a fianco del cottage, per metà della cifra: andata ! per mangiare posso scegliere se cenare nella sala del cottage o nella cucina dedicata ai portatori.
La mia stanza: sono da solo
Letteralmente non sto in piedi e mi sdraio per oltre un’ora. Mi sveglio col mal di testa e vado nel ristorante del cottage per chiedere informazioni sulla possibilità di usare internet (non ho segnale) o un fax.
Né l’uno né l’altro, funziona solamente un tipo di SIM diversa dalla mia: avevo però avvisato a casa mio fratello che qualche volta sarei stato in “silenzio radio” per alcuni giorni.
Il cuoco della cucina dei portatori: 12 figli !
Parlo dei miei disturbi e mi suggeriscono di bere acqua con sale e zucchero e poi un tè di montagna proprio di queste parti
Sono a dieta, visto che ho anche un poco di mal di stomaco: riso
Mi alzo (ancora scarlancato) e la vestizione avviene ancora alla velocità di una tartaruga zoppa. Devo stare attento ad ogni movimento e alla sbucciatura sull’avambraccio destro: comunque il cicatrene funziona.
La reception: ieri sera comunque ho dormito tranquillo per quel che riguarda la sicurezza. Mentre firmavo il registro ho visto una rivoltella sul banco, che poi è stata messa in un cassetto dal proprietario.
Colazione
Gli autisti stanno pulendo i camion prima della partenza con una attenzione maniacale. E pensare che tra poco la polvere ricoprirà i loro mezzi nuovamente. Ho come l’impressione di vedere delle persone che stanno preparando il loro cavallo quando inizia la giornata.
Parto per raggiungere il Raikot Bridge, il punto da cui partono le jeep coi turisti per portarli al Fairy Meadows Jeep Stop (circa 90 minuti). Da qui si può solo proseguire a piedi (o a cavallo) per raggiungere Fairy Meadows (prati da fiaba): questo è il punto di partenza per numerosi trekking, tra cui il percorso che porta al campo base del Nanga Parbat (3.967 mt). Avevo dei dubbi sul raggiungere il Tattu village per conto mio, non per le condizioni della strada, ma per il fatto di non sapere se fosse possibile lasciare custodita la moto. Avevo solo trovato un cenno su un report (bellissimo il più completo che abbia mai letto) . C’era solamente la foto della moto lasciata appoggiata e nient’altro.
Non me la sentivo di rischiare la moto.
Comunque dicevo che sono partito…e dopo 20 minuti mi sono anche fermato: lavori in corso
Quasi un’oretta: se avete fretta sconsiglio una vacanza in moto nel nord del Pakistan.
In meno di mezz’ora arrivo al raikot Bridge e qui decido di prendere la jeep. Sotto ad un’albero conosco un trekker tedesco. Se fate parte di un toru organizzato, l’agenzia provvede a riempire ogni jeep con 6 passeggeri, ma il prezzo è sempre lo stesso, anche se siete da soli, 16.500 pkr( 56,60 €). Tenete conto che dovete anche mettervi d’accordo con gli altri passeggeri. Lo stesso autista ritornerà a prendere il gruppo, dopo 1,2,3 giorni o altro periodo che deve essere fissato. Nel mentre che aspettiamo arrivi qualche altro turista solitario, mi accordo per lasciare moto e bagagli nel parcheggio di un’hotel per 600 pkr ( 2,06 €).
Metto nello zaino comprato su amazon il minimo indispensabile: tuta per la notte, oggetti da bagno, calze biscotti e poco altro.
Ho scelto un’oggetto professionale specifico per il trekking d’alta quota, uno zaino Achort da 40 litri
Spero che si riveli all’altezza dei 24,90 € pagati.
Torno dall’albero e nel mentre è arrivato un ragazzo vietnamita. Dopo quasi un’ora e mezza, continuano ad arrivare solamente gruppi organizzati: dato che a tutti e 3 vanno bene 2 giorni saliamo su una jeep: in fondo sono poi poco meno di 19 € a testa per andata e ritorno. In alcuni report o altro letti in giro per la rete il tragitto in jeep verso Fairy Meadows è descritto con termini terrorifici che parlano di minimi spazi e continui rischi di precipitare col mezzo. Nulla di tutto questo: la strada è stretta, ma gli autisti sanno perfettamente dove posizionarsi quando si devono incrociare. Però, sapete com’è, a parecchi piace esagerare sul web: io lo chiamo “Il complesso di Indiana Jones”: non sono un turista, ma un’ intrepido esploratore che a rischio della vita ti indica nuove rotte di viaggio: guai ad usare i termini turista e vacanza.
Usate magari google translator, ma fatevi 2 risate a leggere l’esagerazione della descrizione di questo tragitto, da parte di questa blogger
https://wild-about-travel.com/world-mos ... y-meadows/
Sosta per rabbocco acqua
Al volo un lavoratore chiede un passaggio, ma non entra, si aggrappa al cofano e resterà lì per tutto il tragitto
https://www.youtube.com/watch?v=OOuNYjTDPlk
Al Jeep Stop ( 2.900 mt) si deve proseguire a piedi , sono poco più di 5 km per Fairy Meadows (3.300 mt). Tutti i siti vi indicano dalle 3 alle 4 ore se non siete particolarmente allenati. Io, ne ho impiegate almeno 6 ! proprio non ho assorbito l’altitudine e dopo meno di mezzo tragitto è stato un’arrancare e fermarsi ogni 200/300 passi per far calare le pulsazioni. Il vero problema sono stati i battiti del cuore.
In caso di difficoltà le guide pakistane percorrono il sentiero con dei cavalli e quindi potete fare il tragitto in questo modo
Dopo 3 ore ho notato che qualcuno col cavallo per le briglie, mi superava, ma poco dopo lo vedevo aspettare il mio passaggio: la mia andatura tradiva le mie condizioni. In fondo venire seppelliti in mezzo a queste splendide montagne non è poi un pensiero che spaventa. Ho deciso che avrei strisciato, ma proprio il cavallo no. Ho quindi stabilito di fermarmi ogni 200 passi, più o meno.
Il Nanga Parbat
Sento delle voci, chissà, magari mancano meno di 2.000 passi
Sono quasi le 17,30
Mi viene incontro il ragazzo vietnamita, che pensava mi fossi disperso mi dice: va a cagare penso io !
Ha già preso una stanza con altri 2 trekker ( io ero disperso). Si fa avanti un ragazzo pakistano e mi chiede se ho bisogno di una stanza. Il prezzo 5.000 pkr, per 2 notti 10.000 pkr cioè 17 €. Chiedo se posso dormire nel prato. Ok mi concedono di dormire nella stanza dei portatori, a fianco del cottage, per metà della cifra: andata ! per mangiare posso scegliere se cenare nella sala del cottage o nella cucina dedicata ai portatori.
La mia stanza: sono da solo
Letteralmente non sto in piedi e mi sdraio per oltre un’ora. Mi sveglio col mal di testa e vado nel ristorante del cottage per chiedere informazioni sulla possibilità di usare internet (non ho segnale) o un fax.
