Vacanze Rumene #2

Monti Apuseni e Cluj Napoca

Vacanze Rumene #2

Seconda puntata: da Baile Felix Oradea a Cluj Napoca, a spasso sui Monti Apuseni

Sveglia di buon ora con in bocca ottimismo e voglia di avventura, oggi è la nostra prima giornata di Romania e non vediamo l’ora di perderci.

L’enorme stanzone vicino la hall dell’albergo dove è apparecchiata la colazione è addobbato di ciniglia e trash: grosse lenzuola bianche appese al soffitto, nastri e fiocchettoni rosa attaccati alle colonne di cemento, poltrone marrone diarrea liquida e la sempre verde moquette alta 3cm che a camminarci con le ciabatte si affonda e rimangono i pelucchi tra le dita dei piedi. Il tutto iper-infiammabilissimo che una scorreggia non trattenuta avrebbe incenerito tutto nel giro di qualche secondo.

colazione a Baile Felix OradeaLa colazione è da infarto alla panza. Tutti gli elementi oramai banditi dalle diete nostrane si trovano in bella mostra sul buffet: salsiccette fritte, würstel, mostarda, patatine, maionese, bibite gassate, burro, caffè in polvere, marmellate di crystal ball, dolci di olio di palma e crostate di colesterolo.
Al grido di “Vegano stamme lontano” ci tuffiamo voraci facendoci largo tra gli altri ospiti dell’albergo. Concludiamo la nostra performance con pomodori, cetrioli e qualche fetta di cocomero.

La colazione si fa sentire: vene ingolfate, pantaloni già stretti alla vita e panza sblusata. Facciamo capannello attorno alla moto di Elia incerti sul da farsi.

Lui tutto d’un pezzo. Smartphone tra le mani protese in avanti e sguardo perso all’Orizzone: “in verità io vi dico che vi condurrò per le strade della salvezza, l’enduro sarà la luce che illuminerà il vostro cammino”. Fermo così, corpo immobile e faccia impassibile.
Noi tre che a turno gli passiamo la mano a poca distanza dagli occhi per vedere se almeno risponde agli stimoli base. Niente.

Iniziamo a preoccuparci davvero chiedendo a Fabio il Saraceno, milanese anche lui come Elia, se il suo amico faccia sempre così. Fabio braccia larghe fa spallucce e ci risponde con un “bho” tonfo. Per noi a Baile Felix doveva iniziare un semplice viaggio tra amici. Per Elia il Profeta invece inizia la sua missione di evangelizzazione enduristica.

Monti Apuseni

Primo giorno di strade rumene dopo più di 1.400 km di noiosissimo trasferimento bituminoso attraverso Austria e Ungheria. Dobbiamo prendere la mano con le strade sterrate e con la guida fuoristrada.
Percorsi nemmeno 350metri ed Elia si immola in un burrone. Lo recuperiamo dopo qualche ora di sudore e fatica, facendoci promettere di interpretare il ruolo di “Profeta” con meno foga enduristica.

Scendiamo giù nel paese più vicino per cercare una via alternativa, soprattutto percorribile e meno rischiosa. Al bar facciamo la prima conoscenza con l’ospitalità schietta dei rumeni e se è come dice Cocciante “Questione di feeling” già ne siamo innamorati.

Romania ospitalitàSiamo sui Monti Apuseni, una catena montuosa dei Carpazi Occidentali. In lingua romena significa “Montagne del Tramonto”. Vegetazione fitta e montagne aspre. La strada sale ripida su un fondo di pietra smossa e aguzza. Gli ostacoli che ci si parano davanti li affrontiamo ognuno con il proprio differente stile di guida, ma tutti con la stessa vecchia tecnica: Chiappe strette e gas aperto.

fabio il saraceno avventura in romaniaandrea afghano cade in mulattieraFabio il Saraceno non si sa come sfreccia e striscia con i piedi a terra lasciando due profondi solchi sul selciato. Fra qualche giorno lo ritroveremo in cerca di un calzolaio in un mercato di periferia a Cluj Napoca.

Andrea l’Afghano si lancia a folle velocità e cade su una mulattiera che dalla moto a guidarci su sembrava di attraversare uno stretto di mare a bordo di una nave che si districava sobbalzando tra enormi scogli e venti cattivi di tempesta.
Miracolato lo raccattiamo ferito solo nell’animo a pochi centimetri da uno scoglio.

monti Apuseni Romania offroad Sporcoenduristamonti Apuseni Romania offroad Sporcoenduristamonti Apuseni Romania offroad Sporcoenduristamonti Apuseni Romania offroad SporcoenduristaElia il Profeta Tenere yamahaLa salita si fa un po’ più dolce anche se il fondo pietroso non smette di fracassarci gli avambracci e le cosce. Gli alberi irti e verdi cedono il posto ad arbusti giallastri, il paesaggio si apre su panorami a 360° trasmettendo la serenità di Madre Natura; purtroppo la strada bianca che si arrampica ancora sul crinale fin sopra il pianoro peggiora e arrivati in cima siamo costretti ad una pausa. Siamo sfiniti e con le braccia che tremano di convulsioni, botte e stanchezza.

