E’ la prima volta che il Rally di Sardegna è tappa del mondiale, è la prima volta che il Rally di Sardegna parte da Roma. Gli sporchienduristi non potevano mancare.
Prima come spettatori. Nel prologo abbiamo potuto ammirare le gesta e le prestazioni dei piloti, da Marc Coma a Estive Esidre, che affrontano con nonchalance salti, curve e pietroni. Impressionante e quasi da spavento vedere dal vivo questi “mostri”, staccare, saltare, derapare con disinvoltura, senza il benchè minimo problema, quasi guidassero su asfalto.
Tra le moto c’erano le bicilindriche aprilia e la nuovissima 700 KTM LC4 con nuovo telaio e carene stile lc8, aggressiva, potente, da urlo!
Poi i protagonisti siamo noi, nello stesso fettucciato dove si sono esibiti i migliori piloti del mondiale, solcato dalle tracce dei loro bolidi, ci tuffiamo con le nostre moto. Ora tocca a noi.
Io, Max, Davide, Mario e uno scatenatissimo ??? a cui abbiamo dovuto togliere le pile per fermarlo, facciamo registrare tempi sorprendenti (*). Affrontiamo le stesse curve, gli stessi salitoni su cui prima si è svolto il prologo del Rally di Sardegna.
(*) solo qualche decina di minuti di ritardo dall’ultimo. il fettucciato era lungo circa 1,8 km.
La prima tappa
Oggi c’è la prima tappa. 80 km di trasferimento e una speciale di 15 km, in totale quasi 100 km di navigazione, passaggi tecnici tipici da enduro e trasferimenti su sterratoni.
La giornata metereologicamente perfetta ci regala sole e aria fresca al mattino. E’ un piacere guidare immersi in questi panorami tipici della campagna romana.
Sveglia alle 05:00. Partenza alle 08:00, affrontiamo e concludiamo la prima tappa del Rally di Sardegna verso le 16:30. Prendendocela con molta calma, godendoci la giornata, ammirando il panorama in cui eravamo immersi, fotografando i passaggi dei “big” e anche i nostri passaggi. Ringraziamo i ragazzi che ci hanno aiutati a tirare su per quella mulattiera le nostre africa twin. E quasi mi consola il fatto che proprio lì si sono impuntati tutti, anche Marc Coma vincitore della Dakar!
Impressionante vedere come i migliori affrontino degli ostacoli “tosti” in maniera disinvolta e senza togliere la mano dalla manetta. Non dimentichiamoci che lo fanno mentre navigano, cioè con gli occhi sul road-book e sul conta chilometi.
Nel paddok abbiamo potuto ammirare l’efficienca dei meccanici che rimettono a punto le moto per la tappa successiva.
Abbiamo scambiato 2 battute con Fasola, Luca Manca, Isidre e Marc Coma che guardando stupito la mia Africa ha detto “… ma questa è un ‘ Africa twin ???”
Esperienza unica!
PS
la tappa è stata vinta da David Casteu su TM 525.