Né l’uno né l’altro, funziona solamente un tipo di SIM diversa dalla mia: avevo però avvisato a casa mio fratello che qualche volta sarei stato in “silenzio radio” per alcuni giorni.
Il cuoco della cucina dei portatori: 12 figli !
Parlo dei miei disturbi e mi suggeriscono di bere acqua con sale e zucchero e poi un tè di montagna proprio di queste parti
Sono a dieta, visto che ho anche un poco di mal di stomaco: riso
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Venerdì 15 settembre
Sono andato a letto ben prima delle 22,00 ieri sera, ma riprendo vita attorno alle 11,00, dopo almeno un’ora di rotolamento nella stanza…per cambiare posizione e attuire il male alla spalla. Comunque dopo colazione (acqua e i miei biscotti) verso le 2 del pomeriggio sono in piedi e sto decisamente meglio. Ho continuato col tè di montagna e il mix acqua sale e zucchero.
Zaino in spalla decido di incamminarmi per il sentiero che porta al campo base del Nanga Parbat, la montagna assassina, così soprannominata per il numero di alpinisti che qui hanno perso la vita.
I locali sono dotati di una velocità impressionante, in salita e in discesa
4 turisti pakistani
E qui inizio a tornare indietro, ormai mi servirà quasi un’ora e mezza per rientrare
Salvo
Stanno costruendo in maniera pesante sull’altipiano
Il mio cottage. Parlando col proprietario mi è sembrato di capire che lui sia stato il primo, nel 1979
Prendo un tè nella sala pranzo e trovo un libro in italiano nel book exchange : Il Vangelo dei Templari
Lo prendo: l’assenza di internet e di compagni di viaggio, mi spinge a cercare un modo di passare il tempo in stanza
Cena
Dopo cena, 2 ore di lettura e poi a nanna.
Sono andato a letto ben prima delle 22,00 ieri sera, ma riprendo vita attorno alle 11,00, dopo almeno un’ora di rotolamento nella stanza…per cambiare posizione e attuire il male alla spalla. Comunque dopo colazione (acqua e i miei biscotti) verso le 2 del pomeriggio sono in piedi e sto decisamente meglio. Ho continuato col tè di montagna e il mix acqua sale e zucchero.
Zaino in spalla decido di incamminarmi per il sentiero che porta al campo base del Nanga Parbat, la montagna assassina, così soprannominata per il numero di alpinisti che qui hanno perso la vita.
I locali sono dotati di una velocità impressionante, in salita e in discesa
4 turisti pakistani
E qui inizio a tornare indietro, ormai mi servirà quasi un’ora e mezza per rientrare
Salvo
Stanno costruendo in maniera pesante sull’altipiano
Il mio cottage. Parlando col proprietario mi è sembrato di capire che lui sia stato il primo, nel 1979
Prendo un tè nella sala pranzo e trovo un libro in italiano nel book exchange : Il Vangelo dei Templari
Lo prendo: l’assenza di internet e di compagni di viaggio, mi spinge a cercare un modo di passare il tempo in stanza
Cena
Dopo cena, 2 ore di lettura e poi a nanna.
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Sabato 16 settembre
Stamattina devo tornare al Jeep Point. Ero rimasto d’accordo col ragazzo tedesco e col vietnamita che ci saremmo trovati lì verso le 11,00. Parto alle 8.30.
https://www.youtube.com/watch?v=P2-hYpxyvxM
In poco più di un’ora e mezza arrivo al Jeep Point. Il ragazzo tedesco è già lì, solo che lui è partito dal campo base del Nanga Parbat alle 5,30 ed è arrivato prima di me con uno zaino da 70 litri … pecorrendo il doppio della distanza.
Alla fine il ragazzo vietnamita ha telefonato all’autista che sarebbe rimasto ancora due giorni a Fairy Meadows, così rientriamo noi due.
Al Raikot Bridge recupero bagagli e moto e riparto in direzione del Desoai National Park.
Sto percorrendo la Astore Valley Road
Mi fermo per fare il pieno e la chiave del serbatoio rimane incatrata quando provo a toglierla dopo aver chiuso il tappo. Riesco a toglierla solamente se tolgo il tappo. Non mi rimane che tenere il tappo praticamente chiuso con la chiave inserita ed usare l’altra chiave (chiesta in fase di noleggio dall’Italia) per avviare la moto.
Molto bello questo accoppiamento: da un lato la montagna e dall’altro un fiume che ti accompagna
I posti di blocco e controllo si sprecano: quasi tutti fanno la foto col cellulare al foglio del visto, ma è meglio avere con sé una decina di fotocopie nel caso
La Massey Ferguson è una marca di trattori praticamente onnipresente
Un pescatore locale
Il fieno viene appoggiato sui tetti ad essiccare
Immancabile essere fermati e arriva la prevedibile domanda : “Cosa ne pensi del Pakistan ?” Ne vogliono sempre parlare in quanto sono orgogliosissimi del loro paese e per loro è molto importante l’opinione dei turisti stranieri. Di solito mi sono limitato a spiegare che in Italia la maggior parte delle persone ha una vaga conoscenza del Pakistan ed in generale del mondo: da noi la stragrande maggioranza trascorre le ferie in un posto fisso, mare, montagna o lago. Inoltre tendiamo a non andare in vacanza da soli ,a differenza di tante persone di altri paesi. Pensate che su Facebook esiste il gruppo “Viaggiare in Solitaria” in cui spesso si parla dei dubbi e dei timori che ti “assalgono” in vista di un “viaggio” (mai usare il termine vacanza) in solitaria…il gruppo è stato fondato da una “travel coach”: incredibile ma esistono di queste figure, però tanto di cappello a chi riesce a fare dei soldi in questo modo.
Comunque una persona del villaggio conosce l’inglese e traduce per gli altri. Il Pakistan, spesso, è collegato al terrorismo ed ai talebani, nei discorsi comuni. Io ho riscontrato un’ospitalità talvolta esagerata, nel senso positivo. Ogni volta il meccanico, la persona cui chiedo un’informazione mi chiedono se desidero un tè.
Una cosa curiosa è che spesso ho sentito dire che queste figure maschili (Pakistan, Afghanistan ecc..) mettono un poco di soggezione anche per via delle lunghe barbe. Che strano: adesso fra gli atleti Usa la barba è un poco di anni che è tornata prepotentemente di moda e nella mia palestra di Modena vedo sempre più ragazzi, anche dei primi anni delle superiori, che la portano.
Il traduttore è quello col cappellino a sinistra
Verso fine pomeriggio arrivo a Chilum dove la strada si biforca: a sinistra ( dalla mia direzione) si va verso il Desoai National Park.
Sono a fine pomeriggio e tira un discreto vento, cerco da dormire e trovo un albergo per 1.000 pkr ( 3,43€).
Ho il parcheggio di fianco alla stanza
Mai che mettano un piccolo ripiano per appoggiare il cellulare o altro in ricarica anche senza un cavo da 3 metri
Bagno stile occidentale
Però questo bagno ha una marcia in più uno specchio per farsi la barba
Fuori è buio pesto e dopo la doccia (temperatura ambiente e a secchiate) esco per cercare da mangiare. Vedo una luce e mi avvicino: un ristorante, ma mi accomodo in cucina
Alle 20,30 sono già a letto col mio libro.