La Gendarmeria

Nemmeno il tempo di riprendere fiato e dare riposo ai nostri flaccidi muscoli che il cielo si fa cupo e un preoccupante ammasso di nubi nere si addensa sulle nostre teste. Siamo in montagna e il tempo cambia repentinamente, all’orizzonte netta e nitida la pioggia si avvicina trascinata da folate di vento freddo che ci suggerisce di ripiegare in fretta e trovare un posto sicuro dove passare la notte.

Rimetteresi in sella e riprendere il ritmo è un’impresa titanica. Il crinale scende giù a valle su una ripida stradina sempre di pietre, a sinistra un tappeto di cespugli verdi increspati. L’aria profuma di pioggia in arrivo, sarebbe un’ecatombe beccarla qui su con questo fondo.

Fabio Loberto
Fabio il Saraceno è la prima vittima: andatura a serpente, freni tirati, moto a folle e piedi striscianti a terra va lungo per qualche decina di metri, poi si butta dalla moto che si ferma più in là. La polvere si abbassa e gli sorrido, lo aiuto a rialzarsi. Lui divertito esegue nuovamente l’esercizio. Lo aiuto di nuovo, e lui ripete. E ancora. E ancora.
Secco scoppolone assestato dietro il casco: “la smetti?” gli dico.

Elia Mangiafuoristrada Romania 2017 in motofuoristrada RomaniaParco Nazionale

Raggiungiamo Andrea ed Elia che si sono portati più avanti e li troviamo a parlottare con una coppia in divisa: polo celeste con mostrine e gagliardetti cuciti sul petto, pantalone blu dentro gli anfibi.

La Gendarmeria del Parco ci ascolta fingendosi divertita e interessata mentre raccontiamo le nostre avventure sui saliscendi dei pendii dei Monti Apuseni.
Il loro “Ok, vabbè, mo ve ne potete pure annà” ci suggerisce che è meglio congedarsi.

A bordo di un quad 4×4 con tanto di bauletti e sirena blu, gentilissimi ci invitano ad uscire dal parco; sta per arrivare un temporare che rabbuia il cielo e non hanno nessuna voglia di bagnarsi per venire a recuperare 4 motodementi.
Ci fanno strada fino al primo aglomerato di casette di legno. Da lì tirata fuori la cartina facciamo strada fino a Cluj Napoca, il paese in cui dovevamo arrivare 2 giorni fa.

strada per Cluj Napoca Romaniastrada per Cluj Napoca Romaniatemporale in Romania

Cluj Napoca

Albergo 1: “No no no …. non abbiamo nemmeno un letto libero”
Albergo 2: “No no no …. tutto pieno”
Albergo 3: “No no no …. niente da fare, nessun posto nemmeno per persone normali, figuriamoci voi!”

Stanchi, sporchi, provati, mal vestiti e male odoranti, spaventati dall’incertezza di restare senza un posto dove riposarci ci ritroviamo per strada soli e lontani da casa tanto da far tenerezza.

Untold Festival, è la prima volta che lo sento nominare.
300 mila persone con tanta voglia di divertirsi che invadono Cluj Napoca. Musica dance ed elettronica a tutto volume nel cuore della Transilvania. Untold è il più grande Festival musicale dell’Est Europa. La città è piena e l’unico buco che troviamo dove rifugiarci è lontano dal centro e in mezzo a casermoni di cemento armato e depressione.

Facciamo la “To Do List” e forse ci conviene restare a Cluj Napoca un giorno in più:
– Io devo comprare un materassino gonfiabile.
– Andrea l’Afghano dell’olio motore.
– Elia il Profeta uno zaino.
– Fabio il Saraceno “lo strusciapiedi” deve far risuolare gli stivali da fuoristrada.

Gli orsi in Romania sono come i piccioni qui in Italia, li trovi ovunque.
– In Italia gli orsi sono 40 unità.
– In Romania gli orsi bruni sono 6.000 unità.
La Romania è il secondo paese europeo dopo la Russia per numero di orsi.

Doveva succedere prima o poi. In tarda serata avvistiamo il nostro primo Orso della Romania. E’ la specie più pericolosa, soprattutto per noi sporchienduristi. E’ l’Orso della birra Ursus, birra rumena dal 1878. Il suo più grande birrificio si trova proprio a Cluj-Napoca.

E noi non ci siamo fatti spaventare.

Orso della birra Ursus birra rumena dal 1878

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1 Comment
  • Federico
    Posted at 19:27h, 10 Gennaio Rispondi

    Vedo che anche voi avete incontrato l’Orso e vi siete fatti piacevolmente “abbracciare”…. dopo qualche “assaggio” alla domanda cos’è per te la birra? il “capo” risponde: UN FIUME DI GIOIA

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