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Non è facile parlare in pubblico, non è per niente facile. Soprattuto quando poi devi raccontare la tua passione.

Sabato sera mi ritrovo così sul ring del Travellers Camp 2017 e a pochi secondi dal suono del gong sono già sudato fradicio e rosso paonazzo lucido.

Il presentatore, Donato Nicoletti, mi spiazza entrando in scena con in mano un anonimo microfono da sagra di paese e io che mi aspettavo quello che scende dall’alto come in tutti i film di pugilato. Dal mio lato nessuno che mi aiuta a togliere accappatoio e ad indossare guantoni. Sono solo sotto una luce accecante a nascondermi l’avversario, il pubblico. Saranno almeno 100, ma dal brusio e dagli schiamazzi sembrano molti di più. Troppi, e non è pensabile affrontarli tutti assieme.
Vorrei ritirarmi, inventarmi una qualsiasi scusa che possa tirarmi fuori da questa dannata situazione.
Ma Donato no mi da tempo e mi introduce al pubblico con una breve descrizione e decantando il mio palmarès come si fa con gli atleti in gara prima di un combattimento tra wrestler. Sono emozionato. E sudato, ho caldo e sudo copiosamente sotto questo riflettore che mi scalda ancora di più.
Alzo la guardia, saltello, scrollo le spalle e il collo e via, mi butto nella mischia.

Sono preparato, sono mesi che mi alleno come un vero professionista. E nei pochi passi che mi separano dal centro del ring mi ripasso le mosse. Ma l’emozione gioca brutti scherzi, balbetto e mi tremano le gambe in maniera così vistosa che fatico a deambulare. Mi appoggio con la schiena all’angolo. L’incontro è appena iniziato e io sono già alle corde. Devo riprendermi.

L’avversario sembra poco intimorito, per nulla spaventato dalla mia presenza. Compatto e affiatato fa spalle grosse per incutermi paura. Ma al volo provo con un Gancio Destro per prendere le misure.
Parte il play del primo video di presentazione del mio viaggio in IRAN. Sento qualcuno sghignazzare, altri intimoriti iniziano timidamente ad applaudire.

Il faro mi isola nel mio cono di luce a allora colpisco alla cieca con racconti e battute delle disavventure patite per raggiungere il punto più caldo della terra, in moto in agosto in un deserto (e come se non bastasse in compagnia di Andrea l’Afghano).

Mi faccio forza, il pubblico è ancora in piedi, attento e vigile.
Altre immagini del viaggio in Iran, altri aneddoti.

E’ arrivato il mio momento, ora o mai più.
Sferro un montante, il pugno più devastante ma anche il più dispendioso e difficile da portare a segno. L’avversario barcolla, anche io barcollo. Fasi concitate, il ring in subbuglio, la campanella che suona nevroticamente. Forse cadiamo tutti e due al tappeto, io e il pubblico nello stesso tempo. I giudici non riescono a dare la vittoria. Mi riprendo solo poco più in là ancora frastornato e provato tra abbracci e complimenti.

Finisce così in parità uno degli incontri più attesi della storia di Sporcoendurista.

Al Traverllers Camp 2017 c’erano anche:

  • Salvatore Sasaplanet Di Benedetto
  • Alessandro Wizz
  • Stefania Gnoato
  • Arianna Lenzi
  • Gero Cacciatore
  • Maurizio Zanni Momi

 

Presentava Donato Nicoletti.

Per il report completo e le foto ufficiali dell’intero week-end c’è Totò le Motò sulla rivista RoadBook

Il report del viaggio in Iran è qui: Iran: Missione Gandom Beryan

tso organizzato

video di Marco Manzoni

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