Stamattina devo tornare al Jeep Point. Ero rimasto d’accordo col ragazzo tedesco e col vietnamita che ci saremmo trovati lì verso le 11,00. Parto alle 8.30.
https://www.youtube.com/watch?v=P2-hYpxyvxM
In poco più di un’ora e mezza arrivo al Jeep Point. Il ragazzo tedesco è già lì, solo che lui è partito dal campo base del Nanga Parbat alle 5,30 ed è arrivato prima di me con uno zaino da 70 litri … pecorrendo il doppio della distanza.
Alla fine il ragazzo vietnamita ha telefonato all’autista che sarebbe rimasto ancora due giorni a Fairy Meadows, così rientriamo noi due.
Al Raikot Bridge recupero bagagli e moto e riparto in direzione del Desoai National Park.
Sto percorrendo la Astore Valley Road
Mi fermo per fare il pieno e la chiave del serbatoio rimane incatrata quando provo a toglierla dopo aver chiuso il tappo. Riesco a toglierla solamente se tolgo il tappo. Non mi rimane che tenere il tappo praticamente chiuso con la chiave inserita ed usare l’altra chiave (chiesta in fase di noleggio dall’Italia) per avviare la moto.
Molto bello questo accoppiamento: da un lato la montagna e dall’altro un fiume che ti accompagna
I posti di blocco e controllo si sprecano: quasi tutti fanno la foto col cellulare al foglio del visto, ma è meglio avere con sé una decina di fotocopie nel caso
La Massey Ferguson è una marca di trattori praticamente onnipresente
Un pescatore locale
Il fieno viene appoggiato sui tetti ad essiccare
Immancabile essere fermati e arriva la prevedibile domanda : “Cosa ne pensi del Pakistan ?” Ne vogliono sempre parlare in quanto sono orgogliosissimi del loro paese e per loro è molto importante l’opinione dei turisti stranieri. Di solito mi sono limitato a spiegare che in Italia la maggior parte delle persone ha una vaga conoscenza del Pakistan ed in generale del mondo: da noi la stragrande maggioranza trascorre le ferie in un posto fisso, mare, montagna o lago. Inoltre tendiamo a non andare in vacanza da soli ,a differenza di tante persone di altri paesi. Pensate che su Facebook esiste il gruppo “Viaggiare in Solitaria” in cui spesso si parla dei dubbi e dei timori che ti “assalgono” in vista di un “viaggio” (mai usare il termine vacanza) in solitaria…il gruppo è stato fondato da una “travel coach”: incredibile ma esistono di queste figure, però tanto di cappello a chi riesce a fare dei soldi in questo modo.
Comunque una persona del villaggio conosce l’inglese e traduce per gli altri. Il Pakistan, spesso, è collegato al terrorismo ed ai talebani, nei discorsi comuni. Io ho riscontrato un’ospitalità talvolta esagerata, nel senso positivo. Ogni volta il meccanico, la persona cui chiedo un’informazione mi chiedono se desidero un tè.
Una cosa curiosa è che spesso ho sentito dire che queste figure maschili (Pakistan, Afghanistan ecc..) mettono un poco di soggezione anche per via delle lunghe barbe. Che strano: adesso fra gli atleti Usa la barba è un poco di anni che è tornata prepotentemente di moda e nella mia palestra di Modena vedo sempre più ragazzi, anche dei primi anni delle superiori, che la portano.
Il traduttore è quello col cappellino a sinistra
Verso fine pomeriggio arrivo a Chilum dove la strada si biforca: a sinistra ( dalla mia direzione) si va verso il Desoai National Park.
Sono a fine pomeriggio e tira un discreto vento, cerco da dormire e trovo un albergo per 1.000 pkr ( 3,43€).
Ho il parcheggio di fianco alla stanza
Mai che mettano un piccolo ripiano per appoggiare il cellulare o altro in ricarica anche senza un cavo da 3 metri
Bagno stile occidentale
Però questo bagno ha una marcia in più uno specchio per farsi la barba
Fuori è buio pesto e dopo la doccia (temperatura ambiente e a secchiate) esco per cercare da mangiare. Vedo una luce e mi avvicino: un ristorante, ma mi accomodo in cucina
Alle 20,30 sono già a letto col mio libro.
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Domenica 17 settembre
Mi sveglio con lo stomaco un poco in subbuglio e il mal di testa, strano mi sembrava di stare meglio ieri sera. Per fortuna gli dei che sempre seguono il motociclista nei suoi spostamenti mi rassicurano
Questo è l’ingresso del Desoai National Park : controllo dei documenti(visto passaporto) e…tassa di ingresso di 5.000 pkr: se non avete le rupie la arrotondano per eccesso a 20 $
Queste le indicazioni di Google Maps per il tragitto Chilum-Skardu attraverso il parco
Quando vedete una media oraria dei 23,76 km/h e nessuna segnalazione sul traffico avete già un’idea di cosa vi aspetta, anche se l’inizio è panoramico ed asfaltato
E vuoi non ritrovare il simpatico Massey Ferguson ?
Questo simpatico pelliccione è onnipresente lungo la strada
Nel tragitto ho incontrato 3 o 4 accampamenti come questo: qui avete cibo , alloggio, carburante e anche un uso di internet
Dopo pochi chilometri inizia una pietraia non indifferente
Quando pensi che spostarsi in moto sia faticoso
Prestate sempre attenzione alle barriere che incontrate lungo la strada, specialmente di notte
Mi sto evidentemente avvicinando a Skardu
A Skardu c’è anche il museo dedicato alle imprese alpinistiche sul K2: io però devo cercare un dentista per vedere se sia possibile riattaccare una capsula dei denti che mi si è staccata
Incontro questo ragazzo che scopro essere fidanzato con una ragazza di Ferrara ! Mi accompagna dallo studio del suo dentista, ma è chiuso essendo domenica e domani apre alle 16,00
Ci ragiono e decido che è meglio proseguire fino a che c’è luce e cercare in seguito un altro studio. Fermandomi qui perderei una giornata intera.
Il paesaggio cambia parecchio, tantissimo verde
Dopo una trentina di chilometri noto un gruppetto di edifici con tantissime jeep parcheggiate
Si tratta di un punto di sosta per gli autisti che aspettano i pulmini coi turisti per portarli poi in zone d’interesse o inizio trekking. Non è un motel: chiedo se hanno un posto letto. Invece che la stanza comune dove si sdraiano gli autisti, mi danno una stanza tutta per me.
Devo faticare per convincere il proprietario ad accettare almeno 500 pkr: non voleva nulla in quanto io sono un ospite.
