L’allenatissimo pipolo del Fango aveva ragione. Tempo brutto, freddino e pioggia, ma “è nelle condizioni estreme che si compiono le imprese” (frase del Gemdx poi rubata da una nota marca di automobili tedesca).
L’ormai collaudata truppa degli “Sporchienduristi” arriva all’appuntamento sulla Salaria. Manca solo il Gemsx che nonostante le invettive lanciate nei giorni precedenti contro il sempre puntuale -avendo l’accortezza di rimettere l’orologio sul fuso orario di Caltanissetta – Maculato (oggi appoggiato dai rinforzi sabaudi Vittoria e Piacca), stavolta ne raccoglie l’infamante eredità.
Ci muoviamo per ricongiungerci lesti con il drappello sabino dopo due km. e 17 telefonate in codice.
Moroboschi ci sprona inneggiando alla Jihad dal suo letto; ferito di striscio dall’influenza seguirà l’evolversi degli storici eventi attraverso gli scarni bollettini governativi.
La sicurezza del nostro incedere attraverso la boscaglia della bassa sabina, fa sì che si uniscano alla nostra colonna in avanzata anche alcuni profughi e dispersi che ne ingrossano le già potenti file.
Entriamo trionfanti nella piazza di Stimigliano gremita di villani festanti e accolti dalle malcelate maledizioni di ruspanti ma infreddolite majorettes che in gonnellina giro collo attendevano solo noi per dare inizio ai festeggiamenti ufficiali con tanto di banda, spari di cannone, benedizione e l’ormai celebre “accennete li motori”, in rapida successione nel tentativo di anticipare uno sgrullone che falcia i meno attenti nel cercare un solido riparo. Gli Sporchienduristi, addestrati nelle peggiori condizioni dei vari fronti, si attestano compatti al riparo del bancone del bar del paese, ove, ricaricate le armi pesanti in un silenzioso passa mano di cornetti, bomboloni e cappuccini fumanti, coprono la ritirata degli altri che abbandonano il paese per il classico giro panoramico. Noi, come da tradizione, cerchiamo immediatamente di aggirare il nemico cercando una rapida scorciatoia che ci faccia arrivare al luogo del rancio in prima fila ma, purtroppo, l’Ermetico ha ancora colpevolmente in memoria sul Gps le antiche carte del Regno Pontificio cosicché ci perdiamo tra brumosi tratturi e perigliosi sentieri, arrivando ai tavolacci a bruschette già servite. Gli organizzatori, vedendoci finalmente arrivare tirano un sospiro di sollievo, sia per l’indiscusso innalzamento di livello che la nostra presenza dà al raduno, sia per l’ordine di rientro che viene impartito alla protezione civile e alle unità cinofile già allertate e pronte a scattare alla nostra ricerca.
Al grido di “SAVOIA!” assaltiamo chi all’arma bianca, chi direttamente con le mani (il Gemsx, ancora fermo all’ultima campagna al fianco di Laurence d’Arabia in Kuwait) le lasagne e il resto dell’ottimo et abbondante rancio rallegrati da I’ e Gemdx impegnati in una curiosa gara di rane.
Alla riffa ci aggiudichiamo legalmente vari trofei (tra cui la COPPA DEL MONDO in versione suina) che verranno poi incrementati dai nostri eroici 1° M.llo Furiere Gigione e Caporale Gigiona che con abile et improvviso colpo di mano si impossessavano di vino locale e fazzoletti da collo garibaldini.
Sulla piazzetta antistante l’accampamento, alla presenza delle Autorità locali, avveniva il commovente et composto congedo dalle cameratesche truppe sabaude Vittoria e Piacca mentre copiose ma pur sempre virili lagrime rigavano le segnate e rudi gote dei reduci.
Stimigliano, addì 18 Febbraio 1848.
La truppa:
6° Reggimento Cavalleria Reale “Valli Sabine”:
Ermetico, Samarkandi, Wave, Wava, Lilly, Giorgiodililli, Superténérélla, Superténéréllo, Gigione, Gigiona, Smucinella, Triplo, MarcoRicasoli e Signora, Fango, BiciKLEtta, Girolamo, Kane, Carla e Max.
3° Raggruppamento Cammellato Ascaro:
I’, Gemdx, Gemsx
1° Reparto Mobile “Savoia Cavalleria”:
Vittoria, Piacca
Unità Meccanizzata su blindo “Volvo”:
Frugis (capocarro), Maculato (pilota), Scarapocchia (radio)
report di Triplo