L’ Enduro che conta era all’ Eicma a Milano
Il peggio dell’ Enduro invece, era a Roma, impegnata in un’ uscitina pulp per festeggiare il compleanno di k400one (er pappa).
Appuntamento sulla salaria. Ci contiamo, siamo 19! Ammazza sembra una motocavalcata. Ma l’ appuntamento è di quelli importanti, di quelli a cui non si puo’ mancare, è il compleanno di Gabriele e si deve festeggiare.
Colazione e poi via, si esce fuori, verso sant’ Oreste.
Strada scorrevole e piacevole, ci si distrae facilmente per ammirare la campagna romana, prima dell’ inverno è fantastica. La strada bianca serpeggia tra i campi verdi, qua e la qualche albero con le ultime foglie autunnali.
Iniziano le prime pozze, per fortuna il fondo e duro, c’è parecchio grip e senza problemi ci avventuriamo guidati da marino e grabriele.
Iniziano le prime difficoltà non appena ci avventuriamo nel sottobosco. Un tappeto di foglie nasconde il fondo viscido e le prime pozze di fango che fanno pagare il dazio anche ai + bravi. La scena che mi si presenta davanti, dopo una curva, è raccapricciante: un CRe, un K525 e una scoppiatissima XR con i loro rispettivi proprietari a mollo in un pozza, si muovono, sgusciano e sguazzano proprio come le lottatrici nel fango.. brrr che ribrezzo….
Si procede al recupero della targa di O pazz, tutti a mollo con piedi, mani e bastoni a scandagliare la pozza. Trovata! meno male, si ripare, un altro guado, una rampa stretta tra la vegetazione, qualche pezzetto impegnativo (almeno per me) di fango e merda (dalla puzza mi sembrava proprio quella).
Sembra proprio una festa, si ride, si scherza, ci si prende in giro, ci si tira addosso fango, sassi e melma.. che bella giornata!
Risaliamo un torrente in secca, faticossissimo rimanere in sella in mezzo al breccione. E’ ora di pranzo ma decidiamo di proseguire un altro po’. Errore gravissimo! Restiamo in sella per altre 3 ore prima di avventarci al bancone di una pizzeria.
Intanto Mirko salta il pranzo impegnato a sistemare la leva del cambio.
Sono le 16:00! via di corsa, dobbiamo finire il giro. Il sole è basso e qualcosa mi dice che si concluderà in notturna. Infatti prima io e poi Miko foriamo e come se non bastasse ci perdiamo qualcono per strada. Il tempo passa e il sole tramonta, buio.
Ormai è notte fonda, siamo immersi nel buio + totale, attorno solo alberi, davanti un viottolo stretto esattamente come il manubrio e in mezzo una fossa lunga e profonda come una trincea. Ok prendo il telefono e chiamo i soccorsi.. “nessuna rete”: porcavacca!
Un po’ alla vota e grazie all’aiuto di tutti riusciamo a portare oltre i 2 bisonti (la mia Africa Twin e quella di Max, per un totale di 460 kg a secco). Non è finita, c’è da farsi sempre un bel salitone di pietre viscide.. oddio, oggi non finisce più.
Stremati, distrutti, sudati, bagnati, infangati ma contentissimi, finalmente ci si saluta, e non so perchè dopo tutte ste sofferenze ci si dice ancora “a presto, alla prossima”.
Un grazie (e tanti auguri) a gabriele
poi Marino, corrado, Tiziano (la sua prima uscita in off), Sorriso, Federico, Cinzia, Pots, Tartabirba, e poi non mi ricordo i nomi di tutti.