La cucina però è già chiusa: pazienza, rimedio coi biscotti, anche per il fatto che un tè me lo preparano
Controllo e rimetto assieme alle carte di credito la capsula
Mi sveglio con lo stomaco un poco in subbuglio e il mal di testa, strano mi sembrava di stare meglio ieri sera. Per fortuna gli dei che sempre seguono il motociclista nei suoi spostamenti mi rassicurano
Questo è l’ingresso del Desoai National Park : controllo dei documenti(visto passaporto) e…tassa di ingresso di 5.000 pkr: se non avete le rupie la arrotondano per eccesso a 20 $
Queste le indicazioni di Google Maps per il tragitto Chilum-Skardu attraverso il parco
Quando vedete una media oraria dei 23,76 km/h e nessuna segnalazione sul traffico avete già un’idea di cosa vi aspetta, anche se l’inizio è panoramico ed asfaltato
E vuoi non ritrovare il simpatico Massey Ferguson ?
Questo simpatico pelliccione è onnipresente lungo la strada
Nel tragitto ho incontrato 3 o 4 accampamenti come questo: qui avete cibo , alloggio, carburante e anche un uso di internet
Dopo pochi chilometri inizia una pietraia non indifferente
Quando pensi che spostarsi in moto sia faticoso
Prestate sempre attenzione alle barriere che incontrate lungo la strada, specialmente di notte
Mi sto evidentemente avvicinando a Skardu
A Skardu c’è anche il museo dedicato alle imprese alpinistiche sul K2: io però devo cercare un dentista per vedere se sia possibile riattaccare una capsula dei denti che mi si è staccata
Incontro questo ragazzo che scopro essere fidanzato con una ragazza di Ferrara ! Mi accompagna dallo studio del suo dentista, ma è chiuso essendo domenica e domani apre alle 16,00
Ci ragiono e decido che è meglio proseguire fino a che c’è luce e cercare in seguito un altro studio. Fermandomi qui perderei una giornata intera.
Il paesaggio cambia parecchio, tantissimo verde
Dopo una trentina di chilometri noto un gruppetto di edifici con tantissime jeep parcheggiate
Si tratta di un punto di sosta per gli autisti che aspettano i pulmini coi turisti per portarli poi in zone d’interesse o inizio trekking. Non è un motel: chiedo se hanno un posto letto. Invece che la stanza comune dove si sdraiano gli autisti, mi danno una stanza tutta per me.
Devo faticare per convincere il proprietario ad accettare almeno 500 pkr: non voleva nulla in quanto io sono un ospite.
La cucina però è già chiusa: pazienza, rimedio coi biscotti, anche per il fatto che un tè me lo preparano
Controllo e rimetto assieme alle carte di credito la capsula
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Lunedì 18 settembre
Grosso modo alla mia prossima tappa in programma, il Khunjerab Pass ( 4.693 mt) al confine con la Cina, mancano poco più di 400 km: impossibile in un giorno senza arrivare a notte inoltrata. Tanto non mi corre dietro nessuno.
A parte qualche tratto con lavori in corso, la strada è perfetta
Finalmente arrivo all’incrocio con la KKH 35 la Karakoram Highway, 806 km dal confine Cina-Pakistan fino alla città di Hansan Abdal. Questa è la strada internazionale asfaltata più alta al mondo, una delle poche che attraversano la catena dell’Himalaya. In Europa, il primato credo spetti al Col de la Bonette, il cui passo è a quota 2.807 mt
A qualunque check point o altro, poliziotti e militari sono sempre contenti di posare per e con voi
Questo si che è un ristorante organizzato come si deve
Ho inutilmente cercato di mangiare per conto mio: a turno camerieri e cuochi sono venuti dal mio tavolo e sempre alla fine, volevano sapere cosa ne pensavo del Pakistan, come mi ero trovato e cosa pensavano in Italia del loro paese
E come farsi mancare un pisolino in questo paradiso ?
A meno di 500 metri ho capito che anche oggi avevo mangiato a km 0
Oltre 50 milioni di anni fa la collisione fra la placca tettonica indiana e quella euroasiatica, a causa della eccezionale velocità della parte indiana, 15 cm/anno, portò all’innalzamento dell’Himalaya e del Tibet, creando così oltre un migliaio di vette sopra i 7.000 mt e 5 dei giganti oltre gli 8.000mt.
Peccato non abbia fotografato il 12/10/23 il luogo dove un turista italiano in sella ad un Suzuki GS 150 è entrato in collisione con un dosso, generando il più stupido degli incidenti della storia del motociclismo.
Verso metà pomeriggio, dopo il pieno incontro due motociclisti (tedesco e svizzero), in sella a due moto serie: sono entrati dalla Cina in Pakistan attraverso il Khunjerab Pass. Mi lasciano il loro contatto in Cina che gli ha organizzato il tour e procurato la patente cinese (senza dover fare ovviamente l’esame). Arriva una coppia che li saluta. Parlano in inglese, ma uno dei motociclisti mi dice che sono italiani come me. Sorrido e li saluto: a malapena mi rispondono e poi si allontanano. Non posso davvero digerire gli italiani che all’estero è come se si vergognassero del loro paese: inqualificabili.
Sto costeggiando il lago Attabad
Ormai è ora di fermarsi: qui abbondano ovviamente ogni sorta di alloggio , dai 7 $ ad oltre i 120 $: in un ristorante chiedo se hanno un letto per la notte. Per 2.000 rupie (6,9 €) hanno un posto letto. Uno dei camerieri mi accompagna e io lo seguo con la moto.
Sono in un appartamento, dove poi viene a dormire il proprietario del ristorante: favoloso.
Per cena, torno al ristorante: stufato di yak
Martedì 19 settembre
Oggi devo raggiungere da Shishkat il Khunjerab Pass, poi tornare indietro fino a Passu che è il punto abitato più vicino al bivio che mi porterà a Shimshal, in programma per domani. Sono comunque 265 km pakistani: che significa ? Che spesso la velocità consigliata, anche per tratti perfettamente asfaltati è di 40 km/h e spesso è ragionevole. Potete trovarvi dopo dei tornanti o curve cieche qualche mezzo grosso che sta sorpassando, tratti di strada danneggiati, animali o altro. Io al massimo sto toccando i 60 km/h.
Devo anche cambiare l’olio e tengo a mente l’ultima città prima del passo: Pikkadesh.
Arrivo a Pikkadesh
Sono le 9 di mattina e non tutti i meccanici hanno aperto
Cambiamo l’olio, controllo freni pressione pneumatici, lubrifichiamo la catena
Questo biker ha una dotazione migliore della mia
Ovviamente devo calcolare un’ora di sosta all’officina, per prendere il tè e scambiare due parole
Prima del Khunjerab Pass check point e tassa d’ingresso: uguale al Desoi National Park
È severamente proibita la caccia ed in particolare al leopardo delle nevi: bravo chi lo vede
Uno degli animali più sfuggenti del pianeta
Per girare il documentario Snow Leopard - Beyond the Myth, proprio su questo animale Mark Smith e un giornalista pakistano trascorsero 18 mesi sulla catena dell’Hindu Kush
https://www.youtube.com/watch?v=rKWVvMaml_8
Arrivo finalmente alla zona di confine
Qui i militari mi dicono di parcheggiare la moto e proseguire a piedi fino al confine, saranno 200 metri. Mi butto in ginocchio e li supplico: giusto il tempo di fare 2 foto con la moto e torno indietro. Sono venuto dall’Italia per questo scatto…vabbè ho esagerato un pochino. Mi fanno segno di andare, inoltre sono l’unico motociclista. Tutti i turisti che arrivano parcheggiano auto o pullman in uno spiazzo lì vicino.
