Guidare sulle piste pietrose di Marte, di Urano
navigare sulle dune di sabbia di Giove, di Saturno
fermarsi ad ammirare panorami di infinita bellezza sugli altopiani di Plutone
puntare a sud, verso le falesie di Venere
fermarsi ad ascoltare il vento freddo sui laghi salati di Mercurio.
Questa è la Libia.
L’essenza dell’infinito, la purezza del vuoto, la vastità del nulla, sono impersonificati dagli elementi naturali
Il deserto, le montagne, la sabbia, le pietre, le stelle emozionano a pelle,
bruciano come tagli profondi a carne viva.
Un viaggio durato un giorno, un solo giorno
il giorno più lungo della mia vita,
fatto di 20 albe e tramonti
di notti stellate da far fatica a vedere il buio
di cieli smisurati senza orizzonti.
Rimane questa pastosa sensazione di angoscia.
Cosa mi manca ora, qui?
Niente, non mi manca nulla.
Mi accorgo invece, che mi manca proprio il Nulla, il Niente.