Finalmente
Posso anche tornare dai militari: non se ne parla. Inizia una processione di persone che vogliono farsi un selfie con me o sulla moto
Tornato dai militari non resisto alla tentazione di tentare un prelievo dal bancomat situato più in alto al mondo
Niente da fare: c’è il logo Visa e Mastercard, ma fallisco. Inizio il ritorno verso Passu
Qui mi lascio andare e arrivo a sfiorare i 72 km/h
La domanda è: ma come fai a pedalare col sorriso sulle labbra ?
A Pikkadesh mi fermo per il pranzo
Poi riparto
A Passu trovo sistemazione presso la Cathedral View Guest House, che poi è una stanza comune tipo ostello, con colazione
Se in un posto aprono un Subway, significa che il turismo è in fase disviluppo
Questo è l’equivalente pakistano del KFC (Kentucky Fried Chicken)
Gironzolando aventi e indietro per la strada principale (che poi è l’unica) opto per lo Yak Grill
Chiedo a uno dei ragazzi che lavora lì di che paese sia e mi risponde che è pakistano. Ha una fisionomia decisamente europea, cosa che lui stesso mi conferma. I tratti somatici di tante persone che vedo mi ricordano molto le fisionomie dell’Asia centrale. Rientro, doccia e poi proseguo la lettura del libro prima di addormentarmi. Domani mi attende la temutissima Shimshal Road, che su tutti i video di youtube è sempre aggettivata come most dangerous ecc..
Grosso modo alla mia prossima tappa in programma, il Khunjerab Pass ( 4.693 mt) al confine con la Cina, mancano poco più di 400 km: impossibile in un giorno senza arrivare a notte inoltrata. Tanto non mi corre dietro nessuno.
A parte qualche tratto con lavori in corso, la strada è perfetta
Finalmente arrivo all’incrocio con la KKH 35 la Karakoram Highway, 806 km dal confine Cina-Pakistan fino alla città di Hansan Abdal. Questa è la strada internazionale asfaltata più alta al mondo, una delle poche che attraversano la catena dell’Himalaya. In Europa, il primato credo spetti al Col de la Bonette, il cui passo è a quota 2.807 mt
A qualunque check point o altro, poliziotti e militari sono sempre contenti di posare per e con voi
Questo si che è un ristorante organizzato come si deve
Ho inutilmente cercato di mangiare per conto mio: a turno camerieri e cuochi sono venuti dal mio tavolo e sempre alla fine, volevano sapere cosa ne pensavo del Pakistan, come mi ero trovato e cosa pensavano in Italia del loro paese
E come farsi mancare un pisolino in questo paradiso ?
A meno di 500 metri ho capito che anche oggi avevo mangiato a km 0
Oltre 50 milioni di anni fa la collisione fra la placca tettonica indiana e quella euroasiatica, a causa della eccezionale velocità della parte indiana, 15 cm/anno, portò all’innalzamento dell’Himalaya e del Tibet, creando così oltre un migliaio di vette sopra i 7.000 mt e 5 dei giganti oltre gli 8.000mt.
Peccato non abbia fotografato il 12/10/23 il luogo dove un turista italiano in sella ad un Suzuki GS 150 è entrato in collisione con un dosso, generando il più stupido degli incidenti della storia del motociclismo.
Verso metà pomeriggio, dopo il pieno incontro due motociclisti (tedesco e svizzero), in sella a due moto serie: sono entrati dalla Cina in Pakistan attraverso il Khunjerab Pass. Mi lasciano il loro contatto in Cina che gli ha organizzato il tour e procurato la patente cinese (senza dover fare ovviamente l’esame). Arriva una coppia che li saluta. Parlano in inglese, ma uno dei motociclisti mi dice che sono italiani come me. Sorrido e li saluto: a malapena mi rispondono e poi si allontanano. Non posso davvero digerire gli italiani che all’estero è come se si vergognassero del loro paese: inqualificabili.
Sto costeggiando il lago Attabad
Ormai è ora di fermarsi: qui abbondano ovviamente ogni sorta di alloggio , dai 7 $ ad oltre i 120 $: in un ristorante chiedo se hanno un letto per la notte. Per 2.000 rupie (6,9 €) hanno un posto letto. Uno dei camerieri mi accompagna e io lo seguo con la moto.
Sono in un appartamento, dove poi viene a dormire il proprietario del ristorante: favoloso.
Per cena, torno al ristorante: stufato di yak
Martedì 19 settembre
Oggi devo raggiungere da Shishkat il Khunjerab Pass, poi tornare indietro fino a Passu che è il punto abitato più vicino al bivio che mi porterà a Shimshal, in programma per domani. Sono comunque 265 km pakistani: che significa ? Che spesso la velocità consigliata, anche per tratti perfettamente asfaltati è di 40 km/h e spesso è ragionevole. Potete trovarvi dopo dei tornanti o curve cieche qualche mezzo grosso che sta sorpassando, tratti di strada danneggiati, animali o altro. Io al massimo sto toccando i 60 km/h.
Devo anche cambiare l’olio e tengo a mente l’ultima città prima del passo: Pikkadesh.
Arrivo a Pikkadesh
Sono le 9 di mattina e non tutti i meccanici hanno aperto
Cambiamo l’olio, controllo freni pressione pneumatici, lubrifichiamo la catena
Questo biker ha una dotazione migliore della mia
Ovviamente devo calcolare un’ora di sosta all’officina, per prendere il tè e scambiare due parole
Prima del Khunjerab Pass check point e tassa d’ingresso: uguale al Desoi National Park
È severamente proibita la caccia ed in particolare al leopardo delle nevi: bravo chi lo vede
Uno degli animali più sfuggenti del pianeta
Per girare il documentario Snow Leopard - Beyond the Myth, proprio su questo animale Mark Smith e un giornalista pakistano trascorsero 18 mesi sulla catena dell’Hindu Kush
https://www.youtube.com/watch?v=rKWVvMaml_8
Arrivo finalmente alla zona di confine
Qui i militari mi dicono di parcheggiare la moto e proseguire a piedi fino al confine, saranno 200 metri. Mi butto in ginocchio e li supplico: giusto il tempo di fare 2 foto con la moto e torno indietro. Sono venuto dall’Italia per questo scatto…vabbè ho esagerato un pochino. Mi fanno segno di andare, inoltre sono l’unico motociclista. Tutti i turisti che arrivano parcheggiano auto o pullman in uno spiazzo lì vicino.
Finalmente
Posso anche tornare dai militari: non se ne parla. Inizia una processione di persone che vogliono farsi un selfie con me o sulla moto
Tornato dai militari non resisto alla tentazione di tentare un prelievo dal bancomat situato più in alto al mondo
Niente da fare: c’è il logo Visa e Mastercard, ma fallisco. Inizio il ritorno verso Passu
Qui mi lascio andare e arrivo a sfiorare i 72 km/h
La domanda è: ma come fai a pedalare col sorriso sulle labbra ?
A Pikkadesh mi fermo per il pranzo
Poi riparto
A Passu trovo sistemazione presso la Cathedral View Guest House, che poi è una stanza comune tipo ostello, con colazione
Se in un posto aprono un Subway, significa che il turismo è in fase disviluppo
Questo è l’equivalente pakistano del KFC (Kentucky Fried Chicken)
Gironzolando aventi e indietro per la strada principale (che poi è l’unica) opto per lo Yak Grill
Chiedo a uno dei ragazzi che lavora lì di che paese sia e mi risponde che è pakistano. Ha una fisionomia decisamente europea, cosa che lui stesso mi conferma. I tratti somatici di tante persone che vedo mi ricordano molto le fisionomie dell’Asia centrale. Rientro, doccia e poi proseguo la lettura del libro prima di addormentarmi. Domani mi attende la temutissima Shimshal Road, che su tutti i video di youtube è sempre aggettivata come most dangerous ecc..
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- Iscritto il: 01/07/2015, 12:54
- Che moto hai?: Suzuki DR 350
Re: Jump To ... Pakistan 2023
Mercoledì 20 settembre
Oggi dovrò affrontare il “pericolosissimo, most dangerous” ecc.. tratto di strada del Pakistan e forse del mondo.
Tensione altissima, la notte non ho dormito, svegliandomi spesso e pensando: “Ma davvero domani troverò il coraggio di sfidare quei 55 km ?” “ Chi mai sono io per ritenermi all’altezza di quei motociclisti che prima di me ci hanno provato ?”
Ok basta con le sciocchezze, ne ho davvero lette abbastanza e viste ancora di più su you tube. Eterni video tutti uguali, con queste lunghe riprese della strada, con inquadratura fissa sul manubrio. Sempre gli stessi commenti “Qui devo stare attento” “Qui è davvero rischioso” e chi più ne ha più ne metta.
I lavoratori locali se la smazzano ogni giorno a bordo di queste moto
Da Passu, direzione nord, dopo circa 7 km c’è la deviazione verso Shimshal, poi 55 bellissimi km
La colazione è compresa in questo alloggio
La deviazione
Il posto di controllo: quello in mezzo è il proprietario della concessione del ponte d’ingresso: non si paga nulla, ma probabilmente lo farà qualche ente governativo
Alè, il primo ponte
Terrificante vero ?
Se digitate su You Tube Shimshal dangerous road pakistan il mio video è al 3° posto: se avete voglia confrontatelo con gli altri: per quello che dico, io ho effettuato la ripresa da fermo, avendo solo la macchina fotografica
https://www.youtube.com/watch?v=fwrmaXMEgIg
Se sono cadute piogge abbondanti, in alcuni tratti potrebbero esserci dei problemi: qui saranno al massimo 50 cm
Primi segni del centro abitato, sono quasi le 13,00, poco più di 3 ore e mezzo ho impiegato
Prima del paese c’è un bivio: andando a destra niente da fare
Meglio a destra
Trovo la guest house/camping di cui avevo letto in un report
Prendo la stanza, mi cambio scarico la moto e torno fuori a gironzolare per Shimshal
Si lavora ancora come nel 1700 dC
Insomma più o meno
Stanno posizionando le tubature per l’acqua corrente per tutte le abitazioni del villaggio: non riesco a capire bene chi fornisca i materiali, ma il tutto è realizzato interamente dagli abitanti del posto. Progetto a km 0.
Immancabile incontro di cricket
Ci sono vari negozi nel paese, ma tutti chiusi: i proprietari stanno svolgendo i lavori agricoli, al rientro aprono
Questo è stato il primo ad aprire
La cena viene preparata alla Guest House e vado a scuriosare nella cucina
Siamo 3 / 4 ospiti e il proprietario mi chiede se preferisco mangiare in cucina con loro o nella sala pranzo…musica per le mie orecchie: ovviamente scelgo la cucina !
Questo signore si è sposato con sua moglie quando entrambi avevano 15 anni… e non si erano mai visti prima. I genitori avevano scelto la sposa in un altro villaggio: ha un poco meno di 60 anni e 12 figli
Quello alla mia destra è il figlio più piccolo , 17 anni, l’altro un lavorante
Il ragazzo ha le idee chiare: finito il liceo non andrà all’università, ma poiché studia informatica avvierà il suo business. L’idea è un “Amazon made in Pakistan”: come obbiettivo raggiungere i 4 milioni di $ di fatturato nei primi 2 anni…occhio Bezos !
La mia cena
La sala da pranzo
Qui il signore tiene le medaglie vinte da due delle sue figlie all’università con la squadra di calcio
Che bella giornata oggi: con la bottiglia di aranciata festeggerò in camera l’essere sopravvissuto alla most dangerous road ecc… ecc..
Oggi dovrò affrontare il “pericolosissimo, most dangerous” ecc.. tratto di strada del Pakistan e forse del mondo.
Tensione altissima, la notte non ho dormito, svegliandomi spesso e pensando: “Ma davvero domani troverò il coraggio di sfidare quei 55 km ?” “ Chi mai sono io per ritenermi all’altezza di quei motociclisti che prima di me ci hanno provato ?”
Ok basta con le sciocchezze, ne ho davvero lette abbastanza e viste ancora di più su you tube. Eterni video tutti uguali, con queste lunghe riprese della strada, con inquadratura fissa sul manubrio. Sempre gli stessi commenti “Qui devo stare attento” “Qui è davvero rischioso” e chi più ne ha più ne metta.
I lavoratori locali se la smazzano ogni giorno a bordo di queste moto
Da Passu, direzione nord, dopo circa 7 km c’è la deviazione verso Shimshal, poi 55 bellissimi km
La colazione è compresa in questo alloggio
La deviazione
Il posto di controllo: quello in mezzo è il proprietario della concessione del ponte d’ingresso: non si paga nulla, ma probabilmente lo farà qualche ente governativo
Alè, il primo ponte
Terrificante vero ?
Se digitate su You Tube Shimshal dangerous road pakistan il mio video è al 3° posto: se avete voglia confrontatelo con gli altri: per quello che dico, io ho effettuato la ripresa da fermo, avendo solo la macchina fotografica
https://www.youtube.com/watch?v=fwrmaXMEgIg
Se sono cadute piogge abbondanti, in alcuni tratti potrebbero esserci dei problemi: qui saranno al massimo 50 cm
Primi segni del centro abitato, sono quasi le 13,00, poco più di 3 ore e mezzo ho impiegato
Prima del paese c’è un bivio: andando a destra niente da fare
Meglio a destra
Trovo la guest house/camping di cui avevo letto in un report
Prendo la stanza, mi cambio scarico la moto e torno fuori a gironzolare per Shimshal
Si lavora ancora come nel 1700 dC
Insomma più o meno
Stanno posizionando le tubature per l’acqua corrente per tutte le abitazioni del villaggio: non riesco a capire bene chi fornisca i materiali, ma il tutto è realizzato interamente dagli abitanti del posto. Progetto a km 0.
Immancabile incontro di cricket
Ci sono vari negozi nel paese, ma tutti chiusi: i proprietari stanno svolgendo i lavori agricoli, al rientro aprono
Questo è stato il primo ad aprire
La cena viene preparata alla Guest House e vado a scuriosare nella cucina
Siamo 3 / 4 ospiti e il proprietario mi chiede se preferisco mangiare in cucina con loro o nella sala pranzo…musica per le mie orecchie: ovviamente scelgo la cucina !
Questo signore si è sposato con sua moglie quando entrambi avevano 15 anni… e non si erano mai visti prima. I genitori avevano scelto la sposa in un altro villaggio: ha un poco meno di 60 anni e 12 figli
Quello alla mia destra è il figlio più piccolo , 17 anni, l’altro un lavorante
Il ragazzo ha le idee chiare: finito il liceo non andrà all’università, ma poiché studia informatica avvierà il suo business. L’idea è un “Amazon made in Pakistan”: come obbiettivo raggiungere i 4 milioni di $ di fatturato nei primi 2 anni…occhio Bezos !
La mia cena
La sala da pranzo
Qui il signore tiene le medaglie vinte da due delle sue figlie all’università con la squadra di calcio
Che bella giornata oggi: con la bottiglia di aranciata festeggerò in camera l’essere sopravvissuto alla most dangerous road ecc… ecc..
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- Che moto hai?: Suzuki DR 350
Re: Jump To ... Pakistan 2023
Giovedì 21 settembre
Avevo scordato questo video
https://www.youtube.com/watch?v=D4USesKZRrc
Dopo colazione (frittata + chapati) saluto tutta la famiglia e parto: non ho punti da raggiungere in mente. Solamente da qui mi sposto verso il nord est del paese.
Questo è il bivio poco prima di Shimshal: girate a destra, ragionando sul verso opposto alla mia moto
Se tira forte il vento, le frane possono essere un problema, ma sto parlando delle frane di ghiaia piccola. In un cumulo mi ero piantato: i camionisti dietro di me sono scesi a spingermi poi si sono messi a spalare per liberare la strada. Mi sono unito agli spalatori
Qui ho girato il mio video drammatico
Questo motociclista si ferma e mi indica la ruota anteriore
Perdo olio dalla sospensione: dovrò cercare un meccanico
Al rientro a Passu passo dalla stanza dove avevo dormito, ma non vedo i miei bagagli
Un ufficio dell’agricoltura lì vicino mi aiuta a telefonare al proprietario che mi dice che la borsa è nella stanza: infatti era un poco defilata, ma c’era. Riparto per cercare un meccanico che trovo a Gulmit. Smonta tutta la sospensione e cambia un anello di tenuta
Centro autorizzato Honda
Tutto sott’occhio e a portata di mano
Provo a vederese in centro a Gulmit trovo dei bancomat
Al quarto bancomat che mi rifiuta le carte (pur esponendo il simbolo Visa e Mastercard ) mi rassegno a cambiare. Entro in una banca e alla fine arriva un impiegato che parla inglese. Impossibile, mi dice e mi accompagna fuori al bancomat: rimane anche lui di stucco a vedere che non vengono accettate.
Ok gli chiedo di cambiarmi 100 $
Purtroppo non avevo con me questo (credo) utilissimo libro
Mi dice che in Pakistan le banche non sono autorizzate a cambiare moneta straniera: informazione che ignoravo e di cui nessuno nemmeno all’ostello di Islamabad mi ha accennato. Come posso fare ? Mi indica una specie di ferramenta e mi dice che il proprietario cambia i dollari. Vado dal negozio, ma nisba, ha smesso.
Ci ragiono un attimo: da qualche parte sarà possibile cambiarli, basterà mettersi d’accordo sul tasso di cambio, ovviamente sfavorevole per me.
Provo in un albergo, il Motel 35 (siamo sulla National 35 la KKr)
Ma certo che si può cambiare mi dicono gli impiegati alla reception: che tasso avrei in mente ? Alla fine su 100 $ “ci rimetto” 7 euro, ma anche in banca avrei pagato una commissione, va bene così. Mentre uno va a prendere il cambio mi offrono il tè.
Solito “interrogatorio” su cosa penso del Pakistan e cosa pensano del Pakistan in Italia
, poi la domanda rituale:” Sono sposato ?” No: di solito qui c’è un attimo di silenzio, ma la mia imitazione dell’aquila che vola libera chiarisce sempre i dubbi.
Verso sera mi fermo a Ghulmet (un posto vale l’altro) e trovo posto (sono l’unico ospite ) al Mount Palace Hotel. Il paese è molto frequentato dai turisti ed in effetti ci sono parecchi locali: il fatto è che dalla strada principale è ben visibile il monte Rakaposhi (7.778 mt).
Per cena stasera decido di provare la pizza made in Pakistan
Perfetta: mi sono decisa per quella con formaggio pollo e spezie
Beh il nome è geniale
Due porcherie di patatine/biscotti le prendo quasi sempre
Avevo scordato questo video
https://www.youtube.com/watch?v=D4USesKZRrc
Dopo colazione (frittata + chapati) saluto tutta la famiglia e parto: non ho punti da raggiungere in mente. Solamente da qui mi sposto verso il nord est del paese.
Questo è il bivio poco prima di Shimshal: girate a destra, ragionando sul verso opposto alla mia moto
Se tira forte il vento, le frane possono essere un problema, ma sto parlando delle frane di ghiaia piccola. In un cumulo mi ero piantato: i camionisti dietro di me sono scesi a spingermi poi si sono messi a spalare per liberare la strada. Mi sono unito agli spalatori
Qui ho girato il mio video drammatico
Questo motociclista si ferma e mi indica la ruota anteriore
Perdo olio dalla sospensione: dovrò cercare un meccanico
Al rientro a Passu passo dalla stanza dove avevo dormito, ma non vedo i miei bagagli
Un ufficio dell’agricoltura lì vicino mi aiuta a telefonare al proprietario che mi dice che la borsa è nella stanza: infatti era un poco defilata, ma c’era. Riparto per cercare un meccanico che trovo a Gulmit. Smonta tutta la sospensione e cambia un anello di tenuta
Centro autorizzato Honda
Tutto sott’occhio e a portata di mano
Provo a vederese in centro a Gulmit trovo dei bancomat
Al quarto bancomat che mi rifiuta le carte (pur esponendo il simbolo Visa e Mastercard ) mi rassegno a cambiare. Entro in una banca e alla fine arriva un impiegato che parla inglese. Impossibile, mi dice e mi accompagna fuori al bancomat: rimane anche lui di stucco a vedere che non vengono accettate.
Ok gli chiedo di cambiarmi 100 $
Purtroppo non avevo con me questo (credo) utilissimo libro
Mi dice che in Pakistan le banche non sono autorizzate a cambiare moneta straniera: informazione che ignoravo e di cui nessuno nemmeno all’ostello di Islamabad mi ha accennato. Come posso fare ? Mi indica una specie di ferramenta e mi dice che il proprietario cambia i dollari. Vado dal negozio, ma nisba, ha smesso.
Ci ragiono un attimo: da qualche parte sarà possibile cambiarli, basterà mettersi d’accordo sul tasso di cambio, ovviamente sfavorevole per me.
Provo in un albergo, il Motel 35 (siamo sulla National 35 la KKr)
Ma certo che si può cambiare mi dicono gli impiegati alla reception: che tasso avrei in mente ? Alla fine su 100 $ “ci rimetto” 7 euro, ma anche in banca avrei pagato una commissione, va bene così. Mentre uno va a prendere il cambio mi offrono il tè.
Solito “interrogatorio” su cosa penso del Pakistan e cosa pensano del Pakistan in Italia
, poi la domanda rituale:” Sono sposato ?” No: di solito qui c’è un attimo di silenzio, ma la mia imitazione dell’aquila che vola libera chiarisce sempre i dubbi.
Verso sera mi fermo a Ghulmet (un posto vale l’altro) e trovo posto (sono l’unico ospite ) al Mount Palace Hotel. Il paese è molto frequentato dai turisti ed in effetti ci sono parecchi locali: il fatto è che dalla strada principale è ben visibile il monte Rakaposhi (7.778 mt).
Per cena stasera decido di provare la pizza made in Pakistan
Perfetta: mi sono decisa per quella con formaggio pollo e spezie
Beh il nome è geniale
Due porcherie di patatine/biscotti le prendo quasi sempre
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Re: Jump To ... Pakistan 2023
Venerdì 22 settembre
Partenza tranquilla: sveglia dettata dal sorgere del sole
Meta fissata (ma non obbligatoria, altrimenti mi stresso fin dall’inizio) la valle di Ishkoman.
A Gilgit devo chiedere per la direzione verso Ishkoman: alè si radunano oltre 10 persone
Strade in fase avanzata di costruzione
Carne a km 0
https://www.youtube.com/watch?v=PxoFrZwjW8I
ecco, si rompe nuovamente il filo del contachilometri
Oggi è giorno festivo, ma trovo un meccanico aperto
Ripara di tutto
Non ha il filo di ricambio (solo parti Honda), ma ha un guizzo: va a far saldare il cavo e me lo rimonta
Io intanto che era dal saldatore avevo pranzato
Riparto
Ishkoman è una vallata di alta montagna che confina col corridoio di Wakhan, una striscia di territorio afgano larga tra i 12 e 60 km e lunga circa 260.
La valle ha una altitudine fra i 2100 e 3700 mt ed è composta da 20 villaggi
Ennesima rottura del filo del contachilometri: decido di tentare un'altra riparazione nella città di Gahkuch 8 oltre 10.000 abitanti) prima di attraversare il fiume Gilgit ed addentrarmi nella valle . vedo uno spettacolare concessionario Honda: 2 piani, qui non ci saranno problemi
Non mi ricordo di questa situazione in Pakistan, ma forse è successo
Non hanno il pezzo di ricambio, quelli Honda non vanno bene
Ho campo qui e tristemente guardo gli highligts di 49ers vs Giants. I miei Giants perdono per 30 a 12: per i chilometri calcolerò con google maps, volta per volta
Toh, un derby
https://www.youtube.com/watch?v=LifLowL3Z9U
terreno impossibile
Prima del bivio per Ishkoman c’è un check point
L’unico alloggio economico è la Utter Lake Guesthouse, dove però se ne approfittano. 2.500 rupie ( 8,54 €) per un posto in stanza comune: ok alla fine ci dormirò da solo , ma è un poco esagerato per questo tipo di sistemazione.
La cucina della guesthouse è nell’entrata
La mia stanza, col bagno
Farò dopo la doccia e approfitto della luce rimanente
Pollo a km 0
Torno indietro, sta venendo sera e da un gruppetto di edifici mi fermo per mangiare. Un ristorante sta chiudendo e il proprietario mi indica un posto dall’altra parte della strada
Qui prendo dei dolcetti squisiti
Sto usando gli abbaglianti…figuratevi le luci normali
In albergo stanno preparando la cena per un gruppo di geologi che conducono delle ricerche per l’università
Questa specie di tè la assaggio
Fine giornata, doccia fredda e a letto
Partenza tranquilla: sveglia dettata dal sorgere del sole
Meta fissata (ma non obbligatoria, altrimenti mi stresso fin dall’inizio) la valle di Ishkoman.
A Gilgit devo chiedere per la direzione verso Ishkoman: alè si radunano oltre 10 persone
Strade in fase avanzata di costruzione
Carne a km 0
https://www.youtube.com/watch?v=PxoFrZwjW8I
ecco, si rompe nuovamente il filo del contachilometri
Oggi è giorno festivo, ma trovo un meccanico aperto
Ripara di tutto
Non ha il filo di ricambio (solo parti Honda), ma ha un guizzo: va a far saldare il cavo e me lo rimonta
Io intanto che era dal saldatore avevo pranzato
Riparto
Ishkoman è una vallata di alta montagna che confina col corridoio di Wakhan, una striscia di territorio afgano larga tra i 12 e 60 km e lunga circa 260.
La valle ha una altitudine fra i 2100 e 3700 mt ed è composta da 20 villaggi
Ennesima rottura del filo del contachilometri: decido di tentare un'altra riparazione nella città di Gahkuch 8 oltre 10.000 abitanti) prima di attraversare il fiume Gilgit ed addentrarmi nella valle . vedo uno spettacolare concessionario Honda: 2 piani, qui non ci saranno problemi
Non mi ricordo di questa situazione in Pakistan, ma forse è successo
Non hanno il pezzo di ricambio, quelli Honda non vanno bene
Ho campo qui e tristemente guardo gli highligts di 49ers vs Giants. I miei Giants perdono per 30 a 12: per i chilometri calcolerò con google maps, volta per volta
Toh, un derby
https://www.youtube.com/watch?v=LifLowL3Z9U
terreno impossibile
Prima del bivio per Ishkoman c’è un check point
L’unico alloggio economico è la Utter Lake Guesthouse, dove però se ne approfittano. 2.500 rupie ( 8,54 €) per un posto in stanza comune: ok alla fine ci dormirò da solo , ma è un poco esagerato per questo tipo di sistemazione.
La cucina della guesthouse è nell’entrata
La mia stanza, col bagno
Farò dopo la doccia e approfitto della luce rimanente
Pollo a km 0
Torno indietro, sta venendo sera e da un gruppetto di edifici mi fermo per mangiare. Un ristorante sta chiudendo e il proprietario mi indica un posto dall’altra parte della strada
Qui prendo dei dolcetti squisiti
Sto usando gli abbaglianti…figuratevi le luci normali
In albergo stanno preparando la cena per un gruppo di geologi che conducono delle ricerche per l’università
Questa specie di tè la assaggio
Fine giornata, doccia fredda e a letto